28.07.2013 (Ultimo aggiornamento il 03.08.2013 alle ore 15,30 - Pdf)
PAESE CHE VAI, OSPEDALE CHE TROVI
Prima di parlarvi dell'Ospedale Unico (si fa per dire) di Portogruaro, voglio che guardiate bene quello che sta succedendo a Pordenone, sempre in ambito ospedaliero...
Dire cosa da pazzi, è il solito eufemismo, ma pazzi non lo sono di certo, specialmente quando ci sono di mezzo 200 / 300 milioni di euro, destra e sinistra, Comina o Via Montereale, sempre e comunque vedute politiche, dette e ridette, confermate e smentite, si fa qua e si fa la, passano gli anni e intanto il paziente muore! Naturalmente la colpa è dell'ammalato che non ha saputo aspettare, non si è "evoluto" ai nostri "tempi"...
Giusto che muoia , visto che è solo un costo ospedaliero, grazie politici !
G.B.
PS. Sulle capacità decisionali dell'ex sindaco Sergio Bolzonello, che adesso nel cambio di rotta sull'Ospedale ha risposto "obbedisco", ho i miei motivati dubbi, visto che niente ha fatto per i suoi concittadini "vittime" del DIGITALE TERRESTRE, che hanno dovuto cambiare antenne e spendere parecchi soldi, gli era stato chiesto un incontro tramite un suo Assessore con il nostro Comitato, che però lui ha rifiutato perchè non aveva tempo e la cosa non gli interessava...
Che provi a smentire !
NUOVO OSPEDALE
IL SINDACO METTE I PALETTI...
OSPEDALE Sulla sede del nuovo Santa Maria degli Angeli e
anche sulla sua dimensione il confronto non sembra destinato a spegnersi
Le disponibilità economiche condizionano le scelte.
Davide Lisetto Domenica 28 luglio 2013
Prima di chiudere definitivamente la partita sul sito del futuro ospedale di Pordenone la giunta regionale dovrà compiere quegli ulteriori approfondimenti che la stessa presidente Debora Serracchiani avrebbe chiesto durante il summit "segreto" di venerdì sera. La scelta di realizzare il nuovo polo sanitario in via Montereale, nell’area dell’attuale ospedale, sarebbe dettata, in primo luogo, da un preciso quadro economico-finanziario.
E proprio sull’aspetto finanziario ci sarebbe l’accordo di tutti (Regione e Comune) e su questo punto sarebbe stato posto un punto fermo: non superare la spesa di circa 200 milioni (il progetto Tondo per la Comina ne prevedeva oltre 270) ed escludere la finanza di progetto che avrebbe coinvolto i privati, se non solo per una minima parte dei servizi logistici legati all’energia. Questo quadro economico farebbe ricadere la scelta su via Montereale ed escluderebbe definitivamente la Comina.
Ma la riunione dell’altra sera avrebbe lasciato aperte due questioni, anche se pure meno determinanti e superabili - secondo quanto si è appreso nel giro di pochissimo tempo - appunto con un "supplemento di indagine" da parte dell’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca.
In questo quadro rientrerebbero i "paletti" che il sindaco Claudio Pedrotti, per il quale la scelta definitiva ancora non c’è, avrebbe posto.
In primo luogo il Comune ribadisce la necessità che quello che si andrà a costruire dovrà essere un ospedale nuovo e non un "rattoppo" di quello esistente, fermo restando il budget economico di circa 200 milioni che la Regione avrebbe stabilito. Inoltre, sotto l’aspetto del modello sanitario, il futuro polo ospedaliero pordenonese dovrà avere una importanza di carattere provinciale.
«Dovrà - taglia corto Pedrotti - essere quello il centro sanitario provinciale.
Questo è ciò che la città chiede».
Bisognerà capire quanto questo sia in linea da quanto previsto dalla legge regionale che oggi considera il Santa Maria degli Angeli azienda di riferimento regionale. Altri aspetti ancora aperti riguarderebbero il fronte urbanistico-viario e quello dell’impatto ambientale che un grande cantiere potrebbe provocare nell’area dell’attuale ospedale.
Ben che vada, infatti, i lavori si protrarrebbero per almeno cinque-sei anni con tutti i disagi che si possono immaginare. Inoltre, l’altro aspetto da approfondire è quello legato alla viabilità: con l’assetto attuale l’area registrerebbe inevitabili problemi di congestione del traffico. Anche su questi aspetti il sindaco aspetta risposte.
Nel frattempo spunta anche l’ipotesi - che però non ha trovato conferme ufficiali - di chiedere un ultimo parere sui due progetti (e sui due relativi siti, via Montereale e Comina) a un super-esperto come Umberto Veronesi.
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
IL CENTRODESTRA:
AVREMO SOLTANTO UNA STRUTTURA DI SECONDO LIVELLO
PORDENONE - «Stiamo assistendo a una nuova puntata, più politica che tecnica, dal momento che sul nuovo ospedale nessuno conosce il progetto Serracchiani che è una sostanziale variante a quello Illy. Mentre per il progetto Tondo sapevamo tutto e potevamo parlare con cognizione di causa, su questo non si sa nulla». A parlare è il neocapogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Franco Giannelli. «Cento posti letto in meno costituiscono un errore strategico. Ridurre al minimo, praticamente eliminare, l'intervento privato vuol dire contare solo sul pubblico rischiando la sua inaffidabilità. E che lo abbia chiesto il Pd è sintomatico. Insopportabile e inaudito infine è che il punto di vista a tutti noto (nuovo Ospedale in Comina), del vicepresidente Bolzonello e del sindaco Pedrotti sia rimasto praticamente inascoltato». E il collega di partito Franco Dal Mas, che nella scorsa legislatura si era battuto per l’ospedale in Comina, rincara la dose. «Mi pare che siamo di fronte a una totale confusione. Qui è da capire quale modello di sanità si vuole per questa provincia. In ballo ci sono la riforma delle Aziende sanitarie regionali, che in provincia potrebbe portare a un’unica azienda cancellando gli Ospedali riuniti e i parametri del decreto Balduzzi che potrebbe far pesare a Pordenone ben cento posti letto in meno. Avremo - conclude amaro Dal Mas - dunque poco più che un ospedale di rete, come San Vito». E sulla vicenda interviene anche l’ex assessore Gianfranco Moretton: «Meglio tardi che mai, anche se in realtà si sono persi sei anni». E per le categorie economiche interviene il presidente Unindustria, Michelangelo Agrusti: «Sembra di capire che ci sia ancora spazio per un confronto. Non si capisce perché se anche in giunta regionale gli esponenti pordenonesi pensano che sia meglio la Comina si debba preferire via Montereale, poco più di un’aiuola spartitraffico».
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
28.07.2013
NUOVO OSPEDALE IN VIA MONTEREALE
Tra Regione e Sindaco manca però ancora una scelta definitiva
Ma l'ipotesi Comina sembra ormai affossata dai costi troppo elevati
«L’ATTACCO I giovani Pdl ripercorrono le tappe
L’ex sindaco smetta con i tentennamenti»
PORDENONE - (l.z.) «Sergio Bolzonello prenda finalmente posizione sulla questione del sito del nuovo ospedale. Dica che cosa vuole fare e poi lo faccia. Sia coerente e realizzi il progetto in Comina, quello che ha sempre sostenuto, visto che è stato eletto con novemila preferenze per fare gli interessi di Pordenone. E, se invece la sua risposta è negativa, spieghi qual è la sua idea per il futuro della sanità pordenonese»: nei giorni decisivi per le scelte sul nuovo ospedale, i giovani del Pdl chiamano in causa l'ex sindaco e attuale vicepresidente della Regione. Vanno a spulciare fra le posizioni da lui assunte in passato e gli chiedono di portarle fino in fondo, ora che la Giunta regionale di cui fa parte sembra invece propendere verso la soluzione di via Montereale. I giovani del Pdl difendono naturalmente il progetto della Comina. Le ragioni principali sono, per il coordinatore provinciale Giulio Giannelli, legate alla necessità di un «progetto di più ampio respiro, che permetta di attirare professionisti e migliori l'accessibilità della struttura». La soluzione è sempre stata quella preferita dall'ex primo cittadino Sergio Bolzonello che, come testimonia giornali alla mano il responsabile regionale studenti Matteo Leffe, ne rivendicava la paternità insieme a Gianni Zanolin. In mezzo, però, ci sono indecisioni e tentennamenti che negli anni hanno diviso il centrosinistra. «Temporeggiano - sostiene - non tanto perché non vogliano questo ospedale, ma per una sostanziale incapacità del centrosinistra, e in particolare del Pd, di governare questa vicenda». Arrivati al momento decisivo, «noi auspichiamo - tira le somme Enrico Paludet, esponente del direttivo comunale - innanzitutto che l'ospedale venga realizzato nel sito della Comina, in coerenza con il progetto degli Ospedali riuniti, che realizzerebbe in questo modo un risparmio di risorse». Quanto a Bolzonello, «a maggior ragione adesso che è vicepresidente della Regione, non ha più alibi. Dopo cinque anni di temporeggiamento la palla passa a loro, e ci aspettiamo che esca allo scoperto. Se non può realizzare questi obiettivi per contrasti interni, lo dica. E prenda una posizione anche sul referendum, se possibile coerentemente con le dichiarazioni del passato».
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
Sabato 27 luglio 2013
LA SPACCATURA
LE DIVISIONI IN MAGGIORANZA FRENANO LA DECISIONE
di Davide Lisetto Sabato 27 luglio 2013
Doveva essere l’incontro decisivo per scegliere - e quindi anche comunicare - il sito dove realizzare il futuro ospedale di Pordenone. La sede della Comina individuata dalla precedente giunta Tondo, oppure l’area attuale di via Montereale riattualizzando il vecchio progetto Illy? Ancora una decisione ufficiale e definitiva non c’è. Anche se in realtà la soluzione per il nuovo polo sanitario dove si trova l’attuale sembra decisamente più vicina. Anzi, nella maggioranza di centrosinistra c’è chi sostiene che in realtà una decisione sarebbe già stata presa. Solo che ancora mancano alcune verifiche sul fronte economico-finaziario. E soprattutto vanno "ricucite" le diversità di vedute politiche che pure permangono nella stessa maggioranza: in particolare la contrarietà del vicepresidente Sergio Bolzonello che non ha abbandonato l’idea della Comina.
Questo quanto emerso dall’incontro di ieri sera tra la presidente della Regione Debora Serracchiani e l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca (presenti anche gli assessori pordenonesi Sergio Bolzonello, Paolo Panontin e quasi tutti i consiglieri regionali di maggioranza eletti in provincia) con il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti. L’assessore Telesca ha illustrato il lavoro di comparazione tra i due progetti, quello predisposto dalla ex giunta Tondo in Comina e il vecchio piano della giunta Illy: nella comparazione entrambi i progetti, però, sono stati rivisti e ritarati su un ospedale da circa 450 posti letto di area vasta, da costruire con fondi propri della Regione senza un eccessivo indebitamento (attorno ai 200 milioni) e soprattutto senza ricorrere al progetto di finanza con i privati. Sotto l’aspetto economico-finanziario - almeno da quanto si è appreso dalla riunione dopo la quale nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni - il piano previsto per via Montereale sarebbe più compatibile con il quadro finanziario e con le caratteristiche di offerta sanitaria ipotizzate dalla Regione. Per questo il ritorno in via Montereale sembrerebbe più praticabile.
Ma nel summit in municipio sarebbero anche emerse delle nuove perplessità proprio legate all’aspetto della compatibilità economica: per questo all’assessore competente sarebbe stato chiesto un "supplemento di indagine". Insomma, un approfondimento che porterebbe uno slittamento delle decisioni a settembre. Anche il sindaco Pedrotti avrebbe espresso più di qualche perplessità sull’ipotesi del progetto di via Montereale: il timore che il nuovo padiglione degenze "alfa" con il vecchio padiglione B che avrebbe una funzione amministrativa e un nuovo pronto soccorso (un ospedale da meno di 450 posti letto) possa comportare un ridimensionamento del ruolo saniario complessivo di Pordenone. E su questo Pedrotti attende risposte.
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
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