8 Ottobre 2014
SULL'OSPEDALE UNICO
UNA ROULETTE
E' PIU' AFFIDABILE...
Chiesto dai Sindaci all'Ulss 10
un nuovo studio su 5 Siti !
Bramezza "irritato" cede e concede...
Incredibile, si riparte da cinque!!!!!
PORTOGRUARO Altra maratona oggi alla Conferenza dei Sindaci, si dovevano scegliere "solo" due Sedi per il nuovo Ospedale, una nel portogruarese, l'altra nel sandonatese, per fare poi tra queste due l'ultima scelta definitiva, sembrava tutto chiaro e semplice...
Già, sembrava, perchè ancora una volta la "giusta" maggioranza non si è trovata, e non volendo fare una spaccatura tra sindaci e dividere la Conferenza in due, si è proposta una terza soluzione, quella a metà strada tra San Donà e Portogruaro, la classica proposta intermedia all'italiana...
Però anche qui niente accordo tra Ceggia, San Stino e Torre di Mosto, e allora cosa si fa? Semplice, si portano tutte e tre !
Sì ma chi paga lo studio, chiede Bramezza, perchè l'ULSS10 è disposta solo ad una aggiunta, ed ecco i Sindaci, questa volta trovando l'intesa, dire che le altre due le pagheranno loro, ossia la Conferenza, ossia noi cittadini !
Dunque si andrà a fare un nuovo studio su San Donà, Portogruaro, San Stino, Ceggia e Torre di Mosto, cinque invece di due, sconfessando sia lo studio precedente, sia gli ultimi accordi, buttando all'aria i soldi spesi per i contestati Tecnici regionali, a cui vanno aggiunti queste tre nuove indicazioni, e tutto questo è imputabile soltanto ai nostri Sindaci...
Le indecisioni si pagano sempre, questa volta letteralmente, e per come sono andate le cose, e per quel che sarà dell'applicazione delle Schede sanitarie, possiamo dire tranquillamente che è più affidabile una roulette che i nostri amministratori, senza offesa per nessuno, questo lo dicono i fatti...
Adesso aspettiamo di sapere cosà ci dirà Bertoncello, perchè aveva mandato di dire NO all'Ospedale unico, e Venerdì 10 alle ore 18,30 in Municipio a Portogruaro, è previsto un incontro con i Capigruppo per organizzare la Manifestazione di Domenica 19 in difesa dell'Ospedale, l'occasione giusta per fare chiarezza su questo "casinò" ! (clicca qui)
G.B.
AGGIORNAMENTO DEL 09.10.2014
Il sindaco di Cinto Caomaggiore Gianluca Falcomer, ha così commentato:
"I cintesi non metteranno un centesimo su uno studio di questo tipo né altro. Cinto non ha votato la proposta"
Comunicato stampa di Riccardo Rodriquez
Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale (clicca qui)
Stallo per l’Ospedale unico Bramezza parte con i tagli
Tensione tra Sindaci ieri alla Conferenza Sanità.
Chiesto un nuovo studio sul sito
Infuriato il Direttore dell’Asl 10:
«Via i doppioni a San Donà e Portogruaro»
di Giovanni Cagnassi
PORTOGRUARO Spunta la terza via nella lotteria per l'ospedale unico del Veneto Orientale. Così si inizierà da capo con studi e voti. Anche ieri non si è deciso di fatto nulla. L'ospedale per il momento non sarà a Portogruaro e neppure San Donà, forse in un sito nell'area che potrebbe essere tra Ceggia, Noventa, Torre di Mosto e San Stino. La conferenza ha votato infine uno studio su costi e benefici di uno dei tre siti considerando Sandonatese, Portogruarese e area baricentrica. Duro il direttore generale Carlo Bramezza che però ha detto no, chiedendo l'indicazione di siti precisi. «Anche questa volta non è stato deciso nulla, abbiamo perso un’occasione e oggi stesso invierò in Regione la programmazione di ospedale su due sedi con il taglio dei doppioni». Allora il sindaco di Fossalta di Portogruaro, Natale Sidran, ha chiesto che sia la conferenza incaricata dello studio fra Sandonatese, Portogruarese e area centrale, pagato dagli stessi Comuni. E questa è stata la proposta votata. La mediazione potrebbe essere individuata dunque in questo quadrilatero, baricentrico rispetto ai due centri più popolosi che aspiravano alla nuova struttura sanitaria. Tensioni ancora forti ieri in conferenza dei sindaci sanità, nella sede di Vegal in via Cimetta a Portogruaro. Sono servite numerose pause per calmare i primi cittadini, in particolare quello di San Donà, Andrea Cereser, e quello di Caorle, Luciano Striuli, rispettivamente presidente della Conferenza dei sindaci e presidente della Conferenza dei sindaci-sanità, che si sono scontrati più volte. Duro il commento del sindaco di Fossalta di Piave, Massimo Sensini: «Qui non siamo a decidere dove fare una gelateria, ma della salute dei cittadini e non si trova un accordo. È profondamente sbagliato quanto sta accadendo. La sinistra ha di fatto votato a favore del Portogruarese, mentre io, Forcolin e Camillo Paludetto di Torre di Mosto abbiamo difeso il Sandonatese». Convitato di pietra sembra essere ancora il vice sindaco di San Donà, dimissionato tra le polemiche, Oliviero Leo, che un anno fa premeva per il voto su San Donà sostenendo sempre ci fossero i numeri per portare a casa il risultato in conferenza. Adesso le cose si complicano. Il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha incassato la settimana scorsa il no sulla sua proposta di voto ponderato che considerasse il numero di abitanti nel voto, mentre sul sito di San Donà, indicato anche dalla commissione tecnica regionale, non si trova una convergenza. Da Musile, Forcolin ha proposto persino un ballottaggio tra Ceggia e San Stino incassando il vonto contrario dei colleghi: «Hanno deciso di non decidere», ha detto il sindaco di Musile, «in modo vergognoso Cereser ha buttato all'aria un'occasione unica. Ha detto no anche al voto secco tra San Donà e Portogruaro. Potevamo decidere a casa nostra e invece non è stato fatto». Cereser non è d'accordo: «Le sue proposte sono tutte state respinte, mentre sono lieto che su quella di integrare lo studio fatto fin qui con altri dati mancanti, senza lanciare la monetina, ci sia una convergenza, anche se lui si è astenuto e l'Asl è stata purtroppo contraria. Forse Forcolin vuole impostare così la sua campagna elettorale, ma questi sono i risultati».
(Fonte: la Nuova Venezia - 09.10.2014)
Non decidono. E l'Asl taglia
Il direttore Bramezza:
"Adesso basta, applicherò le Schede ospedaliere"
Sanità
I Sindaci incapaci di scegliere i due siti possibili
per l'Ospedale Unico
di Maurizio Marcon
La Conferenza dei sindaci ha deciso di non decidere sul sito dell'ospedale unico. Scatta così l'applicazione delle schede ospedaliere, con il taglio di Chirurgia a San Donà, che dovrà accontentarsi di 10 posti letto, e di Medicina a Portogruaro. Tra i più arrabbiati della non decisione c'era il presidente della Conferenza, Luciano Striuli («è stata - ha detto - una seduta ignominiosa»), che su una decisione del consesso dei sindaci si era formalmente impegnato. Non da meno il direttore dell'azienda sanitaria, Carlo Bramezza che ha annunciato: «da domani applicherò le schede ospedaliere con il taglio dei reparti di chirurgia a San Donà e medicina a Portogruaro: sarà un bagno di sangue». Arrabbiatissimi anche i tre i sindaci della Lega Nord (Gianluca Forcolin di Musile, Massimo Sensini di Fossalta di Piave e Camillo Paludetto di Torre di Mosto) che sull'ospedale unico di eccellenza ci credevano («Anche per non vedere - ha detto Paludetto - le ambulanze fare la spola tra Portogruaro e San Donà per un'angioplastica»). In verità anche il sindaco di San Donà. Andrea Cereser, nella sua lettera ai giornali scriveva «chi verrà a partorire a San Donà in assenza di chirurgia generale e rianimazione?». In effetti il più penalizzato dai tagli sembra proprio l'ospedale di San Donà visto che passando la Chirurgia a Portogruaro, dove sono previsti considerevoli investimenti per l'adeguamento della rianimazione, l'ospedale San Tommaso dei Battuti ne ricaverà un indubbio vantaggio, anche si il primo taglio in programma sarà fatto in riva al Lemene con la soppressione del reparto di Pediatria. Non a caso, alla fine, il più soddisfatto era proprio il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, il grande regista dell'operazione rinvio sine die. La riunione era iniziata con una richiesta di modifica dell'ordine del giorno della seduta, modifica concordata dalla maggioranza dei sindaci, esclusi quelli della Lega: invece di presentare due candidature di sito, una per il Portogruarese e una per il Sandonatese, su cui l'Asl 10 avrebbe dovuto realizzare uno studio sulle misure sanitarie compensative per il mandamento che sarebbe rimasto senza ospedale, il sindaco Cereser ha presentato tre «macro aree da valutare»: San Donà, Portogruaro e l'area centrale (Ceggia, Torre di Mosto e San Stino). Subito Bramezza ha manifestato «indisponibilità a valutare 5 siti rimanendo fermo su due massimo tre siti». «Questa richiesta è una presa in giro - ha detto Bramezza - una scusa per non fare e perdere tempo». Sono quindi seguite una serie di votazioni, su proposte estemporanee di singoli sindaci, andate tutte a vuoto: alla fine è passata la proposte del sindaco di Fossalta di Portogruaro, Noè Sidran, che ha riportato in campo la proposta iniziale di Cereser delle tre macro aree da studiare, ma in questo da assegnare ad uno studio privato, quindi pagato dai Comuni, per l'approfondimento sulle misure compensative. Ma questo comporterà almeno 6 mesi un anno di tempo in più. Di qui la decisione di Bramezza di procedere con i tagli.
(Fonte: Gazzettino di Venezia - 09.10.2014)
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