3 Febbraio 2014 (Ultimo aggiornamento Lunedì 3 Febbraio 2014 alle ore 23,35)
COLPEVOLI COLORO CHE ISTITUZIONALMENTE
NON SI SONO MAI MOSSI !
Tutti sapevano
delle richieste e allarmi
del Consorzio di Bonifica...
NEWS - Meglio tardi che mai: Il sindaco Antonio Bertoncello scrive alla Regione Veneto per sollecitare interventi ed investimenti sul territorio... (clicca qui)
Bene, alla luce di quanto SOTTO e SOPRA, cioè le ultime "rivelazioni" dell'ingegnere Sergio Grego del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, che parla di cose dette anche al Forum Ambientale nel 2007 condotto dall' Assessore Ivo Simonella, e mi riferisco al piano presentato (1983) per mettere in sicurezza il territorio, del costo allora di 50 miliardi di lire, rimasto in "naftalina", e poi delle richieste tardive del sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, che ha scritto alla Regione, come se non conoscessero bene il problema, dimenticandosi per strada l'immobilismo della Provincia, ebbene, dopo tutto questo, non è il caso che in questa pagina aggiunga altro, vi lascio "metabolizzare" quello che c'è già, e poi in altro articolo riprenderò il discorso... Tanto secondo le previsioni meteo ci aspetta una settimana di vera "passione", e ci sarà tempo ! G.B.
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
EMERGENZA IDRAULICA
Avviso... (03.02.2014)
Al momento la situazione dei fiumi Lemene e Reghena
è sotto osservazione,
i livelli dovrebbero restare al di sotto di quelli dei giorni scorsi.
Attualmente la situazione risulta critica per il Livenza
nella zona di San Stino.
Per questo stamattina si è attivato il servizio intercomunale della protezione civile. Tutti i sacchi pronti e riempiti dai volontari a Portogruaro saranno trasferiti a San Stino dove l’emergenza è ancora forte.
(Fonte: Comune di Portogruaro)
Maltempo, argini a rischio si temono pioggia e scirocco
PORTOGRUARESE
Ieri ripristinati i treni sulla linea per Venezia e Treviso,
cala il livello di fiumi e canali
Leggera tregua per i disagi provocati dal maltempo nel Portogruarese.
Ma l’emergenza non è finita.
Se fiumi e canali sono calati in media di circa 50 centrimetri in 30 ore, a preoccupare ora sono le previsioni meteo ma anche lo stress subìto negli ultimi giorni dagli argini. Intanto è stata riaperta alle 11 di ieri mattina la tratta ferroviaria per Venezia, mentre in serata è stata riaperta la linea Portogruaro-Treviso, tra la cittadina del Lemene e Motta.
I treni per il capoluogo regionale provenienti da Vienna sono invece bloccati nel Tarvisiano per le difficili condizioni meteo. Proprio la pioggia rimane all'origine delle preoccupazioni.
«Purtroppo è prevista pioggià per i prossimi 3/4 giorni - spiega l'ingegnere Sergio Grego del Consorzio di Bonifica del Veneto orientale -
se dovessero verificarsi precipitazioni intense
saremo nuovamente in difficoltà.
Se poi ci si metterà anche il vento di scirocco allora è da tremare». Insomma la situazione sta migliorando, ma l'allarme non cessa, anzi.
«Tutti gli argini sono sorvegliati - spiega ancora Grego - lo stress a cui sono stati sottoposti ci impensierisce. In queste condizioni potrebbero esserci dei cedimenti strutturali con consegeunti straripamenti».
«Servono subito almeno 20 milioni di euro per i primi provvedimenti di messa in sicurezza nel Veneto orientale - tuona l'assessore provinciale alla Protezione civile Giuseppe Canali - è impensabile lasciare questo territorio in balìa di se stesso. Qui non si è mai fatto nulla per la sicurezza idraulica e ci si limita a gestire l’emergenza, con costi che potrebbero essere investiti per le opere. Chiedo alla Regione di intervenire al più presto per non doverci poi leccare le ferite. Sabato eravamo pronti a intervenire con i mezzi anfibi, abbiamo rischiato davvero grosso».
Dello stesso avviso è il Consorzio di Bonifica, costretto a spese folli per pompare acqua in un territorio al di sotto del livello del mare e strutturato negli anni '20. «Nel 1983 il piano era di 50 miliardi di lire - ricorda l'ingegnere Grego - ora con la Conferenza dei sindaci abbiamo un piano di interventi urgenti per 44 milioni di euro. Lavoriamo al ritmo di un milione e mezzo di euro all'anno. Facendo una previsione sensata, con un investimento di 5 milioni di euro all'anno, nei prossimi 10 anni riusciremo a mettere in sicurezza questa area».
I progetti della bonifica sono quelli di Mussolini.
«Nel Portogruarese (ma in altre zone non è da meglio, ndr) non c'è stato un intervento importante dagli anni '30 - spiega Grego - è impensabile gestire una area in queste condizioni, con il territorio e il clima che sono profondamente mutati in 80 anni. A San Michele addirittura la progettazione è del 1740, ai tempie dei Mocenigo».
Lo sanno bene tra Fossalta, Portogruaro e San Michele, lungo il canale Taglio, dove da oltre 20 anni devono intervenire con i trattori. A rischio c'è l'abitato sanmichelino, che rimane ad oggi ancora tra i più esposti al rischio inondazioni. «Viviamo con la paura - ribadiscono i residenti di via Marango e via Comugne a San Michele - ci alziamo di notte per azionare i trattori pur di non finire sott'acqua. È vero che il Consorzio negli ultimi anni ci aiuta economicamente nella spesa, ma ciò che chiediamo è di poter vivere.
Qui non ci possiamo più muovere,
perché alle prime piogge siamo già in allerta».
«Ho avuto un incontro di recente con la Giunta di San Michele - ribadisce Grego - è innegabile che c'è un grave problema. Servono almeno 10 milioni di euro: va rivisto il Taglio, ma si deve lavorare per ristrutturare tutta le rete dei canali. Attualmente lavoriamo con idrovore che tra Primo bacino e l'area Eridania pompano circa 5 mila litri al secondo, ma non basta». «Questi corsi d'acqua sono strutturati male - ricordano i residenti - paradossalmente noi siamo sott'acqua, ma poche centinaia di metri più a valle i canali erano praticamente vuoti». Marco Corazza
(Fonte: Gazzettino di Venezia)
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