19 Luglio 2014
LA LEGGE... "ILLEGGIBILE" !!
Quello che l'opinione pubblica dice e afferma da anni, finalmente lo dice anche un avvocato, o meglio, finalmente un avvocato ha il coraggio di dirlo apertamente (clicca qui), ed è Gialuca Liut di Portogruaro.
Queste leggi inique, che tanto male fanno alla Società, tutelano più il ladro che la vittima, e la certezza della pena rimane una chimera...
Dopo il ladro acrobata impunito (clicca qui), ecco l'automobilista ubriaco impunito (clicca qui), ma la lista sarebbe infinita, proprio come la nostra rabbia e impotenza di quasi rasseganti cittadini, che chiedono giustizia!
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Presidente della Camera Avvocati di Portogruaro, Alvise Cecchinato, di questa "uscita" di un suo collega, e se poi pensiamo che in Parlamento a fare le Leggi ci sono schiere di avvocati "prestati" alla politica, vien da pensare alla storia del cane che si morde la coda...
La Giustizia in Italia? UNA PUTTANATA!! Silvio Berlusconi docet.
G.B.
«Norma sbagliata, crimini impuniti»
IL LEGALE L'avvocato che ha difeso il ladro
sorpreso a rubare in via Rielta e subito liberato
Gianluca Liut spiega perchè si è "dissociato"
"Il decreto tutela chi commette reati
e non le vittime"
di Raffaella Iunuale
«Non sono gli avvocati che fanno uscire i delinquenti dalle carceri, ma è la norma. Una norma che tutela chi commette il reato e non le vittime». Un commento forte che assume un significato ancora più tagliente perchè a farlo è un legale, Gianluca Liut, che aveva espresso il suo disappunto già mercoledì quando, facendo applicare la legge, è riuscito a far rimettere immediatamente in libertà un albanese - il 25enne Dashamir Cupi - poche ore dopo che i poliziotti delle Volanti lo avevano sorpreso mentre stava per entrare a rubare in un appartamento in via Rielta. Un arresto, un processo per direttissima, un patteggiamento a dieci mesi e la libertà. Tutto nell’arco di poche ore.
«Con questa norma - prosegue l’avvocato - reati come stalking, furto, scippo, maltrattamenti in famiglia, rapina rischiano di rimanere impuniti. E sono proprio quei reati che creano maggiore allarme sociale».
La norma di cui parla l’avvocato Liut è il decreto legge 92 del 28 giugno scorso, il cosiddetto "decreto svuota carceri", che va a modificare l’articolo 275 del Codice di procedura penale.
Secondo il decreto legge se la pena finale è inferiore ai tre anni
non viene applicata la misura cautelare in carcere.
Se si considera inoltre che fino a due anni si può avere la sospensione della pena, per tutti i reati che maggiormente preoccupano le persone non c’è nessuna restrizione della libertà. «Se il decreto legge passa in Parlamento - prosegue Liut - avremo molte persone pericolose che escono dal carcere e tornano in libertà». Un’eventualità nemmeno troppo lontana perchè il decreto è in calendario in Parlamento per il prossimo 21 luglio.
Quindi commettere un reato, essere processato e tornare libero in poche ore diventerà prassi. Per far capire come funzionano le cose Liut illustra cosa è successo con l’albanese dell’altro giorno del quale lui era l’avvocato d’ufficio.
«Ha tentato un furto in appartamento con l’aggravante del volto travisato - spiega - considerato che ha avuto le attenuanti generiche perchè era incensurato, è partito da una pena di un anno e nove mesi. Pena che è stata ridotta di un terzo perchè non ha portato a termine il furto, ma lo ha solo tentato, e di un altro terzo perchè ha patteggiato. Alla fine sono rimasti dieci mesi per cui non sono previste misure cautelari. Ho solo fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi altro avvocato: ho applicato la legge vigente». Una norma che per l’avvocato andrebbe modificata.
«Non si è tenuto conto delle ricadute sociali che può avere - conclude Liut - bisognerebbe introdurre delle eccezioni per i reati che creano allarme sociale, lasciando al giudice la possibilità di decidere a seconda dei casi».
(Fonte: Gazzettino di Venezia - 18.07.2014)
ALCOL TEST NULLO
SENZA AVVOCATO
Di Cristina Antonutti
Un colpo di spugna sulla guida in stato di ebbrezza accertata senza la presenza di un avvocato. Un automobilista di San Giorgio delle Richinvelda è uscito dal processo senza alcuna ammenda, condanna o revoca della patente di guida solo perchè in ospedale, prima di sottoporlo al prelievo di sangue, non lo hanno informato che aveva il diritto di farsi assistere da un legale. L’uomo, 31 anni, difeso dall’avvocato Luca Donadon, ieri è stato assolto dal giudice monocratico Eugenio Pergola perchè il fatto non sussiste. Quel prelievo di sangue che attestava un tasso alcolemico di 1,75 grammi/litro è stato considerato nullo. L’automobilista si era opposto a un decreto penale di condanna di 31 mila euro, ammenda che andava a sostituire 4 mesi di arresto e mille di ammenda. E a cui aggiungere la revoca della patente. Era finito nei guai perchè il 21 luglio del 2012 era uscito di strada mentre guidava una Peugeot 306. Danneggiò la segnaletica stradale e la cassetta dell’Enel di un’abitazione privata. Portato in ospedale a Spilimbergo per accertamenti, gli avevano fatto un prelievo di sangue per stabilire se avesse bevuto o assunto sostanze stupefacenti. L’esito delle analisi era risultato positivo, quindi scattò l’imputazione per la guida in stato d’ebbrezza con l’aggravante di aver provocato un incidente stradale. Ieri Donadon ha presentato una memoria difensiva ricordando al giudice che la Cassazione lo scorso febbraio si è pronunciata su un caso simile a quello del trentunenne di San Giorgio della Richinvelda annullando atti e documenti redatti subito dopo l’incidente dai medici dell’ospedale. «Una nullità insanabile e assoluta - spiega il legale - Ne deriva che quanto contestato all’imputato non è provato».
(Fonte: Gazzettino di Pordenone - 17.07.2014)
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