30 Novembre 2016
Perchè Portogruaro ha perso
il Giudice di Pace ?
(Mentre a San Donà è rimasto...)
La verità passata "sotto traccia" nel Consiglio Comunale del 29.09.2016
Questioni di "beghe" lavorative interne, non di soldi, si viene a sapere...
Del consigliere Enrico Zanco (FI)
le "nuove rivelazioni" !
"Intervento del Consigliere Zanco:
“Per quanto riguarda poi il Giudice di Pace, io credo che lì sia stato oggetto di attenta valutazione, perché tenendo in considerazione a quanto ci tiene questa Amministrazione di essere al centro di tutti i Servizi, di tutti i Servizi del Mandamento, perdere il Giudice di Pace non è stato un complimento, però si è andati anche a ragionare in merito alla situazione cocente, cogente che c’era e si era creata sul Giudice di Pace…c’era una conflittualità tra il Giudice di Pace stesso e le dipendenti, insanabile… mi spiego, in particolar modo una Dipendente ci aveva detto palesemente che lei… (interviene presidente Mascarin: “per cortesia, il tempo consigliere Zanco"...) lì è stata una scelta, lì è stata una scelta, una scelta sofferta…”
Quanto sopra è stato detto durante il Consiglio Comunale del 29 settembre scorso, ma è passato sotto traccia, sembra che nessuno l'abbia sentito, forse ci sono problemi d'udito, come dice il cantante Mal in una nota pubblicità, e allora vi ho riportato anche un estratto in video... (clicca qui)
Mentre a San Donà di Piave si è trovato un accordo tra 10 Comuni con una Convenzione specifica che attribuisce le spese in base al suo utilizzo (clicca qui), a Portogruaro no, ci avevano sempre detto che nessun Comune del Mandamento voleva tirar fuori soldi, dunque la spesa diventava troppo onerosa per la sola nostra Amministrazione comunale, ed ora scopriamo che le motivazioni sono anche altre, c'era una situazione cogente che si era creata attorno al Giudice di Pace, ha detto Zanco, una situazione di conflittualità con dei Dipendenti, una in particolare!
Se non fosse intervenuto il presidente Gastone Mascarin, che ha cercato di fermarlo, facendo richiamo al rispetto del tempo che aveva a disposizione come Consigliere durante il Consiglio comunale, forse Zanco avrebbe svelato altri altarini,altre beghe interne, ma già quanto detto fa pensare ad altri scheletri nell'armadio...
Chissà cosa dirà Ilaria Giraldo, presidente della Camera Avvocati di Portogruaro, che tanto si è spesa e tanto ha battagliato per il mantenimento del Giudice di Pace nella Città del Lemene, le ha provate tutte, e alla fine ha additato come responsabili la Sindaco e Maggioranza (clicca qui),e ci fu anche una Lettera di appello del Giudice di Pace Anna Salice... (clicca qui)
Non so se sia il caso di gridare allo scandalo, ormai siamo abituati quasi a tutto, ma sarebbe interessante sentire la diretta interessata, ossia Anna Salice, che magari scopriamo anche dell'altro, e così si potrebbe anche approfittare per chiederle un consiglio sul Tempio Crematorio, in questi giorni argomento molto dibattuto a Portogruaro, perchè la Salice ha compiuto i suoi studi universitari a Padova e Bologna e poi conseguito il dottorato di ricerca giuridica all'Università di Camerino con una tesi sulla cremazione e sulla dispersione delle ceneri !
Beh, sul Giudice di Pace le ceneri le abbiamo già prodotte, ma capire come e cosa abbiamo bruciato e quale combustibile usato, sarebbe utile a sapere, e poi c’è sempre la storia dell'araba fenice che dalle sue ceneri...
G.B
San Donà di Piave
Giudice di Pace verso il trasloco
Mentre si procede all'approvazione dell'accordo
tra Dieci Comuni del territorio
L'approvazione dello schema di Convenzione per le funzioni associate del Giudice di Pace è uno dei punti in via di approvazione nei dieci Comuni del Basso Piave che hanno aderito al mantenimento del presidio di giustizia.
San Donà, capofila del progetto, sta valutando il trasferimento in un edificio comunale per risparmiare circa 24mila euro all'anno di affitto della sede attuale.
«Ci siamo impegnati a farci carico di questo costo - spiega il sindaco Andrea Cereser , ma stiamo valutando lo spostamento in un edificio pubblico.
Le ipotesi vanno dallo stabile che era adibito ai Servizi sociali in viale Libertà, oppure una parte dell'edificio dove si trova anche la Polizia locale in via Ungheria libera. Si deciderà nei prossimi mesi».
I nuovi criteri, a cui aveva lavorato a lungo l'ex assessore al Bilancio Valter Menazza, prevedono la condivisone dei costi in base al carico di lavoro, ossia tenendo conto delle cause che sono state trattate nel 2015 in ogni territorio comunale e non solo sul numero degli abitanti. Il costo stimato per il 2017 va da 141mila euro a un massimo di 200mila euro, con i procedimenti civili che nel 2015 sono stati circa il triplo di quelli penali.
Per San Donà l'importo più consistente di 64.681 euro, seguito da Jesolo che - pur avendo poco più della metà di abitanti rispetto a San Donà - si conferma un territorio ad alta litigiosità, dovendo pagare 45mila euro.
La suddivisione in base ai nuovi criteri consente di sostenere la spesa anche ai Comuni più piccoli e meno litigiosi, ad eccezione di Noventa che pur contando 6.843 abitanti ha un'alta incidenza di ricorsi e sborserà circa 9mila euro.
La Convenzione è già stata approvata ad Eraclea (previsione di 6.800 euro) e Fossalta (1.400 euro) che, dopo aver disdetto l'accordo, ha aderito nuovamente in virtù della nuova ripartizione. La stima per Musile 4.500, per Ceggia 2.255, per Torre di Mosto circa 1.800. La diversa suddivisione interessa punta a coinvolgere anche le amministrazioni di Meolo (2.600 euro) e Quarto d'Altino (3mila), finora rimaste estranee alla ripartizione.
(Fonte: Gazzettino di Venezia – 29.11.2016)
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31/03/2016 - Comunicati Stampa |
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Responsabili Sindaco e Maggioranza di una malata "ragion di governo" !
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