21 Gennaio 2017
Carrefour : tagli, chiusure
ed errori dei vertici
pagati sulla pelle dei lavoratori
Triste dirlo, ma purtroppo avevano ragione nell' affermare che :
aperture H24, fino alla mezzanotte o nei festivi - ma anche l'utilizzo sgradevole dei voucher e l'esternalizzazione di alcune mansioni non avrebbero assolutamente risolto il problema di fatturato, redditività e soprattutto occupazione nella catena italiana di CARREFOUR.
Vari punti vendita già da anni fanno fronte a importanti perdite di fatturato facendo ricorso ai contratti di solidarietà prima, oramai da oltre 6 anni, e ad accordi sull'organizzazione del lavoro più recentemente. Il sacrificio le lavoratrici ed i lavoratori lo stanno facendo quindi da tempo e questo scenario di DRASTICO TAGLIO OCCUPAZIONALE purtroppo accelera la parabola decadente di un gruppo che evidentemente ha compiuto innumerevoli errori ai vertici, sia di strategia, che di investimenti, che di piani industriali. Piani industriali che hanno mancato i propri obiettivi.
Il 20 gennaio a Bologna Carrefour Italia ha dichiarato ufficialmente che questi innumerevoli sacrifici sulle spalle dei dipendenti, e dello Stato, non bastano e che centinaia di persone a livello nazionale perderanno il posto di lavoro.
500 esuberi, sparsi in tutta ITALIA e la chiusura totale di tre ipermercati,
TROFARELLO (TORINO),
BORGOMANER (NOVARA)
E PONTECAGNANO (SALERNO)
danno il taglio di drammaticità della situazione. A questo punto bisognerebbe capire nello specifico cosa CARREFOUR, oltre ai tre Iper chiusi, e dove vogliano tagliare i posti di lavoro.
Non lo diciamo certo per avere una medaglia ma tutti i cedimenti, governativi attraverso leggi permissive e di assoluta liberalizzazione, sia sindacali che tramite le organizzazioni di massa Cgil, Cisl e Uil non hanno contrastato i continui attacchi ai diritti dei lavoratori, talvolta anzi hanno proprio legittimato con accordi la rinuncia a contrastare questa cupa e nera aria di regime, tutti questi attacchi ai lavoratori e ai diritti li AVEVAMO DENUNCIATI A SUO TEMPO e non siamo mai stati d'accordo su tutte le manovre confuse, inutili, dannose e selvagge che hanno costellato il mondo della GRANDE DISTRIBUZIONE.
Allungare gli orari di apertura, aperture anche h 24 e nei giorni festivi di SANTO STEFANO E DEL 1° dell' anno, hanno ampiamente fallito, legati al tema dei Contratti di solidarietà che scaricano sulla collettività gli errori strategici del gruppo francese.
Dopo aver fatto pagare a tutti noi i propri errori, in un settore quello della Grande distribuzione, che ha avuto un costante aumento di fatturato, ora si arriva alle fasi finali, sulla pelle di 500 lavoratori.
A Carrefour chiediamo una volta per tutte chiarezza, sui punti vendita di PORTOGRUARO E MARCON-MESTRE, così come della vicina UDINE, e chiediamo la fine delle angherie, dell'uso dei voucher, degli orari d'aperture infinite (fallimentari e snervanti).
CHIEDIAMO questi impegni prima del 27-28 gennaio, date in cui inizieranno le mobilitazioni dei dipendenti di tutto il gruppo, che speriamo finalmente alzino la testa, visto che i silenzi, le paure, l'omertà non hanno portato che al disastro attuale.
CARREFOUR, CHE PAGHINO I VERTICI LAUTAMENTE RETRIBUITI, basta giocare sulla pelle dei lavoratori!
Pescopagano Sandro
Per la Segreteria Cobas di Venezia e Udine
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