17 Luglio 2013
Che la morte sia soppraggiunta per "infarto economico" o "tumore finanziario",
poco importa...
Ascoltiamo cosa ci diranno stasera Cristiana e Giammario Specchia,
poi si potrà meglio capire e cercare di fare una giusta analisi
per "rinascere", è così che deve funzionare... G.B.
Porto fuori dal calcio professionistico
La società non presenta la fidejussione per l’iscrizione al campionato
di Lega Pro 2,
si riparte tra i dilettanti
Chesi (Supporters Trust) punta l’indice contro la banca: «Ha cambiato le carte in tavola»
di Andrea Ruzza
Game over. L'avventura del Portogruaro nel calcio professionistico è finita. La società non è riuscita a rientrare nei parametri imposti dalla Covisoc in materia di bilancio. Oltre alla fidejussione di 400mila euro, ne servivano altri 320mila che, nonostante gli sforzi del Supporters Trust «Io Portogruaro», non sono stati reperiti nella sua totalità. Solamente per una mera questione di tempo, perché il traguardo, come sottolineato dal presidente Francesco Chesi, era vicino. In definitiva, è stata persa la Seconda Divisione per una cifra che non supera i 40mila euro.
È mancato l'atteso accordo tra la proprietà del Portogruaro e la banca di riferimento che avrebbe dovuto garantire la parte rimanente. «Mi dispiace tantissimo - ha dichiarato Chesi - siamo tutti affranti per non essere riusciti a salvare Portogruaro. È un peccato, perché in questa nostra avventura abbiamo trovato la collaborazione di tanti.
L'Amministrazione comunale ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità, anche l'imprenditoria ci ha aperto le porte e non accetto più che la si accusi di scarso interesse. Ringrazio tutti. Tuttavia, qualcuno non ha la coscienza a posto».
Chesi punta il dito proprio sulla banca di competenza. «Ha cambiato le carte in tavola all'ultimo momento. Anche se avessimo raccolto l'intera somma necessaria, non sarebbe comunque servito a niente. Ci è stato detto che la nostra associazione non poteva garantire per il Portogruaro Calcio, che avrebbe dovuto esserci la firma di una persona fisica. Quando, invece, in tutti gli incontri precedenti che abbiamo avuto si era sempre detto il contrario. Fossero stati chiari, ci saremmo mossi in modo diverso». Adesso, il futuro del calcio in riva al Lemene è più che mai incerto. Ad un piano B nessuno ci aveva mai pensato.
L'amministratore unico Cristiana e l'ex direttore generale Giammario Specchia hanno convocato una conferenza stampa, alle ore 18 di questa sera, dove chiariranno i prossimi passi e gli eventuali programmi societari. Tre le alternative: Serie D, Eccellenza o Terza categoria. Il Supporters Trust, invece, a stretto giro, indirà un'assemblea dei soci per decidere a maggioranza l'utilizzo del denaro raccolto.
Per i tifosi anche la beffa.
Neanche la Tritium, che ha condannato il Porto alla retrocessione,
è riuscita ad iscriversi.
(Fonte: Gazzettino di Venezia)
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