2 Settembre 2017
Comunicato stampa
“Controesodo”,
progetto Portogruaro - Senegal
Incontro all'Istituto Leonardo da Vinci
per avviare la progettazione operativa
Si chiamerà “Controesodo” e sarà una azienda che, nella savana senegalese (località Oulampane, regione della Casamance), punterà ad integrare l’attività agricola con quella artigiana e industriale dando lavoro e reddito a decine di persone formate sia in loco che in Italia. Il Progetto, interamente ideato nel portogruarese da un gruppo di “amici del Senegal” con capofila Severino Pallamin (presidente della omonima onlus intitolata alla figlia) e Sadibou Diop (presidente della Migranti onlus ed esperto allevatore di bovini) si rifà alle storiche esperienze agro-industriali di Alvisopoli e SFAI e ha come finalità principale quella di proporre opportunità di rientro in patria degli immigrati senegalesi. “Così è stato per molti emigranti italiani che sono tornati per investire risparmi e competenze acquisiti all’estero e così può essere anche per noi – spiega Diop, senegalese con cittadinanza italiana che vive e lavora a Caorle”.
Questa mattina Controesodo è stato oggetto di un primo incontro operativo che ha messo attorno ad un tavolo, ospite la prof. Raffaella Guerra, dirigente dell'ISIS da Vinci di Portogruaro, tutte le parti interessate comprese le amministrazioni locali del Senegal, rappresentante dal sindaco di Oulampane, Lansane Sane e dal segretario del comune di Kafountine, Mamadou Diemme che hanno sottolineato come i sindaci senegalesi hanno ottenuto la potestà da governo centrale di assegnare i terreni incolti della savana a privati che intendono investire nelle coltivazione e nell'allevamento. "Il nostro - ha precisato il sindaco Lansane- è un territorio sicuro sotto tutti gli aspetti e chi vi investe potrà avere buoni profitti". Una tesi sostenuta anche da Sadibou Diop "Il governo senegalese oggi incentiva l'agricoltura e l'allevamento per far crescere l'economia nazionale e fermare l'emigrazione dei giovani". Soddisfatto dell'incontro il prof. Alvise Innocente “Abbiamo fatto una prima ricognizione sui bisogni professionali e tecnologici per rendere operativo il progetto e, grazie alla collaborazione di alcuni esperti dell'Università di Udine a breve avremo anche il progetto esecutivo sia per l'attività produttiva che per la formazione delle competenze”.
Il progetto “Controesodo” prevede l’acquisizione di 200 ettari di savana nel territorio di Oulampane, regione della Casamance dove sorgerà un’azienda a ciclo produttivo integrato con laboratorio di falegnameria, carpenteria e sartoria, allevamento di mucche da latte e montoni, caseificio, coltivazione di ortaggi e frutta.
Per i lavoratori saranno disponibili anche una mensa ed alloggi.
Capitale iniziale investito 30.000 euro con la possibilità di ottenere un mutuo dal Credit Agricol de Senegal fino a 100mila euro.
“Le autorità senegalesi – sottolinea Pallamin - ci hanno invitato a dare il via questo progetto sia per dare una occupazione ai giovani che già frequentano la nostra scuola professionale, attiva dal 2008 sempre nella Casamarce, ad Albadar, che per favorire il rientro di loro emigranti con competenze specifiche e capacità imprenditoriali. L’azienda che vogliamo avviare vuole essere una concreta dimostrazione che in Senegal si possono fare investimenti fruttuosi se si realizzano interventi in sintonia con il territorio e le sue immense potenzialità, specie nel settore agricolo”.
Sul progetto saranno coinvolti anche i richiedenti protezione internazionale provenienti dal Senegal ed ospitati nel Portogruarese.
23.08.2017
NoiMigranti Venezia Orienale
|