5 Ottobre 2012 (Ultimo aggiornamento il 06.10.2012 alle ore 11,55)
Due parole di introduzione a questa divisone interna che è venuta improvvisamente fuori nel Partito Democratico locale, premesso che io credo che in politica niente succeda all'improvviso, ma è tutto preparato, spesso "covato" di nascosto, spesso le chiamano correnti interne, spesso un sano confronto segno di democrazia, tutte cose , dico io, sempre più spesso senza spessore, giochi di parole, adatte ai loro "giochini", che mi vengano a dire di persona che tra Bersani e Renzi c'è reciproco rispetto....democratico !
Il Segretario del PD del Portogruarese, Alessandro Coccolo, convinto sostenitore per le primarie del PD di Matteo Renzi, e lo aveva dichiarato anche nei media locali, già aveva "stizzato" con la sua astensione al voto sulla Città Metropolitana di Venezia, il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, anche su questo di idea diversa, essendo a favore di Pierluigi Bersani, e adesso ancora di più, mi chiedo su cosa la pensano uguale...
Dei sei firmatari della lettera e promotori di Bersani, almeno la metà fanno parte del Direttivo del Circolo di Portogruaro, e tra l'altro dal loro sito è scomparsa la parola Circoli al plurale, l'hanno cambiata con Circolo, appunto, ma non hanno ancora tolto il nome di Donato Lancellotti, anche se in home page viene riportato il cambio avvenuto a seguito delle sue dimissioni per "motivi personali" e sostituito con Annamaria Pasian, più caotico di così, ci dicessero cosa sta succedendo, altro che "semplificazione politica", qui siamo nella fitta nebbia della val padana !
Fa un po' sorridere una frase che ho trovato nel Comunicato tampa del PD (clicca qui)
I CANDIDATI SONO CHIAMATI A UN SUPPLEMENTO DI RESPONSABILITA'... (?!)
Chissà cosa vorrà dire, questa me la devono spiegare, anch'io ho i miei limiti !
G.B.
AGGIORNAMENTO DEL 06.10.2012
Nasce Comitato Pro-Renzi, si chiama "ADESSO", coordinatrice è Sara Moretto (clicca qui)
LETTERA APERTA DEL COORDINAMENTO PRO BERSANI
Questa lettera aperta vuole essere una risposta ad una recente dichiarazione del Segretario di zona del PD , nella quale veniva affermato che la “quasi totalità dei venti/trentenni del nostro territorio ha scelto di stare con Renzi”.
Non è così.
Ci sono molti giovani che hanno scelto di sostenere la candidatura del Segretario del PD Pierluigi Bersani a queste primarie.
È una decisione che può essere sintetizzata con il fatto che molti giovani di Matteo Renzi non si fidano.
Non ci convincono i modi e non ci convincono i contenuti.
I modi perché rimaniamo convinti, al di là dell’interesse e delle corde emotive che il tour in giro per l’Italia di Matteo Renzi può suscitare, che la politica non possa essere ridotta a spettacolarizzazione, a personalizzazione estrema, a teatralità, a slogan, a battute, a sprezzante volontà di ricambio, ma deve essere prima di tutto confronto dialettico su idee, contenuti, prospettive, progetti di società e di governo del Paese. Il Sindaco rottamatore – e concordiamo con chi in questi giorni ha sottolineato come di rottamazione si parla solo in presenza di macchine e non di persone, storie, culture politiche – fonda la propria azione politica su di una retorica giovanilistica e su di un nuovismo massmediatico, imperniato sulla sterile dicotomia e contrapposizione “noi – loro”, “nuovo – vecchio”, “giovani – anziani”, “società civile – apparato”, facendo leva in modo demagogico e populistico sul diffuso sentimento antipolitico ed anticasta presente in larga parte dell’opinione pubblica.
Dal punto di vista dei contenuti, invece, la proposta politica renziana ci sembra debole, incerta, sfuocata, la sua piattaforma programmatica ci appare confusa: il candidato premier del centrosinistra Matteo Renzi è lo stesso Renzi che sulla Pubblica Amministrazione scimmiottava Brunetta, che si è espresso per la privatizzazione dell’acqua, che ha dichiarato di essere “senza se e senza ma” con Marchionne.
Ci chiediamo, dunque, cosa significhi essere giovani in politica oggi: significa voler azzerare tutto ciò che vi è stato prima? Significa dirsi e comportarsi da 'rottamatori'? Il problema del rinnovamento è certamente un tema necessario ed ineludibile, ma bisogna affrontarlo con serietà, selezionando la classe dirigente in base alla qualità, al talento, all'integrità, all’impegno quotidiano, e non banalizzare e ridurre la questione a mero problema anagrafico.
Poniamo, pertanto, di fronte a tutto questo, una domanda di superamento delle ambiguità di chi si presenta come ‘rottamatore’ del vecchio pur imitando molti atteggiamenti e modi della vecchia politica che vorrebbe rottamare, di chi usa lo scontro generazionale - magari con le migliori intenzioni, all’inizio - per far prevalere interessi corporativi, particolaristici ed affermare ambizioni personali e velleità carrieristiche. Dopo vent’anni di populismo plebiscitario berlusconiano, contrassegnato dallo svilimento delle regole democratiche, dalla lacerazione dei principi di legalità, da un conflitto istituzionale permanente e dalla progressiva corrosione dei valori condivisi su cui si fonda un’etica pubblica.
Riteniamo che la questione politica fondamentale, in questo determinato momento storico, non sia rottamare, ma ricostruire: dar vita alla ricostruzione economica, politica, morale e culturale della nazione. È necessario che il PD si ponga come il perno di una coalizione di centrosinistra in grado di proporre un progetto per il futuro, una prospettiva nuova per l’Italia, un programma di governo del Paese per ridare centralità e rappresentanza politica al lavoro, un programma che tenga assieme crescita e giustizia sociale, opportunità per le nuove generazioni, innovazione e competitività. Un’ulteriore preoccupazione è che le primarie nazionali tendano ad inquinare il dibattito locale. Infatti, se è vero che le due logiche non devono essere vissute come completamente impermeabili, è altrettanto vero che il posizionamento attuale avrà conseguenze nella definizione dei programmi e delle candidature future.
Aspettiamo l’assemblea nazionale del 6 ottobre per capire quali saranno le regole di queste primarie, ma intanto ci siamo, e iniziamo a lavorare. È nato un coordinamento a sostegno del segretario del PD Bersani, nel quale ci sono anche molti giovani che intendono impegnarsi e dare il loro contributo, con il logo del PD.
Facciamo nostre le parole di Bersani nel discorso di chiusura della Festa Democratica nazionale a Reggio Emilia: 'Prima c’è il Paese, poi c’è il PD e il suo progetto per l’Italia, poi ci sono le ambizioni personali'.
Il gruppo promotore: Drigo Irina, Bortolusso Mirko, Arreghini Silvia, Baccaglini Paolo, Forner Emanuele, Simon Martina
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