17 Ottobre 2014
NEL NOSTRO TERRITORIO
CHI GARANTISCE LA SICUREZZA
E QUANTO COSTA ?
Un sistema vecchio e che non funziona
e la legge è quella dello scaricabarile...
Prendo spunto dall'incendio avvenuto a inizio mese alla Zignago Vetro di Villanova di Fossalta di Portogruaro, una Azienda importante e che da lavoro a molta gente, dunque da tenersi ben stretta, cercando però di lavorare con migliori condizioni di Sicurezza, e lo si chiede quasi "sottovoce", quasi ad avere paura di far spendere dei soldi all'Azienda, che magari poi chiude "baracca e burattini"...
Questo è il senso di quello che si è capito leggendo il giornale (clicca qui), e sentendo nel Telegiornale di Telepordenone Sandro Pescopagano, RLS (Rappresentante Lavoratori Sicurezza) dei Cobas, l'argomento è delicato e bisogna misurare le parole, non si sa mai... (guarda il video a fondo pagina)
Di Sicurezza Aziendale me ne intendo, ho ricoperto per 18 anni il ruolo di RLS nella Grande Distribuzione, e so quanto sia difficile fare spendere soldi ai "Padroni", che non ci mettono mai la faccia, mandano i Dirigenti a trattare, che prima di parlare di sicurezza ti parlano di quanto costa e di come è difficile far tornare i conti, che bisogna venirsi incontro, darsi una mano...
Va bene, basta che la mano da dare non sia bruciata o mozzata, perchè questo a volte si rischia, e a volte succede, basta leggere i Giornali, il bollettino dei morti e dei mutilati è sempre in continuo aggiornamento...
Spero che alla Zignago si faccia chiarezza e soprattutto si metta tutto in Sicurezza, non perchè si è buoni e sensibili, ma perchè è un obbligo di Legge, e non un opsional !
Esiste una Riunione periodica annuale tra RLS e Azienda e una Valutazione dei rischi da applicare e da aggiornare, usando quanto il progresso tecnico ci mette a disposizione per migliorare le condizioni di lavoro senza dovere rischiare di perdere la salute o la vita...
A sentire parlare il rappresentante dei Cobas, mi chiedo quale "forza" abbia il Sindacato alla Zignago, che sappiamo contestata fortemente in alcune realtà produttive, e con i Marzotto sotto accusa nel Processo "Marlane", dove salute e sicurezza sono posti in primo piano...
Era previsto a Fossalta un incontro con il sindaco Natale Sidran, che doveva incontrare tutte le RSU e RLS, ma non si è saputo più nulla, sarebbe il caso di fare luce su quanto accaduto e sulla reale situazione in quell'ambito lavorativo, noi restiamo in attesa di sapere qualcosa, intanto eccovi un po' di storia...
Dal Sito della Zignago Holding, si apprende che:
Nell’ambito di un processo di riorganizzazione societaria, avvenuta nel corso della seconda parte del 2006, Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. ha ceduto a Zignago Holding S.p.A. tutte le proprie attività industriali.
Nel 2008, Zignago Holding investe risorse sul territorio con la realizzazione di Zignago Power S.r.l., centrale elettrica a biomasse naturali. L'obiettivo del progetto è il contenimento dei costi di energia richiesta dal polo industriale di Fossalta di Portogruaro favorendone la competitività sui mercati, lo sviluppo del business e dell'occupazione, all'insegna della sostenibilità ambientale.
Gli investimenti sul territorio hanno coinvolto anche Santa Margherita S.p.A. e Zignago Vetro S.p.A., con l’ammodernamento delle strutture e l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile.
Nel nostro Territorio non esiste solo la Zignago, e il problema Sicurezza viene molto sottovalutato negli Ambienti di Lavoro, io sono intervenuto diverse volte come cittadino e presidente di un Comitato per la Sicurezza, ho segnalato le mancanze macroscopiche di uscite di sicurezza ostruite e mezzi antincendio mancanti, ottenendone il ripristino, a dimostrazione che quello che mancano sono i controlli... (le persone costano)
Controlli che dovrebbe fare lo SPISAL, ma sono sotto organico e poco "comunicativi", loro arrivano quasi sempre dopo, quando ormai ci è scappato il morto, d'altronde abbiamo avuto un Ministro che aveva detto che la Sicurezza era un lusso che non ci potevamo più permettere, e per restare in casa nostra, il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, ha detto (giustamente) che la Legge Anti- sicurezza è da cambiare... (clicca qui)
Ma chi è in grado di farlo? Non certo i politici che abbiamo adesso...
G.B.
Sensori di allarme
dopo l’incendio
alla Zignago Vetro
FOSSALTA DI PORTOGRUARO Alla Zignago Vetro la dirigenza aziendale si è resa disponibile a potenziare il settore sicurezza sulle linee produttive in prossimità dei forni, fornendo entro qualche settimana dei sensori in grado di avvertire del rischio di un rogo.
Questo quanto emerso nel corso della riunione tra l'azienda, i sindacati di base e i lavoratori che si adoperano per la sicurezza dei colleghi sul luogo di lavoro. L'importante riunione era stata convocata, su pressione degli stessi sindacalisti, dopo che era verificato mercoledì scorso, pare per una fuga di gas, un incendio che solo per il tempestivo intervento degli operai non ha avuto conseguenze tragiche.
Quella dell'azienda non è stata la recita di un mea culpa, bensì la presa di coscienza che l'aspetto legato alla sicurezza va senza dubbio migliorato, monitorato e non trascurato.
«Abbiamo manifestato all'azienda tutta la nostra preoccupazione dopo l'incendio di mercoledì scorso», spiega Sandro Pescopagano, sindacalista dei Cobas e responsabile del settore Sicurezza dei lavoratori, «e abbiamo trovato una dirigenza disponibile a intervenire per eseguire dei miglioramenti molto attesi come l’installazione dei sensori di allarme». (r.p.)
(Fonte: la Nuova Venezia - 08.10.2014)
I Sindacati:
domani vertice sulla Sicurezza
L’incendio alla Zignago vetro di Fossalta
di Rosario Padovano
FOSSALTA Una riunione urgente delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) della Zignago Vetro, incentrata sul tema della sicurezza in azienda, è stata convocata per domani dopo l'incendio che si è verificato mercoledì sera al forno 1, tra le linee di produzione 11 e 12. In quel frangente, infatti, una perdita di gas ha provocato un rogo che ha avvolto il tetto del forno, provocando danni. Per i rappresentanti sindacali l'incendio è stato di “notevole dimensione”. Non così invece per i vigili del fuoco, che sia mercoledì sera, sia ieri, hanno ribadito che si è trattato di un rogo “di poco conto”. I carabinieri stanno invece aspettando il rapporto che i pompieri di Portogruaro hanno già trasmesso alla Procura di Pordenone. Sarà la magistratura a dover stabilire se verranno ravvisate eventuali responsabilità. Tra l'altro la dirigenza aziendale si è limitata a prendere atto di quanto avvenuto, attendendo essa stessa il rapporto dei pompieri sulle cause del rogo. Intanto però le Rsu crticano la gestione degli impianti.
«Sulla sicurezza non si risparmia», – ha ribadito in una nota ufficiale Sandro Pescopagano, sindacalista dei Cobas Lavoro Privato, «nell'ultimo incontro sindacale l'azienda ha illustrato un piano di riduzione del personale, che va in contrasto con le esigenze di tutelare gli impianti e i lavoratori. Auspichiamo la presa di coscienza da parte di un'azienda storica del portogruarese». «Alla luce dei gravi fatti di mercoledì riteniamo profondamente sbagliato», conclude il sindacalista, «che l’azienda voglia tagliare il personale macchinista proprio nelle linee interessate all'evento. È grazie a questi uomini, infatti, che è stato evitato il disastro».
(Fonte: la Nuova Venezia - 05.10.2014)
Rogo alla Zignago vetro ma l’allarme non suona
FOSSALTA DI PORTOGRUARO È stato domato attorno alla mezzanotte di mercoledì l'incendio che si era sviluppato attorno alle 21, nel reparto forno 1 della Zignago Vetro, azienda della galassia Zignago Holding con sede in via Ita Marzotto 8, a Villanova (nella foto).
I danni, stando agli accertamenti compiuti sul luogo sia dai vigili del fuoco che dAI carabinieri, non sarebbero ingenti e avrebbero riguardato in particolare la copertura catramata del tetto andato distrutto dalle fiamme. Restano però da capire le cause dell'incendio.
L’inecndio sarabbe stato innescato da una perdita ad una conduttura del gas. Le fiamme hanno poi avvolto la copertura catramata del tetto. La Zignago non ha voluto commentare l'accaduto, limitandosi solo a sottolineare che “sono in corso gli accertamenti per stabilire l'esatta origine dell'incendio”.
Alle operazioni di spegnimento, almeno nella fase iniziale, avrebbero preso parte alcuni operai della Zignago Vetro, in attesa che sul posto si presentassero in forze i pompieri del distaccamento di Portogruaro. Una volta sul posto, giunta pure un'autoscala dal comando provinciale di Mestre, i pompieri hanno avuto il loro bel daffare per domare le fiamme, lavorando incessantemente fino alla mezzanotte.
«Ho parlato a lungo con chi è intervenuto per domare le fiamme e anche con il personale aziendale», ha detto il sindaco Natale Sidran, «da quel che ho potuto apprendere si è trattato di un rogo abbastanza circoscritto che non ha provocato danni ingenti». Sui social network però alcuni operai vicini ai sindacati hanno manifestato tutto il loro disagio per una situazione rischiosa, che si sarebbe preferita evitare.
«Sicurezza sul lavoro sempre», ha commentato l'episodio con questo slogan Sandro Pescopagano, dei sindacati di base aziendali, «il nostro ruolo non è quello di fare i burocrati e firmare foglietti di procedure teoriche; abbiamo visto le fiamme, la morte in faccia e notato che nessun allarme suonava. Prima dei profitti vengono gli uomini ,le loro azioni, e pure il loro coraggio». (r.p.)
(Fonte: la Nuova Venezia - 03.10.2014)
Marlane,
chiesto maxi risarcimento da 19 milioni
Processo in Calabria:
Imutati Pietro Marzotto,
Antonio Favrin e Silvano Storer
VICENZA Continua davanti al tribunale di Paola, in provincia di Cosenza, il processo a carico di Pietro Marzotto, Silvano Storer, Antonio Favrin ed un’altra decina di manager del gruppo Marzotto accusati di disastro colposo per le esalazioni di una tintoria del gruppo vicentino oggi chiusa. Le parti civili - che rappresentano il Comune di Praia a mare, il Comune di Tortora, la Provincia di Cosenza, la Regione Calabria, il Ministero dell’Ambiente, i sindacati Slai Cobas, la Cgil e Medicina Democratica - stanno concludendo le loro relazioni. Solo il Comune di Tortora, rappresentata dall’avvocato Lucio Conte, il battagliero e per molti anni isolato legale che ha dato vita all’azione giudiziaria, ha chiesto una provvisionale pari a 19 milioni di euro. Confermate le richieste di pena per i dodici imputati: 62 anni di carcere complessivi. Le morti accertate nella ex fabbrica dei veleni sono 94, gli operai ammalati ancora in vita 65. Per Marzotto sono stati chiesti 6 anni di carcere, per Silvano Storer ( disastro ambientale), 5 anni; stessa richiesta per Antonio Favrin e Jean De Jagher. La Marlane è stata aperta nel 1958 dal conte Stefano Rivetti e dopo di lui lo stabilimento fu assorbito prima dall’Imi, poi dalla Lanerossi e, infine, dall’Eni che, nel frattempo, aveva rilevato la Lanerossi. Risale al 1987 l'acquisizione da parte del gruppo Marzotto che tenne operativa la fabbrica fino al 2004 anno della chiusura.
(Fonte: la Nuova Venezia - 05.10.2014)
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