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14/05/2014 - Primo piano e Cronaca

OSPEDALE UNICO A SAN DONA' DECISIONE PRESA DALLA REGIONE!

Forse oggi l'ufficializzazione a Portogruaro nella Conferenza dei Sindaci

14 Maggio 2014  (LE ULTIME INDISCREZIONI E NEWS DALLA SANITA' VENETA)


AGGIORNAMENTO - OSPEDALE UNICO

"FUMATA NERA", STRIULI INFORMA CHE

NESSUNA DECISONE E' STATA PRESA...

 


 

LA REGIONE HA PRESO LA DECISONE

L'OSPEDALE UNICO SI FA A SAN DONA'

 

Erano state avanzate diverse proposte, alla fine è stato scelto un sito centrale per il Veneto orientale

 

La scelta potrebbe essere comunicata all’incontro della Conferenza dei sindaci di oggi a Portogruaro

 

 

SAN DONÀ

Ospedale unico, la Regione sceglie San Donà. Secondo alcune indiscrezioni già oggi, in occasione della Conferenza dei sindaci indetta a Portogruaro, la commissione incaricata renderà noto il sito individuato come ideale per la realizzazione di una struttura sanitaria unica nel Veneto Orientale.

Il presidente della Conferenza e sindaco di San Donà Andrea Cereser, con quello per la sanità, sindaco di Caorle, Luciano Striuli, lo comunicheranno assieme ai responsabili della Regione, e quindi la commissione per individuare il sito, all’intera assemblea dei primi cittadini che finora hanno espresso almeno sei o sette proposte tra Sandonatese e Portogruarese.

Ha regnato una certa confusione e la mancanza di coordinamento tra i vari sindaci, ognuno dei quali ha parteggiato per la propria zona o comunque una a lui vicina. Da San Donà Cereser ha espresso qualche perplessità e in più occasioni, nonostante il pronunciamento del Consiglio comunale che si era espresso a favore.

Finora, all’Ospedale unico ci hanno creduto soprattutto il governatore del Veneto, Luca Zaia, quindi il direttore generale dell’Asl 10, Carlo Bramezza, che ha ricevuto i complimenti del presidente della commissione sanità in Regione Leo Padrin, e poi l’ex presidente della Conferenza dei sindaci per la sanità, il sindaco di Teglio Veneto, Andrea Tamai. Infine il vice sindaco di San Donà, Oliviero Leo che si è scontrato anche con Cereser invocando una posizione più convinta a favore dell’ospedale unico del Veneto Orientale dopo il voto in Consiglio.

Il colpo di scena è atteso per oggi con la comunicazione della scelta della commissione che, nell’indecisione dei sindaci, ha già scelto, San Donà appunto. Una città sufficientemente baricentrica, vicina al litorale tra Jesolo, Cavallino Treporti ed Eraclea, non così lontana da Portogruaro che resta però il baluardo di difesa dalle fughe verso il Friuli. Si parla di un’Asl 10 con un deficit di 20 milioni, di fughe verso altri ospedali quantificate in un costo di 50 milioni.

Forse l’Ospedale unico potrebbe rappresentare una risorsa. Ma chi difende la sanità divisa tra i tre ospedali, più la casa di cura Rizzola, ritiene di difendere il territorio e la presenza di ospedali che siano il più vicini possibile alla popolazione residente. Il problema è che i costi delle strutture, compresa la convenzionata casa di cura, saranno difficilmente sostenibili nel futuro e con l’ingresso nella sanità europea si aprirà a una deregulation totale, ma con tante opportunità di attrazione se avremo strutture all’avanguardia. Giovanni Cagnassi

 

(Fonte: La Nuova Venezia)

 


 

PRONTO SOCCORSO:

 I pazienti avranno

 tutor neolaureati

 

La Regione finanzia borse di studio

e formazione per giovani medici e infermieri

che accoglieranno i malati e familiari.

Zaia: tetto massimo d’attesa a quattro ore

 

di Filippo Tosatto

VENEZIA L’obiettivo sbandierato è quello di cambiare volto e ruolo dei pronto soccorsi. Dai tristi bivacchi attuali - dove folle di malcapitati scontano tempi biblici di attesa - a luoghi di accoglienza civili, con priorità motivate e tabelle orarie accettabili. Le 75 emergency del Veneto contano due milioni di accessi l'anno, per complessive 13 milioni e 700 mila prestazioni: i codici bianchi e verdi - quelli cioè di minima e modesta urgenza - rappresentano il 74% del flusso totale e i rispettivi pazienti scontano i maggiori tempi d’attesa. Il primo step è consistito nel dotare le sale d’aspetto di un briciolo di comfort: aria condizionata, acqua potabile, riviste e video, hostess e steward dislocati qua e là per ricevere e orientare i pazienti in arrivo. Il passo successivo l’ha annunciato in mattinata Luca Zaia, che degli standard in sanità ha fatto un cavallo di battaglia, anche elettorale: «La giunta ha stanziato 450 mila euro per finanziare 30 borse di studio annuali da destinare ad altrettanti neolaureati in infermieristica e medicina che garantiranno i contatti informativi con i pazienti in attesa e i familiari di quelli già accolti negli ambulatori»; a tale scopo, i camici bianchi riceveranno una «veloce formazione specifica» sui comportamenti da tenere, ovvero una full immersion di tre giorni curata dall’Ulss di Treviso (con parcella di 73.350 euro a carico della Regione). «Con questa delibera investiamo anche sui giovani che si apprestano a varcare la soglia della professione, credo per loro la chance di partire dalla gavetta, dal rapporto diretto con la persona sofferente, rappresenterà un’importante esperienza di crescita». Un attimo. Gli addetti ai lavori assicurano che i tempi lunghi nei pronti soccorso dipendono dalla scarsità di personale, oberato da impegni, cui si aggiunge l’indisponibilità in tempi rapidi degli specialisti, impegnati a loro volta nei reparti ospedalieri. Se così è, cosa potranno fare i volonterosi neolaureati? «Se è necessario procederemo a nuove assunzioni», replica i governatore «ma io che credo che il vero problema sia di natura organizzativa. È inaccettabile che un anziano aspetti una visita per 8-10 ore». Impegni concreti? «Entro l’anno abbatteremo i tempi d’attesa ad un massimo di 4 ore per i codici bianchi: per loro il pronto soccorso non dovrà più essere l’unico riferimento; anche per i codici verdi prevediamo novità attraverso una riforma dei protocolli interni agli ospedali». La strada prescelta sarebbe quella di costituire un filtro ambulatoriale di base che prevenga l’intasamento delle emergency, restituendole al ruolo originario di soccorso d’urgenza: «Sì, puntiamo ad una grande alleanza con i medici di famiglia, una risorsa straordinaria riguardo alla quale presenteremo presto un progetto». Prima però occorrerà sanare le ferite del duro scontro con la Fimmg (il principale sindacato dei medici generali) che in sede di confronto ha fatto volare gli stracci accusando pubblicamente la Regione di truffa nell’applicazione del piano socio-sanitario. «Stiamo lavorando, io sono fiducioso, vedrete, vedrete», chiosa l’ineffabile Zaia.

 

(Fonte: La Nuova Venezia)

 



 
LA_REGIONE_HA_DECISO_OSPEDALE_UNICO_SI_FARA_A_SAN_DONA_.pdf

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PRONTO_SOCCORSO_PAZIENTI_AVRANNO_TUTOR_NEOLAUREATI_.pdf

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