26 Aprile 2017
Non perdiamo la Memoria...
E NEMMENO LA TESTA
Così Benito Mussolini, IL DUCE, a Trieste (video) il 18 settembre 1938:
“Nei riguardi della politica interna il problema di scottante attualità è quello razziale… è in relazione con la conquista dell'Impero… poiché la storia ci insegna che gli imperi si conquistano con le armi ma si tengono col prestigio… e per il prestigio occorre una chiara severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime”
Quanto sopra come premessa a due “espressioni” di indignazione per dei fatti differenti tra loro , ma che hanno delle analogie che li accomunano, perché in entrambi i casi abbiamo in discussione parole come razzismo e fascismo, con la presenza di “sostenitori” del DUCE e del suo pensiero…
Sto parlando di Anita Fiorentino, che di professione fa l’insegnante, che ha denunciato ai Carabinieri alcune persone che hanno postato su Facebook delle frasi razziste (clicca qui), a seguito della presenza contestata con tanto di Presidio, di 28 ragazzi Richiedenti Asilo arrivati da Cona, e proprio ieri c’è stata pure la “visita” (tardiva?) del deputato di Fratelli d’Italia (ex M5S, ex Alternativa Libera) Walter Rizzetto, a cui è stato negato dal Prefetto di Venezia l’accesso alle tre Palazzine di Via San Giacomo dove sono ospitati i Profughi. (clicca qui)
Poi abbiamo Imelde Rosa Pellegrini, ex insegnante ed ex presidente ANPI, storica ed autrice di molti libri sulla Resistenza legata al nostro territorio, che alle note vicende della “spiaggia fascista” di Sottomarina di Chioggia, che ha avuto echi nazionali e molto spazio sui giornali (clicca 1_2_3_4_5), mi ha mandato delle sue considerazioni personali, che trovate pubblicate in questa pagina, dal titolo “TEMPI INFELICI”.
Imelde Rosa Pellegrini è persona a me particolarmente cara, è stata la mia prof. d’italiano, e mi ha insegnato l’amore per la lettura e la conoscenza delle cose, l’approfondimento, le devo molto, e la mia stima e riconoscenza nei suoi confronti è grandissima, e presto pubblicherò due video con relativi articoli che la riguardano, e che vi faranno capire lo spessore culturale e umano di cui è dotata. Ve li anticipo:
Il primo risale al 26 settembre 2010, dove si è tenuta una Cerimonia commemorativa con lo scoprimento di una targa in onore del concittadino Mario Cesca trucidato dai fascisti ad Udine il 24 settembre del 1944 e collocata nell’omonima piazzetta che si affaccia in Via Fondaco.
Il secondo riguarda il ritiro del Premio Gervino 2010, che viene concesso, con provvedimento del Sindaco su indicazione della Commissione di valutazione, a quanti, con opere concrete nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, del volontariato, con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico, con atti di abnegazione civica, hanno illustrato il nome e l’immagine della Città accrescendone il prestigio.
Il Premio consiste in una Medaglia d’argento con Diploma.
Queste le motivazioni della preposta Commissione di valutazione per Imelde Rosa Pellegrini:
“Per il pluridecennale impegno culturale e sociale, nella difesa della pace e dei diritti umani, nell’educazione, nella ricerca storica rigorosa e appassionata confluita in numerose pubblicazioni che hanno contribuito alla conoscenza della nostra città e del territorio”
G.B.
TEMPI INFELICI
Non avrei mai immaginato che nel secondo millennio qualcuno osasse ancora esporre l'immagine di un dittatore fascista, trovasse accettabile scherzare sulle camere a gas dal cui camino sono usciti migliaia di bambini innocenti e poveri esseri colpevoli di essere nati ebrei, o zingari, o apolidi o portatori di handicap, collocati all'interno di cinquanta milioni di vittime del nazifascismo.
Non avrei mai immaginato che uomini di governo, di una Repubblica democratica fondata sulla Costituzione, guadagnata con il sacrificio di migliaia di uomini generosi, commentassero questi vergognosi episodi con superficialità, dimostrando la loro volgarità umana, politica, intellettuale e sociale.
Ciò è avvenuto.
Quale ex presidente dell' Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di Portogruaro, in ricordo degli impiccati che ho visto dondolare al vento, è tempo di appendere, come il poeta, le nostre cetre umane nel buio che conserva solo poche luci.
La tentazione è il silenzio.
Ma il silenzio è morte.
Imelde Rosa Pellegrini.
Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento
( Salvatore Quasimodo 1944)
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