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15/08/2015 - La Politica

I MIGRANTI E GLI "IGNORANTI"... VIGE LA POLITICA DEL RIFIUTO !

Non si conoscono i numeri, manca la trasparenza e si diffonde la paura...

15 Agosto 2015


EMERGENZA PROFUGHI

Sindaci in Prefettura a Venezia

ACCOGLIENZA MIGRANTI

Contestata la presentazione  

delle Strutture del Bando 

La Senatore non li vuole,

Portogruaro solidale sì...

Organizzata per domenica 23 agosto 2015 la Marcia Meticcia della Solidarietà

 

Emergenza Profughi sempre in primo piano, e sulle prime pagine dei giornali, la Lega attacca la Chiesa,  armati di parole infuocate  i novelli salvatori dell’Italia  invasa , Matteo Salvini e Luca Zaia, fanno dichiarazioni sempre più vicino al punto del non ritorno, nel mirino anche il Papa, e chissà a cosa altro mirano…

La politica della Lega ha dipinto una situazione catastrofica dando numeri e dati che non corrispondono alla realtà, il Veneto è soltanto al quarto posto come numero di migranti accolti, e con altre Regioni italiane molto vicine (vedi articolo sotto), il problema c’è e va gestito meglio, ma non si tolgono soldi, né si affamano gli italiani per dare da mangiare agli stranieri, i soldi li mette l’Europa, dunque nessuno rischia di morire perché gli viene tolto chissà quale diritto, chi rischia la vita e spesso la perde sui barconi in mare, sono loro, gli “invasori”…

Se il popolo italiano è in questa situazione di crisi, lo deve alla Politica, a una classe dirigente corrotta e senza scrupoli, davanti casa  di queste “persone” vanno fatti i presidi, non davanti a dei condomini che sono alloggio temporaneo di gente disperata, che altro non chiede se non di vivere in maniera dignitosa, di avere almeno questa possibilità, allora vi chiedo, chi siamo noi per ricacciarli in mare?

E’ ferragosto, a Salvini e Zaia offro io un biglietto di attraversata in barcone,  per far loro  provare quelle emozioni forti  di chi si "diverte" a venire qua, un posto nella stiva e uno in coperta, si mettano d’accordo tra loro quale prendere, tenendo ben presente che non sarà una scelta politica, ma una scelta di “vita”… e se riescono ad arrivare di qua, magari la penseranno diversamente, altrimenti prima dell’attraversata gli offro pure un soggiorno spesato in zone di guerra o di povertà estrema, roba per uomini “duri e puri” come sono loro…

Fatto questo discorsetto sui nostri eroi, passiamo al locale, sempre sul problema profughi, che il sindaco Maria Teresa Senatore, che la pensa come il Presidente della Regione Veneto, non vuole a Portogruaro, e non ha mosso un dito per accoglierli,  anzi no, ha mosso degli “interrogativi” in Consiglio comunale verso i Volontari (?!), chiedendo di sapere chi sono e quanti sono, se hanno le autorizzazioni necessarie per aiutare i profughi della palestra “Luzzatto”, perché lei deve garantirne la sicurezza....

Giusto mi sono detto, vuoi mai che in-volontariamente succeda qualcosa, ma poi mi sono chiesto cosa, non ho mai sentito che di troppa carità sia morto qualcuno… la solidarietà non uccide !

Ma andiamo oltre, ormai tutti i Comuni in prima battuta dicono no, la psicosi del profugo , visto come il peggiore dei mali, si è instaurata nei Sindaci, nessuno vuole dei cittadini incazzati a fare presidio e manifestazioni in piazza, poi dovendo comunque compiere il loro dovere istituzionale, si inizia un “tira e molla” con il Prefetto, altra "bestia nera" non eletto dal popolo, figura inutile e dannosa secondo i leghisti, a cui si sta avvicinando come pensiero  anche il Movimento 5 Stelle di Grillo, e qualcosa lo abbiamo notato anche a Portogruaro…

Ma torniamo ai Sindaci, e più precisamente di Annone Veneto, Caorle, San Stino, San Donà, Fiesso D’Artico, Cavarzere, Mira e Quarto d’Altino, convocati in Prefettura a Venezia mercoledì 12 scorso, per incontrare il viceprefetto Vito Cusumano in quanto i loro Comuni erano indicati da alcune Cooperative nel Bando regionale che ricercava Strutture ricettive per alloggiare 1000 migranti. (clicca qui)

Apriti cielo, nessuno di loro era a conoscenza di questo, e le strutture indicate considerate non idonee, neppure il Commissario Prefettizio di Caorle, Piera Bumma,  ha accettato quanto le si proponeva (250 migranti al campeggio Falconera), stessa cosa con Matteo Cappelletto di San Stino (200 migranti nell’Hotel al Barco), a cui è seguito un Comunicato stampa (clicca qui) , e Ada Toffolon di Annone (80 migranti in una Palazzina), anche lei ha fatto un Comunicato stampa (clicca qui) , dove spiega la situazione…

Insomma tutti a dire di no, e i proprietari delle Strutture immobiliari indicate nel Bando (clicca qui) , subito a dire che nessuno li aveva contattati, e pertanto non avevano dato nessuna disponibilità, preso atto di questo la Cooperativa Solaris, quella che più interessa a noi per territorialità, ha dichiarato che avevano degli accordi verbali, fatto sta, che adesso è tutto da verificare, e i sindaci si sono detti disponibili solo per numeri adeguati in rapporto alla popolazione, uno ogni mille abitanti, come previsto in origine dal Governo.

Concludo, la Politica nazionale non sta gestendo questa migrazione epocale con le misure necessarie, alcune Regioni non collaborano per niente, stessa cosa per i Comuni, non esiste un disegno e una strategia politica condivisa, e questi disperati migranti, profughi, clandestini, o semplicemente disgraziati, vengono sbattuti di qua e di là, non sono più persone, ma dei pacchi da sdoganare quanto prima, e questo sarebbe il vivere nel mondo globale…

Per fortuna che ci sono le Associazioni e i Volontari che ci mettono una pezza, quantomeno si cerca di dare qualche sollievo, e che a Portogruaro hanno costituito un Comitato  rappresentato dall’Associazione Migranti  del Veneto Orientale (clicca qui), che comprende anche la Caritas, la Croce Rossa Italiana, l’APE, l’Arco, l’ACAT, i Centri culturali islamici di Portogruaro, Fossalta e Annone, le OO.SS Cgil e Cisl, e il Gruppo Portogruaro Solidale, che per domenica 23 agosto hanno organizzato una Marcia Meticcia della Solidarietà, a cui siete tutti invitati a partecipare… (clicca qui)

 

B.G.

 


 

Profughi, il giallo dei posti disponibili

 

Lo Stato non spende un cent, ma l’Unione Europea fornisce contributi pasti a 34 euro al giorno alle strutture che ospitano gli immigrati salvati nel Mediterraneo.

Sta fiorendo un business con contorno non proprio chiari.

E i titolari di alcune di queste strutture dicono di non sapere chi li abbia inseriti nell’elenco della Prefettura.

 

di Francesco Furlan

Un campeggio e un albergo, un residence e alcuni appartamenti privati. Sono queste le strutture messe a disposizione dalla cooperativa Solaris di Carpi (Modena) per 689 posti letto per ospitare i migranti dal 15 settembre al 31 dicembre, come previsto dal bando della prefettura da 3,8 milioni di euro.

Peccato però che i responsabili delle strutture indicate dalla Solaris tra giovedì e ieri abbiano fatto sapere di essere all’oscuro di ogni cosa.

«Abbiamo parlato con tutti ma capisco che tutti abbiano fatto un passo indietro», sostiene uno dei coordinatori veneziani della cooperativa Solaris, «dopo che è stato pubblicato l’elenco delle strutture. I titolari temono di essere presi di mira. L’elenco delle strutture non doveva essere pubblicato». La Solaris conferma di aver parlato sia con i responsabili del campeggio Falconera di Caorle (250 posti), sia con il curatore fallimentare dell’hotel Al Barco (200 posti) di San Stino e che con quest’ultimo la trattativa sarebbe stata anche a buon punto.

I diretti interessati smentiscono senza se e senza ma. «Mai parlato con quelli della Solaris, anzi», spiega Pilade Pellegrini, ex sindaco e socio del campeggio di Caorle, «abbiamo scritto alla prefettura per avere tutte le carte del bando, perché non capiamo come il campeggio possa essere finito tra le strutture indicate dalla Solaris». E il punto è che - come ha verificato la Nuova - non risultano a oggi contratti o accordi che giustifichino la presenza delle strutture nell’elenco.

«Contavamo di firmarli nei prossimi giorni», aggiunge il coordinatore della cooperativa, «c’erano accordi verbali come accade in questi casi». Del resto per partecipare al bando non ere necessario presentare contratti o accordi scritti con i proprietari delle strutture di accoglienza. «Ora tutti si sono tirati indietro, ma non è escluso che nelle prossime settimane», aggiungono dalla Solaris, «si arrivi a chiudere almeno due o tre contratti».

Difficile che accada per l’hotel Al Barco di San Stino, dopo che il curatore fallimentare della struttura, Stefano Miccio, ha risposto alla richiesta di informazioni del sindaco Matteo Cappelletto spiegando, in una e-mail, «che non c’è mai stato alcun contatto con la cooperativa», e che quindi, di conseguenza, «non è stato dato l’assenso» all’ospitalità dei migranti.

Tra i contratti che verranno chiusi ci sarà forse quello delle strutture di Quarto, ma non è detto. Anche perché questa è una partita in cui i giocatori tengono nascoste le carte fino all’ultimo giro di mano.

La Prefettura da parte sua ha in corso le verifiche, come del resto prevede il bando nel passaggio in cui spiega che la graduatoria per l’individuazione delle strutture di accoglienza, se pur definitiva, diventerà efficace solo dopo la verifica dei requisiti da parte di tutti gli operatori aggiudicatari.

La Orefettura era alla ricerca di mille posti, il bando ha permesso di trovarne poco più di 800.

 

(Fonte: La Nuova Venezia - 14.08.2015)

 


ACCOGLIENZA: LE CIFRE

Il Veneto di Zaia è solo al quarto posto

tra le Regioni che ospitano immigrati

L’Emilia è invece prima

 

di Vittorio Emiliani

Polemiche ormai quotidiane corrono fra l’onnipresente Matteo Salvini, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il portavoce della Cei monsignor Nunzio Galantino.

Quando le polemiche - come questa sui migranti - si arroventano, è sempre bene ricorrere ai dati reali. Dopo di che i settari difficilmente si rassegneranno alla evidenza dei fatti e però si sarà almeno tentato di far ragionare chi straparla. In effetti anche negli anni scorsi i gesti di insofferenza più clamorosi contro gli immigrati sono stati esibiti nel Veneto quasi che in questa regione si concentrasse una massa enorme di extra-comunitari. Non era e non è così.

La regione italiana che presenta la maggior quota di immigrati regolari è infatti l’Emilia-Romagna, seguita dalla Lombardia e dall’Umbria,

Il Veneto si situa al 4° posto e però assai vicino alla sua quota ci sono la Toscana, il Lazio, le Marche, regioni dalle quali - a parte Roma soprattutto per i centri di accoglienza - non si segnalano insofferenze esasperate.

Le provincie dove più alta è la percentuale di immigrati regolari (i clandestini, valutati sui 300.000 in tutto, non spostano i valori di base) risultano Prato col 15,8 %, la Chinatown italiana, seguita da Piacenza (14,2) e da Reggio Emilia (13,2) appaiata a Brescia, quindi Modena, Mantova e Parma, al 13,1 % come Milano. Un dato che da solo spiega il parere critico («Ci vuole più umanità») espresso dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, nei confronti della linea dura sfoderata improvvisamente da Grillo sui migranti.

La prima provincia veneta in questa classifica è Verona al 14° posto soltanto, alla pari con Ravenna, con l’11,9 %. Treviso, che tante volte, specie col sindaco leghista Gentilini (quello che voleva sparare agli extra-comunitari «come ai leprotti»), ha suscitato scandali è al 18° posto superata dalla stessa Perugia con l’11,6 % e Vicenza al 24° viene sopravanzata da Forlì-Cesena. Proprio a Forlì, in piazza Saffi, mi è capitato di recente di veder pedalare in scioltezza sulle loro bici, verso la mezzanotte, un paio di africani e una giovane indiana o bengalese diretta a casa.

Credo che occorra proprio parlare di una diversa «cultura dell’accoglienza», di una differente sensibilità civica e sociale nei confronti dell’integrazione.

Dalle tre regioni a maggioranza di centrodestra - Lombardia, Veneto e Liguria - si sono levati dei «no» sonori contro la richiesta di accogliere una parte, neppure preponderante, dei profughi che ogni giorno arrivano, a ondate, dalla sponda libica e che sappiamo, per gran parte, soltanto in transito dall’Italia.

«Abbiamo già dato, fin troppo», è stata la risposta di Maroni, Zaia e Toti. Le cifre già esposte (la prima provincia ligure per presenza di residenti stranieri è Imperia, addirittura 29ma) smentiscono quel «no». E quelle sui profughi men che meno: per ora questo continuo flutto umano si è scaricato soprattutto sulla Sicilia con un quarto abbondante degli arrivati, seguita dal Lazio, cioè da Roma, col 13 %, poi viene la Puglia insieme alla ricca e insofferente Lombardia, quindi Calabria e Campania.

Il Veneto di Zaia ne ospita meno di Piemonte ed Emilia-Romagna, figurando alla pari della Toscana col 4 %. E la Liguria? Col suo 2 % è sullo stesso livello della derelitta Sardegna colpita da licenziamenti a catena e che a Carbonia, per esempio, ha mostrato di saper accogliere con commovente umanità questi reduci da guerre, fame, torture, malattie.

Matteo Salvini ribatte alla Chiesa: «Mi sono rotto le scatole».

Un vero filosofo.

Forse dovrebbe informarsi un po’ meglio (lo dico da non credente) sul lavoro incessante della Caritas o su quello per i rifugiati politici dispiegato a Roma - dove ve ne sono almeno 3.500 - dai Gesuiti del Centro Astalli. Ogni giorno almeno 400 pasti caldi vengono distribuiti in via Astalli, ad un passo da Palazzo Grazioli. Ma forse anche informarsi è una «rottura di scatole».

 

(Fonte: Messaggero Veneto / Pordenone - 14.08.2015)

 



 
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