5 Ottobre 2014 (Si consola il sindaco Cereser con il successo della Fiera... clicca qui)
IL FUGGITIVO...
INCOMPRESO?
Andrea Cereser, sindaco di San Donà di Piave, accusa i suoi colleghi di essere dei DILETTANTI, ma guarda caso, la sera prima si era beccato lui l'epiteto di "dilettante allo sbaraglio" dall'ex vicesindaco Oliviero Leo, per come si era "fatto saltare" per mancanza del numero legale, un importantissimo Consiglio Comunale... (clicca qui)
Ormai il destino del "fuggitivo" Cereser, che rischia di essere ricordato più per la sua fuga dalla Conferenza Sindaci Sanità di Portogruaro, che per i suoi risultati, più che appeso a un filo, appare segnato, difficile ricucire dei rapporti in queste condizioni, poi nessuna dichiarazione di scuse, rimangono soltanto quelle di guerra... Che sia un incompreso?
Cereser come Presidente della Conferenza dei Sindaci, se vuole essere coerente, dovrebbe dare le DIMISSIONI, e come sindaco la sua carica è legata all'Ospedale, perso quello, addio poltrona, e visto che ce l'ha in "casa", meglio che reciti il rosario, ma anche lì è riuscito a creare polemiche (clicca qui), allora forse è meglio che "vada a farsi benedire" !
G.B.
«Cereser si dimetta da Presidente»
SANITÀ
I Sindaci replicano compatti
all’attacco del primo cittadino di San Donà:
«Decideremo anche senza di lui»
I sindaci puntano il dito contro il collega di San Donà, Andrea Cereser, anche se c'è chi vuole capire, soprattutto all'interno del Pd.
Solidarietà e condivisione, invece, su come sta conducendo la partita dell’Ospedale unico al presidente della Conferenza dei sindaci della sanità, Luciano Striuli.
Anche se non è stata da tutti condivisa la modifica dell'ordine del giorno che prevede il "ballottaggio" fra un sito del Sandonatese e uno del Portogruarese.
Cereser viene messo sotto accusa per aver proposto l'allontanamento della stampa dalla sala di riunione, il voto ponderato per la scelta del sito (proposte bocciate da 18 sindaci su 20), ma soprattutto per aver abbandonato l'aula e poi aver attaccato i colleghi con la lettera pubblicata ieri dai giornali.
Ieri mattina, il primo a muoversi è stato il sindaco di Musile: «Leggo con imbarazzo - dice Gianluca Forcolin - le dichiarazioni del sindaco "assente" Cereser, il quale parla di Conferenza approssimativa e con comportamenti da dilettanti. Ricordo che a proposito di dilettanti lo stesso Cereser ha chiesto più volte chiarimenti sul regolamento della Conferenza, dimostrando di non conoscerlo affatto. Ma più grave è che abbia tentato con la richiesta di cambiare lo statuto con l'inserimento del voto ponderato. Se fossi in lui un pensierino sulle dimissioni lo farei».
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Torre di Mosto: «Cereser dovrebbe rimettere il suo mandato di presidente della Conferenza dei sindaci del Veneto orientale - sostiene Camillo Paludetto -. La condotta del presidente Striuli è stata invece ineccepibile, anche se mi lascia perplesso la proposta del ballottaggio che spaccherà ancora una volta il territorio».
Più comprensivi i sindaci Pd
che cercano di capire l’atteggiamento di Cereser.
«Prima di esprimermi su di lui - dice il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello - vorrei parlargli per capire. Non ho rilievi da fare sulla condotta del presidente Striuli il vero problema sta più in alto».
Anche Striuli non si esime dal commentare: «Cereser - dice -è stato l'unico sindaco ad alzarsi ed andarsene dalla conferenza senza più tornare, nonostante lo avessi avvertito che la discussione sarebbe proseguita per l'individuazione del sito.
Viene a parlare a noi di dilettantismo? Mi pare che sia lui il dilettante. Avrebbe dovuto rimanere e sostenere a spada tratta la propria candidatura. Che partecipi o meno il sindaco di San Donà, la Conferenza andrà avanti in quanto l'Ospedale unico è scelta fatta propria dalla Conferenza. Dalla Regione ci è stato chiesto di decidere. E decideremo». Maurizio Marcon
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Francesca Zaccariotto:
"Ne risponderà personalmente"
«Cereser ne dovrà rispondere, sia politicamente che come persona: se ne ricorderà tutte le volte che passerà davanti all’ospedale di San Donà».
Così il presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, nel consiglio comunale di San Donà di cui è consigliere: «Il sindaco Cereser dovrà dirci che abbiamo perso l'ospedale, dopo essere andato avanti da solo senza fare squadra, mentre nel portogruarese c'è stato il coinvolgimento di tutte le forze politiche, associazioni e comitati. Andavano organizzate azioni di protesta e nulla è stato fatto». (f.cib.)
(Fonte: Gazzettino di Venezia - 04.10.2014)
Ospedale unico, è scontro
Sfida tra Striuli e Cereser
Il primo cittadino di Caorle
all’attacco del collega di San Donà
Mercoledì tornerà a riunirsi la Conferenza Sanità dei Sindaci per votare almeno su due siti
di Giovanni Cagnassi
È scontro ai vertici della conferenza dei sindaci, da una parte il presidente della conferenza, sindaco di San Donà, Andrea Cereser, dall'altra il presidente Conferenza Sindaci Sanità, Luciano Striuli, sindaco di Caorle.
Oggetto della contesta, la sede dell'ospedale unico che continua a dividere il territorio. Dopo l'ultima assemblea sull'ospedale unico i due primi cittadini si sono scambiati una serie di critiche non proprio all'insegna della diplomazia. La sede unica dell'ospedale ha creato una spaccatura non solo tra i sindaci del Veneto Orientale, ma anche nel Pd, con i due sindaci, di Portogruaro e San Donà, che non trovano una linea davvero comune e unitaria. Prova nei sia che quando il sindaco di San donà, Cereser ha chiesto il voto ponderato, che valuti le città in rapporto al numero di abitanti, la proposta è stata sonoramente bocciata e a sostenerla si è unito il solo sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia.
«Non è mia intenzione fare sterili polemiche come sta facendo il sindaco Cereser», risponde il primo cittadino di Caorle Luciano Striuli, «ma è necessaria una replica al suo ultimo intervento sulla stampa, comparso sui quotidiani di oggi (ieri, Ndr) in quanto lo considero gravemente lesivo del ruolo della conferenza dei sindaci e dei colleghi sindaci. Cereser viene in conferenza a perorare la massima trasparenza sulla decisione dell'ospedale unico e poi è lui che propone di votare affinché la conferenza si tenga a porte chiuse. Io come presidente avevo invitato la stampa. Su questa proposta di voto tutti gli altri sindaci sono stati contrari. Poi chiede la votazione sul voto ponderato e, eccettuata Jesolo, gli ha votato contro tutto il Veneto orientale. Siamo passati alla discussione sui siti proposti ed è stato l'unico sindaco ad alzarsi ed andarsene dalla conferenza senza più tornare nonostante il presidente lo avesse avvertito che la discussione sarebbe proseguita per l'individuazione del sito».
«E viene a parlare a noi di dilettantismo?», si chiede Striuli, «Mi pare che sia lui il dilettante. Avrebbe dovuto rimanere e sostenere a spada tratta la propria candidatura anzichè oggi attaccare tutti i sindaci del Veneto orientale. Che partecipi o meno il sindaco di San donà, la conferenza andrà avanti nei suoi lavori in quanto l'ospedale unico è scelta fatta propria dalla conferenza e conformi sono le indicazioni della Regione. Ci è stato chiesto di decidere e decideremo». «Quanto ai suoi problemi interni con i propri dirigenti», conclude il sindaco di Caorle, «questi rimangono problemi suoi e non della conferenza». Il prossimo appuntamento sarà mercoledì prossimo quando Striuli ha chiesto ai sindaci almeno due siti espressi dai due mandamenti di San Donà e Portogruaro per poi interpellare l'Asl 10 sulla concreta possibilità di attuazione e giungere al voto finale. Se i due siti non arriveranno, allora si andrà a votare ognuna delle candidatura dei Comuni finora arrivate, in tutto 7, per arrivare a una decisione definitiva da trasmettere alla Regione.
(Fonte: la Nuova Venezia - 04.10.2014)
La Minoranza sgambetta
il sindaco Cereser
Manca il numero legale,
salta il voto sulle variazioni di bilancio.
Una "ritorsione" contro il recente rimpasto
Giunta invitata ad andare a casa
È iniziata l'opposizione dura. È figlio del (contestato) rimpasto di Giunta, con l'ingresso di Scelta Civica in maggioranza, lo «scherzo» politico di martedì sera in consiglio, con la minoranza che, adocchiata l'assenza di alcuni consiglieri, è uscita dall'aula facendo mancare il numero legale. Orchestrati da Enrico Fingolo di Noi per San Donà, uno di quelli che ha preso proprio male il passaggio di Luca Marusso con Cereser, dopo che avevano corso insieme per Gianni Corradini sindaco, i consiglieri dell'opposizione, Movimento 5 Stelle compreso, si sono mossi come una macchina compatta, a ulteriore dimostrazione di come l'allontanamento di Oliviero Leo dalla Giunta abbia avuto l'effetto di rimettere insieme i cocci del centrodestra. «Dopo due mesi senza consigli comunali - ha riferito Fingolo - alla prima occasione importante con una scadenza prevista dalla legge, la maggioranza non ha garantito il numero legale. È stato causato dall'inesperienza politica o da un malessere post rimpasto dopo il passaggio di Scelta civica direttamente dall'opposizione alla giunta?». Per la cronaca la scadenza era riferita ad una variazione di bilancio ed i consiglieri di maggioranza assenti erano Romano Puppin, Elisa Veronese (arrivata in ritardo, particolarmente contrariata dell'orario della convocazione, alle 19, ha detto che «è un orario folle, c'è gente che lavora») e Riccardo Perissinotto di Scegli Civica con Cereser Sindaco. Tutti dall'opposizione hanno confermato l'azione politica contro il rimpasto, invitando la maggioranza ad andare a casa e ricordando che negli ultimi dieci anni non si era mai vista una cosa del genere. Per il sindaco Andrea Cereser si è trattato di un «colpo basso». «Ancora una volta non c'è una critica sul piano politico. Questo è un Consiglio giovane e che paga l'inesperienza, ma i vantaggi sono di gran lunga superiori». Il capogruppo del Pd, Lorena Marin, ha parlato di irresponsabilità, di mancanza di argomentazioni e del ricorso a vecchi giochetti. Curioso, infine, il fatto che Marin parla del ritardo di due consiglieri, di fatto escludendo dalla maggioranza Perissinotto, che invece nei giorni scorsi si era espresso a favore di Cereser. E questa sera, alle 20.30 stavolta, ci si riprova. Fabrizio Cibin
(Fonte: Gazzettini di Venezia - 02.10.2014)
Un Consiglio d’urgenza per evitare lo scioglimento
Va votato il provvedimento
sul mantenimento degli equilibri di bilancio
L’opposizione:
«Dilettanti allo sbaraglio»
Il sindaco:
«Parliamo di contenuti»
di Giovanni Monforte
Il Consiglio comunale di San Donà torna a riunirsi già stasera, alle 20.30, per affrontare l’ordine del giorno della seduta saltata martedì per la mancanza del numero legale. C’è da approvare con urgenza il provvedimento sul mantenimento degli equilibri di bilancio per evitare lo scioglimento del Consiglio. Stasera, però, il via libera è scontato visto che, trattandosi di seduta in seconda convocazione, il numero legale richiesto è minore. «Spiace che, invece del confronto sui contenuti, si sfrutti un ritardo di alcuni consiglieri che, un attimo dopo il conteggio del numero legale, erano in aula», commenta il sindaco Andrea Cereser, «l’orario di inizio della seduta alle 19 ha dato difficoltà a chi aveva impegni di lavoro. La decisione di iniziare il Consiglio così presto, peraltro, era stata condivisa dalla conferenza dei capigruppo, quindi anche dall’opposizione. Visto che la seduta riguarda temi di grande importanza, spero che il confronto si concentrerà sui contenuti, per rispetto verso la città». Il confronto politico, però, resta serrato.
«Dopo due mesi quasi senza Consigli, alla prima occasione importante con una scadenza prevista dalla legge, la maggioranza non ha garantito il numero legale», rileva Enrico Fingolo (Noi per San Donà), «è stato causato dall’inesperienza politica o da un malessere post rimpasto dopo il passaggio di Scelta Civica dall’opposizione alla giunta? Malpancismo interno alla maggioranza?». I toni dello scontro restano alti. «Pur di non parlare della crisi amministrativa in Consiglio, la giunta ha spostato in avanti tutta l’agenda dell’amministrazione fino ad arrivare all’ultimo giorno utile. Mi hanno tacciato di assenteismo e poi non sono in grado di organizzare a una certa ora un Consiglio con delle scadenze così importanti.
È un comportamento da dilettanti allo sbaraglio», affonda l’ex assessore Oliviero Leo, «la crisi amministrativa c’è, non hanno più la legittimazione a governare, la maggioranza faccia un esame di coscienza». «Di fronte a questioni significative da affrontare, hanno preferito ricorrere ai più vecchi giochetti politici, approfittando di un banale ritardo di un paio di consiglieri», contrattacca Lorena Marin (Pd), «è questo l’interesse dimostrato per i cittadini di San Donà. Chi ha ricoperto il ruolo di assessore per un anno senza fare nulla non è nelle condizioni di dare lezioni a nessuno».
(Fonte: la Nuova Venezia - 02.10.2014)
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