10 Luglio 2012 (Ultimo aggiornamento il 12.07.2012 alle ore 12,00)
PORTOGRUARO- Una lite violenta tra due pazienti è finita in tragedia poco dopo le 16 nel Centro riabilitativo psichiatrico "Fossalato" di Portogruaro di proprietà comunale ma gestito da una coperativa: una paziente ha ucciso la compagna di stanza.
Non è ancora chiaro per quali motivi le due donne stessero litigando.
L'omicida, una 50enne, avrebbe ucciso la rivale, di 46 anni, soffocandola, forse con una cinghia. La paziente deceduta risiedeva nel Portogruarese, dopo il fatto è stata soccorsa e rianimata dal personale infermieristico professionale della cooperativa Itaca che gestisce da diversi anni la struttura.Contemporaneamente, spiega la Ulss 10, è stato chiamato il 118 che ha proseguito le cure del caso. La donna, nonostante la rianimazione intensiva, è tuttavia deceduta per arresto cardiaco.
La vittima era da anni in trattamento presso il servizio psichiatrico dell'Ulss 10 per una grave patologia con aspetti depressivi e difficoltà relazionali; era monitorata quotidianamente per la sua riabilitazione dagli operatori dell'unità operativa di psichiatria di Portogruaro. Era anche in trattamento farmacologico.
Il fatto, i cui dettagli sono oggetto di indagine da parte della magistratura, secondo i medici sarebbe nato «da un gesto impulsivo e imprevedibile. Sul collo della donna - viene spiegato - sono stati individuati segni di violenza».
(Fonte: il GAZZETTINO)
COMMENTO
Quanto accaduto nel Centro di salute mentale "Fossalato" di Portogruaro ci pone non pochi interrogativi, il primo è quasi banale, ci sono stati in questi giorni 2 importanti incontri-convegni sulla Sanità del Portogruarese, presenti molti nomi importanti, tra cui l' Assessore alla Sanità regionale veneta Luca Coletto, e il Direttore generale della nostra ULSS 10 Paolo Stocco, si parlava anche del nuovo Piano Socio Sanitario, ebbene, non è stata spesa una sola parola su questa problematica della SALUTE MENTALE !
Ci sono tre paginette decicate alla Area della salute mentale nel nuovo Piano (clicca qui), che per capire bene cosa dicono all'atto pratico di attuazione ci vuole una equipe di esperti, ma almeno viene trattato, però se ci fosse stato spiegato da qualcuno in questi due recenti incontri sulla sanità, forse non era un male, ma capisco che questo richiedeva una certa competenza e voglia di parlarne, evidentemete qui mancavano o gli obiettivi erano altri...
Adesso veniamo a noi, a questo drammatico episodio, la seconda domanda che mi pongo, come mai una persona che soltanto 7 anni fa ha tentato di uccidere sua madre, soffocandola, era ritenuta "innoqua" e divideva la camera da letto con un'altra persona?
Altra domanda che viene subito naturale, con la Crisi globale che stiamo vivendo, dove si parla e si discute sempre di Bilanci, di ottimizzare le risorse, a volte sacrificando servizi, non vorrei mai che si fosse risparmiato sul personale medico, mi piacerebbe sapere se la Cooperativa ITACA di Pordenone, a cui era affidata la gestione del Centro "Fossalato" era rispettosa di tutti i parametri di sicurezza sanitaria, se l'ULSS 10 era sempre presente con il suo personale psichiatrico...
Ecco sono queste le domande a cui vorremmo sentire quanto prima risposta, nel rispetto di questa tragedia che ha visto la morte di una persona in un contesto riabilitativo purtroppo già di per se doloroso, senza voler minimamente violare nessun segreto di indagine, ma in nome della tanto invocata TRSPARENZA e nella tranquillità di tutti...
G.B.
AGGIORNAMENTO del 10.07.2012 (ore 23,45) TPN FA I NOMI E SBAGLIA !
Questa sera TPN (Telepordenone) ha mandato in onda nella sua edizione delle 19,15 e prima anche su Videoregione, un servizio firmato da Rosario Padovano, dove si fanno i nomi delle 2 donne che erano ospiti del Centro di "Fossalato", personalmente non condivido questa scelta, che ritengo eticamente molto grave, questa è denominata una struttura protetta, proprio perchè tratta di persone con problemi di salute mentale, nemmeno RAI 3 ha fatto i nomi, si poteva mettere benissimo solo le iniziali.
Facendo i nomi per televisione, per chissà quale diritto di cronaca, si è solo aggiunto dolore al dolore, alle loro famaglie e ai loro parenti, oltretutto sbagliando pure il nome della donna accusata di omicidio, prima chiamata ANNA ROSA P. e successivamente dalla Redazione del Veneto ROSA ANGELA P., questa volta però senza fare il nome della vittima, ma anche senza nessuna scusa o rettifica per l'errore commesso!
Lascio a voi ogni ulteriore commento... |