29 Gennaio 201
COMUNE DI CINTO CAOMAGGIORE
(Provincia di Venezia)
BIBLIOTECA COMUNALE
Piazza S. Biagio n°1 Tel. (0421)209534/35 Fax (0421)241030
Giornata della Memoria – Giorno del Ricordo 2° Appuntamento
La memoria è la garante della nostra identità. Come diceva Platone, sapere è ricordare: se non ricordiamo non sappiamo niente; peggio, non siamo niente. La memoria deve essere preservata e potenziata, deve essere sorvegliata ed educata. Queste le motivazioni che hanno spinto la nostra Amministrazione a realizzare due eventi a ricordo della giornata della memoria e del giorno del ricordo.
Dopo l’incontro con La Tedesca del 26 gennaio, Martedì 2 Febbraio 2016, alle 18, presso Sala Riunioni del Municipio di Cinto Caomaggiore,
incontreremo Livio Isaak Sirovich e l’opera
Non era una donna, era un bandito.
Rita Rosani, una ragazza in guerra
edito a Verona da Cierre edizioni.
Dialoga con l’Autore Imelde Rosa Pellegrini
(storica e scrittrice)
Livio Isaak Sirovich, uomo di scienza e scrittore, nato a Trieste nel 1949, da madre ebrea lituano-tedesca e da padre di antica origine dalmata. ricostruisce con passione e perizia la storia di Rita Rosani, medaglia d’oro della Resistenza, trucidata, a 23 anni, il 17.9.1944 sul Monte Comune, Verona, in un violento scontro a fuoco tra alcuni partigiani e un battaglione di soldati fascisti e nazisti. Rita, unica figlia di una famiglia ebrea, da Trieste si rifugia a Cinto Caomaggiore nel 1943 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Innamorata della vita, abbraccia la causa partigiana e lotta per la libertà.
«Cosa pensò Rita, la giovane maestra ebrea dai capelli rossi, quando nel mirino del moschetto vide i nazifascisti venirle addosso? Perché era rimasta indietro a sparare, mentre gli altri partigiani, incluso il suo uomo, si erano dati alla fuga? Aveva forse saputo che il suo ex fidanzato era stato ammazzato ad Auschwitz? Non voleva più vivere nell’Italia avvelenata dalle leggi razziali? Una storia vera, piena di ombre, con domande cui nemmeno un processo per omicidio e una medaglia d’oro – l’unica, concessa a un’italiana morta in combattimento – riescono a dare risposta definitiva. Le vicende di Rita e dei due uomini della sua vita: “Kubi”, un triestino di origine polacca di cui l’Autore trova le ultime appassionate lettere in Abruzzo in un palazzotto in rovina, e il colonnello Ricca, un reduce di Russia guascone e tombeur de femmes. Tre vite nella tempesta, nelle quali è impossibile non immedesimarsi». [dalla quarta di copertina di Paolo Rumiz] Una storia vera, appassionante… da leggere e meditare.
Dialogheranno con l’autore Imelde Rosa Pellegrini, autrice del libro “Storie di Ebrei” e testimoni cintesi dell’epoca dei fatti narrati
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