20 Maggio 20115 (Una Malattia spesso "rifiutata", che può portare alla morte)
CAMERA DEI DEPUTATI
On. Sara Moretto
COMUNICATO STAMPA
Presentata la proposta di legge per rendere possibile
il trattamento sanitario obbligatorio nella cura dei gravi disturbi
del comportamento alimentare
UNA LEGGE PER STRAPPARE DA MORTE CERTA
CHI SOFFRE DI DISTURBI ALIMENTARI
È stata presentata oggi, nel corso di una Conferenza stampa alla Camera, la proposta di legge dell’onorevole del Partito Democratico Sara Moretto, per l’"Introduzione dell'articolo 34-bis della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per la cura di gravi disturbi del comportamento alimentare".
La proposta nasce dalla constatazione che molte persone affette da disturbi del comportamento alimentare rifiutano, stabilmente o periodicamente, i trattamenti sanitari. In modo particolare vi è spesso un rifiuto dei trattamenti nutrizionali anche quando essi rivestono caratteristiche di cure salva vita o, comunque, in condizioni di grave malnutrizione.
“Il tema trattato dalla proposta di legge, che nasce dal confronto sull’esperienza e sulle competenze maturate all’interno dell’ULSS 10 Veneto Orientale, dove è attivo un Centro che ha raggiunto risultati riconosciuti in tutto il territorio nazionale, è senza dubbio molto delicato. Sono tuttavia convinta – afferma l’onorevole Sara Moretto – che sia urgente fornire alle famiglie delle persone affette da disturbi del comportamento alimentare uno strumento per evitare di dover assistere alla morte dei loro cari. Credo inoltre che il trattamento sanitario obbligatorio per la nutrizione debba essere fornito dal Servizio Sanitario Nazionale, nelle strutture pubbliche di tutta Italia, e debba essere gestito da una équipe multi professionale includente almeno psichiatri, esperti in nutrizione clinica e pediatri”.
“Secondo la letteratura scientifica - commenta il dott. Pierandrea Salvo, Direttore del Centro per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare di Portogruaro (VE) - va incontro a morte il 6 – 10% delle persone affette da anoressia e almeno la metà di queste morti è conseguenza della malnutrizione e delle sue complicanze. La normativa attuale prevede l’erogazione di cure in regime di obbligatorietà solo se esistono alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, se gli stessi non vengano accettati dal paziente e se non vi sono le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extraospedaliere. Nella pratica clinica, quando i pazienti si oppongono ai suddetti trattamenti non vi è la possibilità di disporre un trattamento obbligatorio. Nei casi in cui questo venga disposto – continua il Dott. Salvo, consulente tecnico della proposta di legge - i servizi psichiatrici di diagnosi e cura non risultano dotati di competenze nutrizionali mentre i reparti internistici non sono dotati delle necessarie misure di sicurezza e delle competenze necessarie alla gestione di pazienti oppositivi. Ne risulta che i trattamenti obbligatori, seppur spesso assolutamente salva vita, nel nostro Paese non vengono erogati”.
“Condividiamo il principio di fondo che anima la Proposta di Legge - aggiunge il dott. Stefano Bertomoro, Presidente del Forum nazionale disturbi alimentari – che si pone in assoluta sintonia con la mission del Coordinamento, nato per dare risposte concrete alle esigenze delle persone affette da DCA e dei loro famigliari. Crediamo si tratti dell’ultimo baluardo per dare una risposta concreta al senso di impotenza dei genitori di fronte al sistematico rifiuto dei figli di sottoporsi alle cure. Anche salvare solo una vita vale la Proposta di Legge e ci rendiamo disponibili a collaborare per la sua approvazione”.
ROMA, 19 Maggio 2015
On. Deputato Sara Moretto
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