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04/08/2017 - Comune e Territorio

MIGRANTI: PRESENTATA MOZIONE DAL CONSIGLIERE GIORGIO VIZZON

A San Michele, come gią anticipato, ma non si trattano situazioni locali...

4 Agorsto 2017


COME NASCE UNA MOZIONE...

NOTA Lo aveva annunciato nei giorni del Presidio di Via San Giacomo a Portogruaro, di fronte alle tre Palazzine in cui risiedono i 28 ragazzi Richiedenti Asilo, l'esponente locale di Fratelli d'Italia, Caterina Pinelli, che se Portogruaro non si muoveva l'avrebbero fatto loro attraverso i loro Consiglieri comunali presenti nei Comuni vicini, e aveva fatto il nome di Giorgio Vizzon...

Vizzon è capogruppo di una Lista civica che porta il suo nome a San Michele al Tagliamento, e invitato dalla Pinelli ha fatto visita al Presidio di Via San Giacomo, ed ora ecco la Mozione depositata ieri nel suo Comune (clicca qui), ma non tratta nello specifico le problematiche che si sono venute a creare nel portogruarese, bensì il Progetto europeo di Triton, che comunque, a mio avviso, impone delle riflessioni politiche locali sul perchè sia intervenuto, oltre ai quesiti posti...

 

G.B.

 


Comune di San Michele al Tagliamento

CITTA’ METROPOLITANA DI VENEZIA

 

                                                                     AL SIGNOR SINDACO

                                                                       - SEDE -

 

OGGETTO: Mozione avente ad oggetto:

PROGRAMMA EUROPEO DENOMINATO "TRITON" DI FRONTEX

 

Il sottoscritto Capogruppo consiliare Giorgio Vizzon,

PREMESSO che l'operazione "Triton" consiste in un'azione di sicurezza condotta dall'agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex con lo scopo di tenere monitorati i confini marini dell'Unione.

L'iniziativa, che ha sostituito l'operazione "Mare Nostrum" nel presidio dei flussi di migranti, è iniziata il 1° novembre 2014 ed è frutto di un accordo sancito da parte di soli 15 (su 28) Stati membri dell'UE.

Gli Stati che attualmente contribuiscono volontariamente sono: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Austria, Svizzera, Romania, Polonia, Lituania e Malta.

Con tale accordo il Governo italiano ha accettato, in cambio di maggiori spazi finanziari e di una più importante flessibilità sul patto di stabilità europeo, di farsi esclusivo carico di chiunque sia trovato nel Mediterraneo in condizioni di pericolo, il tutto in palese violazione del diritto internazionale del mare.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Mare sottoscritta il 10 dicembre 1982 a Montego Bay in Giamaica da 155 Stati stabilisce che in alto mare (aree marine non incluse nella zona economica esclusiva, nel mare territoriale o nelle acque interno di uno Stato) le navi hanno la nazionalità dello Stato di cui sono autorizzate a battere bandiera e sono sottoposte alla sua giurisdizione esclusiva. Ogni comandante di una nave ha l'obbligo di prestare soccorso in mare. Ne deriva che per effetto del c.d. principio "dell'extraterritorialità" la persona soccorsa in alto mare sarà sottoposta alla sovranità dello  Stato di cui la nave batte bandiera.

GIUDICATO che la scelta operata dal Governo italiano di accettare l'accordo "Triton", oltre a violare il diritto internazionale, sia del tutto iniqua per gli effetti negativi che si riversano sui territori nazionali, sui propri cittadini, sui processi occupazionali e sull'ordine pubblico;

RITENUTO di distinguere il c.d. "migrante economico" (cioè colui che è in cerca di lavoro) dal "profugo richiedente asilo" che scappa da una guerra e che si trova in una condizione di persecuzione;

nel primo caso il soggetto deve trovare legittimo accoglimento negli Stati in cui effettivamente vi è la disponibilità occupazionale, cosa che in Italia in questo momento manca (il tasso di disoccupazione generale è al 12 %, quella giovanile al 36% mentre crescono gli inattivi);

per quanto concerne invece i "profughi richiedenti asilo" bisogna porre in essere tutte quelle procedure tecnico-scientifiche atte a garantire l'effettivo status del soggetto;

 

PROPONE

 al Consiglio comunale l'approvazione dei seguenti punti:

- sancire il principio secondo il quale "i migranti economici non possono essere equiparati ai richiedenti asilo che scappano dalla guerra"

- chiedere al Governo la revoca dell'accordo di "Triton";

- che copia della presente deliberazione venga inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Veneto e al Sindaco della Città Metropolitana di Venezia.

 

San Michele al Tagliamento lì, 03/08/2017

 

 

IL CAPOGRUPPO CONSILIARE

Giorgio Vizzon

 



 
MIGRANTI_MOZIONE_DI_VIZZON_SU_PROGETTO_TRITON_EUROPEO_.pdf

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