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26/03/2014 - Comune e Territorio

OSPEDALE UNICO RACCOMANDATO IN QUEL DI SAN DONA' DI PIAVE !

In Consiglio Comunale molta gente e diversi "agenti"... non meglio identificati

26 Marzo 2014  (Ultimo aggiornamento il 30.03.2014 alle ore 14,50)


 

La Sanità che cambia:

ULSS 10 Tagli solo a San Donà di Piave (clicca qui)

Via libera Ospedale unico, delibera approvata  (clicca qui)

Martella, basta campanilismi Sì Ospedale unico (clicca qui)

Comunicato stampa Circolo PD di Portogruaro (clicca qui)

 


 

  VE LO "CONSIGLIO"... 

A SAN DONA' !

 

QUALE "AGENTE" TRA LA GENTE :

PATOGENO O DI COMMERCIO?

 

Lo so, il titolo non è di facile lettura, e si presta a molte interpretazioni, si può anche andare "tranquillamente" in confusione o fare confusione, proprio come l'Ospedale unico !

Facile essere equivoci o sibillini, o esibire doppi significati, qui la gente è intesa come cittadini, mentre "agente" è "camaleontico" e multiplo, può essere inteso come espressione dialettale, oppure come da vocabolario: n.m. e f. [pl. -i] 1 chi agisce; chi compie una data azione o produce un dato effetto | complemento di agente, (gramm.) quello che, in una proposizione passiva, indica chi compie l’azione (p.e. quella persona è stimata da tutti) 2 chi compie determinati servizi per conto di altri: agente di zona; agente delle tasse | agente marittimo, in un porto, rappresentante di un armatore o di una società di navigazione | agente di cambio, operatore che agisce nella borsa valori come mediatore autorizzato a negoziare titoli per conto di clienti | agente di commercio, chi tratta affari e promuove la stipulazione di contratti per conto di terzi | agente immobiliare, mediatore che tratta la compravendita di immobili per conto di terzi | agente diplomatico, funzionario che tiene i rapporti diplomatici tra stati | agente teatrale, chi cura gli interessi economici di un attore o di una compagnia | agente (di polizia), poliziotto, guardia, anche come definizione di qualifica | agente di custodia, guardia carceraria, secondino | agente provocatore, persona che, venuta a conoscenza di un disegno criminoso, si finge complice e ne provoca l’attuazione, al solo scopo di fare arrestare i colpevoli; non è punibile purché non abbia istigato a delinquere | agente segreto, chi appartiene a un’organizzazione di spionaggio 3 (scient.) si dice di corpo o di sostanza che possiede particolari proprietà attive: agente chimico, fisico, patogeno | agenti atmosferici o esogeni, i fenomeni dell’atmosfera (vento, pioggia ecc.) in quanto capaci di modificare la struttura o la morfologia di formazioni geologiche | agenti endogeni, i sismi ¨ agg. m. e f. [pl. -i] (filos.) che agisce, che produce un effetto: intelletto agente, in Aristotele e nella scolastica medievale, la facoltà per cui l’anima passa dalla conoscenza in potenza a quella in atto.

Credo che lunedì tra i banchi del Consiglio Comunale di San Donà

ci fossero diversi "agenti", scegliete pure "il vostro" tra quelli indicati sopra,

a qualcuno possiamo dare anche tranquillamente più di una "qualifica",

fate voi, ridere fa bene alla salute... a costo zero ! 

 

Per il momento mi fermo qui, visto che avete da leggere anche il Comunicato di Marina Alfier (Comunisti  del Veneto Orientale) e i due Articoli di stampa locale (che trovate più sotto), vi dico solo che è "demenziale" dire la somma dei costi di LUCE e GAS (acqua no?) degli attuali ospedali, facendo credere che con un ospedale unico si risparmierebbe, vero il contrario, in quanto quelle spese continueranno ad esistere, almeno che non si voglia radere al suolo quegli edifici, e dunque si sommerà pure quest'altro ospedale, e per ricollegarmi a quanto sopra, mi viene in mente la dicitura di  AGENTE IMMOBILIARE... forse sono da ricovero, ma in quale ospedale ?! 

 

G.B.

 


 

I 24 GATTOPARDI...

Il Consiglio comunale straordinario, del 24 marzo a San Donà, verrà ricordato per essere l’espressione più cristallina del “gattopardismo” dei partiti che governano questo paese. Ne Il Gattopardo la sentenza di Tancredi “Tutto deve cambiare per non cambiare nulla” è stata fatta propria da ognuno dei 24 Consiglieri comunali, in totale subordinazione ai vertici regionali della Sanità.

Le trasformazioni subite negli anni dalla Sanità locale, sembrano aver adattato le forze politiche, alle vicissitudini dei Dirigenti regionali. Così basta il ricatto del Bramezza di turno, per far genuflettere i 24 Consiglieri comunali pur di conservare privilegi di antica data.

Apparentemente cambiano i governi, ma non si modificano le gerarchie a cui risponde la politica.

Con la decisione all’unanimità, i 24 gattopardi, pensano di aver difeso la Sanità locale e invece hanno solo rafforzato il prestigio e il potere del Direttore generale che avrà le mani libere per compiere lo smembramento dei servizi dell’Asl10 in attesa di un’ unico Ospedale.

Il nuovo edificio ospedaliero che si vuole" ovviamente" costruire a San Donà così come ciascun Sindaco lo vorrà costruire sul proprio Comune sarà INUTILE per un Sistema sanitario che andrà riorganizzato partendo innanzitutto dalla capacità attrattiva e dalla indiscussa professionalità delle equipe mediche.

Esso sarà invece un “ ottimo affare” per i costruttori; ancora una volta si sceglie la "via edilizia" per uscire dalla crisi economica in cui versa il settore del mattone e dove la speculazione entrerà a gamba tesa come sta avvenendo in altre parti del Paese e del Veneto stesso; un nuovo debito da far pagare ai cittadini con la riduzione delle prestazioni o un maggior costo dei servizi. Un film già visto insomma!!

Sconcerta sapere che il diritto alla salute sarà subappaltato alle convenienze private e alle logiche di mercato, con l’avvallo di tutte le forze politiche unite.

 

Il frutto della mediazione tra maggioranza e opposizione, infatti,

è l’intuizione condivisa del sito in cui costruire il nuovo complesso:

il business della lobby del mattone ha il colore delle "larghe intese"!

 

Nessuno ha sollevato obiezione sulla condotta del governo regionale, che ci impone il tema della revisione della spesa, la deregolamentazione del welfare e la progressiva delega alla gestione della cosa pubblica; l’Ospedale unico viene spacciato come un sistema vantaggioso che non ha basi di evidenza scientifica ed ha prodotto fallimenti concreti quando è stato realizzato in project financing.

Non sarà di certo la Delibera di accettazione dell’Ospedale unico che fermerà l’attuazione della spending review tanto invocata dai Governi di turno, per continuare a smantellare il Servizio sanitario pubblico, mentre è sotto gli occhi di tutti quanto la carenza di personale e il taglio di ospedali e posti letto costringa a lunghe attese e mandi in sofferenza l'intero sistema sociosanitario.

Con la progressiva dequalificazione degli ospedali di San Donà e Portogruaro, molti cittadini si rivolgeranno altrove, con milioni di euro di rimborsi alle altre Asl. I costi enormi dell'Ospedale unico nel Veneto orientale ridurranno ulteriormente i servizi di base già pesantemente inadeguati e i posti letto; i servizi essenziali saranno gestiti dai privati e il risultato sarà un declassamento generale a struttura di secondo ordine.

 

                                                                  Marina Alfier

                                                      Comunisti del Veneto Orientale

 


 

Cereser: «San Donà sede ideale
per ospitare l’Ospedale unico»

Il Sindaco prende posizione durante il Consiglio Comunale convocato per affrontare la questione.

Chiesto il congelamento delle Schede Regionali.

Bramezza (Asl 10): «Insostenibili Tre strutture»

 

di Giovanni Monforte

SAN DONÀ «Sulla base dei criteri di valutazione e alla luce delle conoscenze attuali, riteniamo che San Donà sia una sede più che idonea a ospitare l’ospedale unico». Si è aperto con le parole del sindaco Andrea Cereser il Consiglio comunale che ieri sera, su richiesta di Pdl, Lista Zaccariotto e Lega, ha affrontato la questione dell’ospedale unico. Cereser ha lanciato la candidatura di San Donà a ospitare il nuovo ospedale unico. «Se l’alternativa posta dalla Regione mette in contrapposizione l’applicazione delle schede, con smantellamento dell’ospedale di San Donà, e la realizzazione dell’ospedale unico, garantendo fino ad allora il congelamento delle schede, replichiamo con un sì all’ospedale unico», ha detto Cereser, «dando però mandato alla commissione di valutare caratteristiche, sito, convenienza, costi, tenendo conto delle strutture territoriali previste». Cereser ha elencato una serie di criteri che andranno valutati nella scelta: migliore localizzazione geografica considerando la possibile adesione di Cavallino all’Asl 10, ma anche densità di popolazione, proiezione demografica, mobilità dei pazienti, viabilità. «Sulla base di tutte queste valutazioni, alla luce delle conoscenze attuali, riteniamo più che idonea la proposta avanzata da San Donà», ha concluso Cereser. «Non è sufficiente presentare una candidatura, poi va sostenuta», ha esortato Giansilvio Contarin. Al Consiglio ha partecipato il presidente della quinta commissione regionale Leonardo Padrin, che ha invitato a non cedere alle pressioni elettoralistiche, sottolineando che l’ospedale unico è una scelta obbligata per scongiurare una caduta dei servizi e ribadendo che, in attesa della realizzazione, le schede saranno stoppate. Ma per Gobbo (Fi) la sospensione deve essere immediata. Bruno Pigozzo (Pd) ha ricordato che è responsabilità della Regione fornire al territorio gli elementi utili per decidere. Il direttore generale Bramezza ha ribadito l’insostenibilità dei tre ospedali per i conti dell’Asl 10. «Fuori il falso problema dell’ospedale unico, si finisca di agitare falsi obiettivi a un’opinione pubblica confusa», ha tuonato Francesca Benvegnù, del Comitato per la difesa dei servizi sociosanitari, «il comitato vuole esprimere il suo dissenso sulle modalità con cui viene posta la questione ospedale, chiede di aprire una reale discussione sul tema che veda coinvolti tutti i soggetti, compresi i cittadini, e soprattutto chiede che nulla venga intanto diminuito dell’assistenza attuale, anzi migliorato nei fattori essenziali che sono le risorse umane, i processi e la promozione della salute».

 

(Fonte: Nuova Venezia)

 

 


 

 

CONSIGLIO COMUNALE

Il Sindaco rompe gli indugi e chiede di realizzare la struttura in città

 

"Ospedale Unico a San Donà"

E' scontro Cereser-Bertoncello

 

Cereser si sbilancia: l'Ospedale unico dovrà sorgere a San Donà. L'annuncio del sindaco è arrivato ieri sera al termine del suo intervento di apertura del Consiglio comunale straordinario sulla sanità.

Un po' a sorpresa, perché ha sempre cercato di mantenere una posizione di equilibrio con Portogruaro (e questo gli era costato delle critiche, anche da una della sua stessa maggioranza), ha così anticipato quello che veniva chiesto con la mozione presentata da Pdl, Lega e Lista Zaccariotto (con l’ex sindaco per la prima volta presente in aula da dopo le elezioni).

Andrea Cereser, dunque, lancia San Donà, ritenendo questa: «Tra i criteri per individuare la migliore localizzazione sono da valutare l’area geografica - ha spiegato - anche in prospettiva di un’eventuale adesione di Cavallino Treporti alla nostra Asl, densità di popolazione e di utenza, compresi quindi i turisti, proiezione demografica, mobilità dei pazienti e dell’utenza intra e extra Asl, viabilità e facilità di accesso, dotazione di trasporti pubblici, rischio idraulico. Sulla base di tutte queste valutazioni, riteniamo più che idonea la proposta avanzata da San Donà».

Un'uscita che probabilmente spiazzerà gli amici di partito di Portogruaro, aprendo un nuovo fronte delle frizioni tra Comuni. Giusto per non farsi sfuggire l'occasione, Giansilvio Contarin e gli altri hanno sollecitato il sindaco a sostenere con forza questa candidatura.

Altra questione, il congelamento delle Schede regionali sulla riorganizzazione della sanità. Su questo ha risposto il presidente della quinta commissione in Regione, Leonardo Padrin: «Se la scelta dell'ospedale unico verrà presa in tempi rapidi, è chiaro che non ha senso spendere dei soldi per le schede».

Contro l'ospedale unico si sono schierati il Tribunale del Malato e il Comitato difesa servizi socio sanitari.

Il direttore generale dell'Asl 10, Carlo Bramezza, ha ricordato che oggi ci sono spese non più sostenibili: 3,8* milioni all'anno per il riscaldamento dei tre ospedali, altri 1,7 per l'elettricità, e 1,9 milioni per le direzioni mediche. Fabrizio Cibin

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 



 
OSPEDALE_UNICO_A_SAN_DONA_LO_CHIEDE_CERESER_IN_CONSIGLIO_.pdf

OSPEDALE_UNICO_A_SAN_DONA_LO_CHIEDE_CERESER_IN_CONSIGLIO_.pdf (130 KB)

SINDACO_CERESER_SAN_DONA_SEDE_IDEALE_PER_OSPEDALE_UNICO_.pdf

SINDACO_CERESER_SAN_DONA_SEDE_IDEALE_PER_OSPEDALE_UNICO_.pdf (635 KB)

SAN_DONA_DELIBERA_APPROVATA_VIA_LIBERA_ALL_OSPEDALE_UNICO_.pdf

SAN_DONA_DELIBERA_APPROVATA_VIA_LIBERA_ALL_OSPEDALE_UNICO_.pdf (337 KB)

ON_MARTELLA_BASTA_CAMPANILISMI_VIA_ALL_OSPEDALE_UNICO_.pdf

ON_MARTELLA_BASTA_CAMPANILISMI_VIA_ALL_OSPEDALE_UNICO_.pdf (115 KB)

CS_CIRCOLO_PD_PORTOGRUARO_SU_OSPEDALE_UNICO_04_04_2014_.pdf

CS_CIRCOLO_PD_PORTOGRUARO_SU_OSPEDALE_UNICO_04_04_2014_.pdf (249 KB)

LA_SANITA_CHE_CAMBIA_ASL_10_TAGLI_SOLO_A_SAN_DONA_DI_PIAVE_.pdf

LA_SANITA_CHE_CAMBIA_ASL_10_TAGLI_SOLO_A_SAN_DONA_DI_PIAVE_.pdf (154 KB)


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