3 Settembre 2014
IN STREAMING LA SCENEGGIATA
DEL SINDACO DI SAN DONA'
CERESER ATTACCA I SINDACI
LA ZACCARIOTTO ATTACCA CERESER !
Era tutto programmato, e tutto in diretta streaming per la prima volta, il Consiglio Comunale di San Donà è iniziato alle 21,15 circa con quasi tre quarti d’ora di ritardo, e quando ha parlato il sindaco Andrea Cereser si erano già fatte le 10 di sera, eppure nei giornali di oggi c’erano gli articoli che riportavano l’intervento di Cereser e la replica (dura) di Luciano Striuli…
Che i giornalisti abbiano ricevuto prima la lettera del sindaco Cereser non ci sono dubbi, perché riportano il nome di Daniele Stival, che il sindaco in Consiglio Comunale non ha mai pronunciato, facendo riferimento solamente a un Assessore Regionale, anche se era evidente che il riferimento al leghista di Pramaggiore, come ha evitato di nominare Sergio Grego, indicandolo solo come Direttore del Consorzio di Bonifica, entrambi comunque accusati di essere intervenuti impropriamente in questa diatriba sull’Ospedale unico…
Dopo l’intervento di Cereser che ha fatto il vittimista accusando tutti, e additando Striuli come Presidente incapace a gestire la Conferenza Sanità, è intervenuta la consigliera Francesca Zaccariotto, che ha stroncato Cereser dandogli dell’incapace, sia a gestire il Comune che a salvaguardare l’Ospedale, considerato ormai perso, rinfacciandogli la pessima figura fatta “fuggendo” arrabbiato dalla Conferenza del Sindaci della Sanità, solamente perché arrabbiato e offeso dalla bocciatura delle sue improponibili proposte, che assurdamente ha voluto venissero votate, anziché ritirarle come gli era stato richiesto dai colleghi, lasciando agli altri diciannove Sindaci rimasti, prendere importanti decisioni …
La Zaccariotto ha colto nel segno quando ha ricordato a Cereser che lui rappresenta i cittadini, e quelli deve difendere, non il suo orgoglio ferito, e ovviamente ricordagli che non è più un rappresentante legittimato e prima si va al voto meglio è, anche se detto con altre parole, il concetto è questo, ripetuto in quasi tutti gli interventi della Minoranza.
Che Cereser dica che i suoi colleghi sono dei dilettanti allo sbaraglio, fa sorridere, specialmente dopo avere assistito agli ultimi Consigli comunali, con una invasione di cittadini /commercianti gestita in maniera pessima, un Consiglio importantissimo saltato per mancanza del numero legale, e poi ieri sera tre quarti d’ora di balletto per le posizioni a sedere dei Consiglieri “travasati”, che hanno voluto rimanere al loro posto, mandando in tilt il voto elettronico che corrisponde alla sedia prevista di ognuno, tanto che adesso Maggioranza e Minoranza non sono separate, come di solito si usa fare, ma mescolate tra di loro, un bel “casino” che rende anche l’idea come il tutto venga ben pianificato e organizzato…
Adesso in diretta streaming si vedono seduti insieme “amici e nemici”, e ieri sera solo fino a una certa ora, perché poi quasi tutta la minoranza ha lasciato l’aula, desolante vedere i banchi vuoti, e sentire discutere delle problematiche amministrative di San Donà con un Consiglio dimezzato, davvero una pessima immagine…
Dopo la “sparata” di ieri, credo sia quasi un passo obbligato per Cereser dare le Dimissioni da Presidente della Conferenza dei Sindaci, un professionista come lui non può lavorare con dei dilettanti, mi sembra ovvio, anche se le “osservazioni” che gli ha fatto Luciano Striuli, il Presidente dell’altra Conferenza dei Sindaci, fanno venire qualche dubbio sulle sue capacità, e comunque Cereser, dati alla mano, a partire da Oliviero Leo, non mi sembra abbia azzeccato le mosse giuste, e scappare dalla Conferenza di Portogruaro, pare “inseguito” nel tentativo di fermarlo da Bertoncello, come riferisce la Zaccariotto in Consiglio, fa sorridere come durante una sceneggiata in teatro, ma aimè, credo stiamo assistendo ad una tragica farsa, e sulla Sanità non si scherza…
G.B.
Cereser contro tutti:
Sindaci dilettanti
OSPEDALE UNICO
Durissimo attacco
del primo cittadino di San Donà,
messo all’angolo dai colleghi.
«La Conferenza non può decidere, scelga Zaia».
E Striuli: «È lui che è delegittimato»
di Fulvio Renzo
Messo in minoranza, con il concreto rischio di perdere l’Ospedale unico a San Donà, il sindaco Andrea Cereser spara a zero contro tutto e tutti.
Una lettera di fuoco, che riportiamo integralmente qui a lato, in cui espone le sue ragioni attaccando frontalmente i colleghi primi cittadini del Veneto orientale e il presidente della Conferenza dei sindaci della Sanità, Luciano Striuli. Che risponde a stretto giro di posta.
«La riunione di mercoledì è stata l’ennesima presa in giro» esordisce Cereser. «C’è stato un approccio da dilettanti» prosegue dopo aver accusato anche il direttore del Consorzio di bonifica e l’assessore regionale Daniele Stival di aver "impropriamente espresso giudizi sul lavoro della commissione" (quella che ha indicato San Donà come miglior sito per il futuro ospedale, ma tra mille polemiche).
Infine, il sindaco di San Donà chiede a Striuli "se la Conferenza è ancora legittimata a trattare l’argomento oppure se sia meglio un intervento del presidente della Regione, Luca Zaia".
Ed è proprio Luciano Striuli a replicare alla furia di Cereser: «Nella seduta di mercoledì sono accadute cose che il sindaco di San Donà deve imputare solo a se stesso - afferma il primo cittadino di Caorle -.
Lui non voleva la presenza della stampa in una riunione pubblica
che deve essere "trasparente".
Abbiamo messo la cosa ai voti e si è trovato 19 sindaci contro. Sul voto ponderato che aveva chiesto, San Donà avrebbe pesato per un 28%, svuotando ogni singolo altro sindaco del suo potere. Ha voluto metterlo ai voti e si è trovato d’accordo solo con Jesolo.
L’unico delegittimato a questo punto è il sindaco Cereser,
andato in minoranza due volte e con quei numeri,
abbandonando poi la riunione».
Già, ma la decisione sull’Ospedale unico non è meglio che la prenda Zaia?
«La Conferenza dei sindaci è l’unica legittimata a discuterne proprio dal presidente Zaia - risponde Striuli -. La Regione ha detto che vuole che si esprima il territorio. Se Cereser dice che la Conferenza non è legittimata, è lui contro la legge e contro Zaia».
(Fonte: Gazzettino di Venezia))
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L'INTERVENTO
(in Consiglio Comunale)
L’ennesima presa in giro che ha diviso il territorio
La riunione di mercoledì scorso della Conferenza dei Sindaci Sanità è stata l'ennesima presa in giro.
Un resoconto dei fatti: lo scorso anno, per scongiurare un ulteriore impoverimento della sanità della Venezia Orientale, la Conferenza dei Sindaci Sanità decideva di intraprendere il percorso verso l'ipotesi di Ospedale Unico.
A febbraio, uno studio affidato dalla stessa Conferenza a un gruppo di tecnici competenti, valutando le candidature proposte da 6 comuni, definiva una classifica tra gli stessi siti, tenendo in considerazione parametri oggettivi come rischio idrogeologico, popolazione, accessibilità.
I risultati di questo studio, che indicano come migliore il sito di San Donà, erano presentati alla Conferenza lo scorso giugno e il presidente invitava tutti i Comuni a formulare osservazioni.
Su 20 Comuni, solo 7 le presentavano, tra cui San Donà che portava ulteriori argomenti a sostegno.
Quindi, si può desumere che 14 comuni su 20 condividono la valutazione. Nell'ultimo mese, però, sono accadute cose molto gravi, non adeguatamente gestite né dalla Conferenza né dal suo presidente.
Ad esempio: il direttore del Consorzio di bonifica esprime impropriamente giudizi sul lavoro della commissione.
O anche, un assessore regionale, Daniele Stival, convoca nella sede del Consorzio di bonifica un dirigente del mio Comune per parlare di Ospedale Unico senza informarmi. Lo stesso assessore prende posizione sull'ubicazione dell'ospedale unico a favore della zona in cui risiede.
E inoltre il presidente della Conferenza dei Sindaci, anziché difendere il lavoro della commissione, dice che si può anche non tenerne conto e che alla fine la Regione può decidere quello che vuole, nonostante le parole contrarie pronunciate dall’assessore Coletto davanti a tutti i sindaci.
È chiaro che c'è stato un approccio da dilettanti. Si è polarizzata la questione sul tema del sito, trascurando aspetti importanti quali le caratteristiche, la convenienza, i costi e il percorso con cui arrivare alla scelta. Non si può pensare di dire alla gente "ti tolgo l'ospedale" senza prima garantito quali strutture rimarranno in prossimità ai cittadini. Tutto questo ha l'effetto di lacerare un territorio, facendolo tornare indietro di 20 anni, quando esistevano due aziende sanitarie.
Nel frattempo va avanti il piano di dismissione degli ospedali esistenti che prefigura la spaccatura della sanità della Venezia Orientale con chirurgia da una parte, a Portogruaro, e medicina dall'altra, a San Donà. Immaginiamo pazienti che divengono pendolari in ambulanza lungo una martoriata Statale Triestina. Chi verrà a partorire a San Donà in assenza di chirurgia generale e rianimazione? Chi andrà ad operarsi a Portogruaro se mancano neurologia e cardiologia? Quindi perché da San Donà si dovrebbe scegliere Portogruaro invece di Treviso o Mestre che hanno tutte queste specialità? A meno che non sia proprio questo il disegno che si intende perseguire. Ma allora che la Regione lo dica chiaramente, e venga a spiegare ai cittadini sandonatesi come è possibile che, su 50 ospedali presenti in Regione, proprio San Donà, nona città del Veneto, debba perdere il proprio. Perché è questo che sta accadendo.
Come diciamo da tempo, prioritaria è l’azione di contrasto al piano regionale e la richiesta di l'adeguamento del contributo regionale alla media delle altre Ulss (che ci fa perdere oltre 20 milioni di euro all'anno).
Chiedo, a nome dei cittadini di San Donà e della Venezia Orientale, che la Regione ci spieghi come mai in questi anni la nostra Ulss è stata così penalizzata rispetto alle altre.
Chiedo che il presidente della Conferenza dei Sindaci Sanità dia una spiegazione plausibile sugli strani accadimenti di queste settimane e dica se la Conferenza è ancora legittimata a trattare di questo argomento o se sia meglio per i sindaci rivolgersi direttamente al presidente Zaia.
Non si tratta di una battaglia di campanile. Si tratta di chiedere una sanità giusta e adeguata. Per questo si rispetti il percorso concordato e l’esito dello studio dei tecnici e si faccia, con urgenza, chiarezza.
Andrea Cereser
Sindaco di San Donà di Piave
(Fonte: Gazzettino di Venezia)
«Conferenza sulla Sanità l’ennesima presa in giro»
Sede ospedale unico
Il sindaco Cereser attacca il presidente Striuli e la Regione
«Nell’ultimo mese sono accadute cose molto gravi,
si deve fare chiarezza»
di Giovanni Cagnassi
SAN DONÀ «La riunione della Conferenza dei sindaci sanità è stata l’ennesima presa in giro». Andrea Cereser sull’ospedale unico rompe gli indugi e non ha più mezzi termini dopo che è stata bocciata, anche dal sindaco Pd di Portogruaro, la sua proposta di voto ponderato che tenga conto del numero degli abitanti.
Se la prende con il presidente, Luciano Striuli e quindi con Daniele Stival. Ricostruisce le tappe del dibattito iniziato lo scorso anno. A febbraio lo studio affidato a un gruppo di tecnici della Regione, valutando le candidature di sei comuni, che indica come migliore il sito di San Donà.
Poi la Conferenza dello scorso giugno e il presidente che invitava tutti i Comuni a formulare osservazioni. Su venti, solo sette le presentavano, tra cui San Donà con ulteriori argomenti a sostegno.
«Nell’ultimo mese, però», rileva Cereser, «sono accadute cose molto gravi, non adeguatamente gestite né dalla Conferenza né dal suo presidente. Ad esempio, il direttore del Consorzio di Bonifica esprime impropriamente giudizi sul lavoro della commissione.
O anche, un assessore regionale, Stival, convoca nella sede del Consorzio di Bonifica un dirigente del mio Comune per parlare di ospedale unico senza informarmi. Lo stesso assessore prende posizione sull’ubicazione dell’ospedale unico a favore della zona in cui risiede.
E inoltre il Presidente della Conferenza dei sindaci, anziché difendere il lavoro della Commissione, dice che si può anche non tenerne conto e che alla fine la Regione può decidere quello che vuole, nonostante le parole contrarie pronunciate dall’assessore Coletto davanti a tutti i sindaci.
È chiaro che c’è stato un approccio da dilettanti. Si è polarizzata la questione sul tema del sito, trascurando aspetti importanti quali le caratteristiche, la convenienza, i costi e il percorso. Non si può pensare di dire alla gente “ti tolgo l’ospedale” senza prima garantire quali strutture rimarranno. Nel frattempo va avanti il piano di dismissione degli ospedali esistenti che prefigura la spaccatura della sanità della Venezia Orientale con chirurgia da una parte, a Portogruaro, e medicina dall'altra, a San Donà».
Cereser teme che i pazienti diventino pendolari in ambulanza.
«E chi verrà a partorire a San Donà», si chiede, «in assenza di chirurgia generale e rianimazione? Chi andrà a operarsi a Portogruaro se mancano neurologia e cardiologia? A meno che non sia proprio questo il disegno che si intende perseguire».
Ma allora la Regione lo dica chiaramente, e venga a spiegare ai cittadini come è possibile che, su 50 ospedali presenti in Regione, proprio San Donà, nona città del Veneto, debba perdere il proprio. Prioritaria è l’azione di contrasto al piano regionale e la richiesta di adeguamento del contributo alla media delle altre Asl, che ci fa perdere oltre venti milioni all’anno.
Chiedo, a nome dei cittadini di San Donà e della Venezia Orientale, che la Regione ci spieghi come mai in questi anni la nostra Asl è stata così penalizzata rispetto alle altre.
Chiedo che il presidente della Conferenza dei Sindaci Sanità dia una spiegazione sugli strani accadimenti di queste settimane e dica se la Conferenza è ancora legittimata a trattare di questo argomento o se sia meglio per i sindaci rivolgersi direttamente al presidente Zaia».
(Fonte: la Nuova Venezia)
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