28 Settembre 2013 (AREA OSPEDALE UNICO, clicca qui!)
UNIONE DEI COMUNI...
Una dimostrazione pratica !
Ecco un esempio riuscito di collaborazione attiva ai fini del bene comune, Annone Veneto e San Stino di Livenza, hanno presentato insieme in Regione una proposta unica per l'Ospedale Unico !
La comunicazione è stata data ieri sera durante il Consiglio Comunale di Annone Veneto dal sindaco Daniela Savian, così la metratura:
100 mila mq nel territorio di San Stino (non ampliabili), e
150 mila mq nel territorio di Annone Veneto (ampliabili se serve).
Quanto sopra ci fa dedurre che i due Comuni citati, hanno lavorato bene e in silenzio, per produrre e presentare, nell'interesse comune, un Progetto/Proposta molto importante per tutta l'area del Veneto Orientale, evitando la "bagarre" giornalista a cui abbiamo assistito disorientati nelle ultime settimane...
Dopo le affermazioni di ieri del Governatore Luca Zaia, che conferma e rafforza la sua volontà di realizzare questa struttura, dando delle rassicurazioni e novità sulla disponibilità finanziaria a sostegno dell'opera, la comunicazione della Savian assume così una importanza che va oltre l'informazione in sè, e come si dice... se son fiori fioriranno !
G.B.
Zaia spinge sull'acceleratore:
"Avanti con l'Ospedale unico"
Incontro con Bramezza e Tamai
di Maurizio Marcon
«Avanti tutta con l'ospedale unico del Veneto Orientale». È inequivocabile il messaggio dato ieri mattina da presidente della Regione Luca Zaia all'incontro con il direttore generale dell'Asl 10 Carlo Bramezza e il presidente dalla Conferenza sindaci sanità del Veneto Orientale, Andrea Tamai. Un incontro che è servito a Zaia per spiegare soprattutto il progetto finanziario di una spesa preventivata di 170 milioni di euro.
Non si farà ricorso al tanto contestato project financing, già utilizzato per l'ospedale all'Angelo di Mestre, ma saranno utilizzati i fondi della Bei (Banca europea d'investimento) in grado di erogare prestiti al tasso annuo del 1/1.5 per cento. In pratica dieci volte meno del tasso d'interesse annuo di un project financing.
E questa non è una notizia da poco se si pensa che i nemici dell'ospedale unico puntavano proprio su una presunta mancanza di finanziamenti per mantenere lo status quo che vede il Veneto Orientale servito da 4 strutture ospedaliere di vecchia concezione, tre pubbliche (Jesolo, San Donà, Portogruaro) più la casa di cura privata «Rizzola» di San Donà.
«Solo di bolletta di riscaldamento - spiega Bramezza - l'Asl 10 paga 5 milioni di euro all'anno.
Una cifra che potrebbe in buona parte essere utilizzata per erogare servizi sanitari». Nonostante i dubbi dei sindacati, Cgil in testa, preoccupati per i posti di lavoro, la Conferenza dei sindaci, su iniziativa del nuovo direttore generale dell'Asl 10, ha votato all'unanimità un documento per realizzare subito l'ospedale unico in un'unica sede e non rinviare ad un futuro remoto una scelta così radicale.
La Quinta Commissione Regionale ha accolto la nuova istanza che proveniva dal territorio modificando le schede ospedaliere, ora basate sull'ospedale unico. Ma poiché la struttura non potrà essere realizzata prima di 5 anni, la Quinta Commissione, ha rivisto le schede ospedaliere, in attesa che il nuovo nosocomio di rete sia realizzato.
Così l'ospedale di San Donà, destinato inizialmente a perdere tutta l'area chirurgica, manterrà 10 posti letto di chirurgia (ora sono 24) più il day week surgery chirurgico, l'area ricoveri fino ad una settimana; conservati inoltre 10 posti letto di ortopedia (ora sono 32) e il relativo primariato.
Nel frattempo è scattato il procedimento per la scelta del sito del nuovo ospedale.
«In tutto - spiega Tamai, presidente della conferenza sindaci - sono 5 le candidature (San Donà, Portogruaro, Ceggia, Torre di Mosto, San Stino) che una commissione tecnica valuterà prima della ratifica in assemblea dei sindaci».
Sulla scelta di mantenere temporaneamente chirurgia e ortopedia a San Donà grida vittoria il sindaco di San Donà, Andrea Cereser. «L'ospedale di San Donà - dice - mantiene chirurgia e ortopedia, ed è una vittoria del territorio. È la dimostrazione che, anche senza gridare, si riesce a farsi sentire e si riesce ad ottenere nell'interesse dei cittadini».
(Fonte: Gazzettino di Venezia)
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