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22/10/2017 - Comune e Territorio

REFERENDUM 22 OTTOBRE 2017, COME RISPONDERA' IL VENETO ?

Portogruaro: Per il Centrosinistra č solo onerosa propaganda politica...

22 Ottobre 2017 ( Quorum raggiunto, dati provvisori vicino al 60% e stravince il Sì... )


 

Referendum 22 Ottobre 2017

Solo onerosa propaganda

di "stampo politico" ?

 

Marco Terenzi del gruppo consiliare “Centrosinistra – Più Avanti insieme”, non ha dubbi, per lui questo è un Referendum inutile (clicca qui), che non porterà di diritto maggiori risorse finanziare al Veneto, è solo un Referendum politicamente propagandistico e oneroso per i cittadini, insomma si sta speculando in vista delle prossime elezioni politiche nazionali (2018), dove la Lega Nord pensa  e confida di far man bassa di voti…

In Consiglio comunale il 3 ottobre scorso si è discussa e approvata una Mozione della Lega (clicca qui), a firma di Alessandra Zanutto, Marisa Furlanis e Leonardo Barbisan, molto contrastata dalle Minoranze (video), ma che con il loro abbandono dell’Aula per protesta, di fatto l’hanno fatta approvare (clicca  qui), visto che alla Maggioranza mancavano almeno questa volta i numeri…

La vittoria dei Sì appare scontata, e tutti i Sindaci del Portogruarese hanno dichiarato il loro voto  oggi a favore dell’Autonomia del Veneto, tutti meno uno, anzi una, e chi poteva essere se non la Sindaca di Portogruaro, Maria Teresa Senatore, che ancora una volta ha voluto distinguersi, dicendo che andrà a votare, ma non come voterà ! (clicca qui)

Mi immagino a questa “notizia” come sarà contento Zaia e anche Brugnaro (che voterà Sì), personalmente sono convinto che questo Referendum non sia d’aiuto all’Italia, e io come cittadino mi sento prima italiano e poi veneto, pertanto non andrò a votare, sono altre le strade da percorrere, non è curando il sintomo che si risolve la malattia, e non credo che Zaia sia un buon dottore, ma un buon imbonitore… e attenti alle patacche !

 

G.B.


GRUPPO CONSILIARE

“CENTROSINISTRA PIU’ AVANTI INSIEME”

CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO VE

 

COMUNICATO STAMPA N.85

 

Il Capogruppo del Gruppo Consiliare “Centrosinistra Più Avanti Insieme” Marco TERENZI in merito alla mozione relativa al Referendum per l’Autonoma del Veneto - 22 ottobre 2017, presentata dalla Lega Nord ed approvata rilascia la seguente dichiarazione.

Nel corso del Consiglio Comunale dd. 03 ottobre us. attraverso una forzatura istituzionale, è stata approvata la mozione  presentata dalla Lega Nord relativa al “Referendum per l’Autonoma del Veneto - 22 ottobre 2017”.

Dopo una serie di premesse di natura eminentemente politica ed a sostegno e giustificazione delle ragioni che hanno portato all’indizione del referendum suddetto da parte della Regione Veneto e dopo aver confermato “la necessità della promozione al referendum sull’autonomia del Veneto, anche in considerazione della marcata disaffezione verso le istituzioni democratiche”, la mozione impegna il Comune e la Giunta a “promuovere sul territorio comunale una corretta comunicazione ed informazione verso la cittadinanza … e a pubblicizzare le iniziative promosse dalla Regione Veneto e dai comitati sul tema referendario”.

Una mozione, nel suo complesso, dai contenuti irricevibili e a nostro parere istituzionalmente illegittimi.

Il Comune, infatti, in corrispondenza di consultazioni elettorali e referendarie ha esclusivamente il compito istituzionale stabilito dalla legge di informare e non già promuovere, né tanto meno promuovere le ragioni a sostegno del referendum, come accaduto nelle premesse della mozione, che devono essere invece oggetto dell’attività degli appositi comitati.

Il Comune – come per ogni altra consultazione – deve informare i cittadini circa l’oggetto della consultazione, la data della consultazione e gli orari di apertura dei seggi, i soggetti dell’elettorato attivo e passivo, modalità di voto dei cittadini esteri, del voto domiciliare, le aperture ordinarie e straordinarie dell’ufficio anagrafe e di quello elettorale, etc. Queste sono informazioni che il Comune deve ai cittadini per legge, senza bisogno di una mozione, peraltro di contenuto marcatamente politico.

Nonostante il dibattito in Consiglio avesse chiarito questi profili, la Lega Nord non ha ritirato la mozione che è stata approvata, ma che ha spaccato la maggioranza ed ha indotto i Consiglieri del Gruppo “Centrosinistra Più Avanti Insieme” e del Gruppo “Misto” a lasciare l’aula per i suddetti profili di illegittimità nei contenuti complessivamente esposti dalla mozione e dal suo dispositivo. Il risultato di tale forzatura è eloquente: solo 6 voti, su 16 Consiglieri, a favore della mozione. Buon senso ed opportunità politica ne avrebbero consigliato il ritiro.

Peraltro il Gruppo di “Centrosinistra Più Avanti Insieme”  ha messo in evidenza il fatto che questi referendum, voluti dai Presidenti di Lombardia e Veneto, chiedono se i cittadini Lombardi e Veneti vogliono che alle Regioni Lombardia e Veneto vengono attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, su materie concorrenti, cosa peraltro già sancita dalla riforma del Titolo V della Costituzione all’art.116, approvata dal centrosinistra nel 2001 e confermata dal referendum popolare successivo.

In altre parole, il Presidente della Regione Zaia chiede attraverso un referendum  propagandistico (ed oneroso) ai cittadini veneti un mandato che da tempo avrebbe potuto realizzare entro il quadro costituzionale vigente, negoziando ulteriori poteri con lo Stato centrale, così come sta facendo, senza bisogno di referendum e di spendere circa 14 milioni di euro dei contribuenti, la Regione Emilia Romagna, che ha chiesto ed attivato nel mese di agosto us la trattativa negoziale con lo  Stato Centrale per il conferimento di ulteriori poteri e risorse. I cittadini devono sapere che se il referendum registrerà la vittoria del SI, anche preponderante, non si parlerà comunque per il Veneto di statuto speciale e né il Veneto otterrà, di diritto, maggiori risorse. Per ulteriori poteri su materie concorrenti e maggiori risorse dovrà avviare la negoziazione con lo Stato centrale, cosà già prevista dalla Costituzione e che la Regione Emilia Romagna –come detto -  ha attivato senza bisogno di referendum consultivi (e di spese cospicue a carico dei contribuenti).

 

Portogruaro 05 ottobre 2017

 

Il capogruppo del Gruppo Consiliare

“Centrosinistra Più Avanti Insieme”

Marco TERENZI

 


 

COMUNE DI PORTOGRUARO

 

                                               Al Presidente del Consiglio Comunale

                                               Gastone Mascarin

                                               Ai Sigg.ri Consiglieri

                                               Ai sigg.ri Assessori

 

MOZIONE

 

Oggetto: Referendum per l’autonomia del veneto del 22 ottobre 2017

 

PREMESSO CHE

- gli ultimi governi nazionali hanno consolidato il potere centrale, impedendo la realizzazione di ogni intervento a favore delle autonomie locali e richiedendo alle stesse un continuo e rilevante contributo in termini di risanamento dei conti pubblici statali;

- rispetto a dicembre 2011 il debito pubblico centrale è aumentato del 22%, mentre per le amministrazioni locali (regioni, province e comuni) è diminuito del 22%;

- nonostante la maggioranza degli enti locali abbiano dimostrato competenza e oculatezza nella gestione dei fondi pubblici, le risorse continuano ad essere trattenute dall’amministrazione statale anziché essere ridistribuite sul territorio;

- l’attribuzione di maggior competenze alle amministrazioni regionali, prevista dal titolo V della Costituzione, così come modificato nel 2001, non ha mai visto reale applicazione;

- la perdurante assenza di risposte concrete da parte dello Stato alle esigenze dell’autonomia regionale, impone iniziative in tal senso da parte dei governi locali.

VISTO CHE

- Lo Statuto regionale approvato con la legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1, ed in particolare, l’articolo 3, comma 3, dispone che “La Regione persegue l’estensione in senso federale delle competenze legislative, regolamentari, amministrative e finanziarie nelle forme previste dalla Costituzione e nel rispetto del principio di leale collaborazione”, e l’articolo 58 che, con riferimento all’ordinamento e alle attribuzioni delle strutture degli uffici regionali della Giunta e del Consiglio, prevede che “la relativa disciplina si ispira a criteri di flessibilità, coordinamento e programmazione dell’azione amministrativa della Regione”;

- con legge regionale del Veneto n. 15/2014, il Presidente della Regione Veneto è stato autorizzato ad indire un referendum consultivo per conoscere la volontà degli elettori del Veneto, circa l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia al proprio ente territoriale;

- a seguito dell’impugnazione del Governo centrale della predetta legge regionale, la Corte costituzionale, con sentenza n. 118/2015, ha dichiarato la legittimità del referendum rispetto al quesito “Vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”;

- il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in data 24/4/2017, ha emanato il decreto di convocazione alle urne, fissando la data della consultazione referendaria per il 22 ottobre 2017, come pubblicato nel BUR n. 52 del 26 maggio 2017.

CONSIDERATO CHE

- Il Veneto, ogni anno, è sempre ai vertici della classifica delle Regioni con il maggior residuo fiscale. Nel solo 2015 la Regione Veneto ha trasferito 71 miliardi e 843 milioni di euro allo Stato centrale, ricevendo appena 56 miliardi e 385 milioni di euro di risorse pubbliche spese nel territorio, con una differenza negativa di 15 miliardi e 458 milioni di euro. Questo significa che l’Amministrazione statale ha preteso 3.137 euro da ogni veneto, incurante del periodo di grave e prolungata crisi economica, testimoniata anche dalla numerosa scia di suicidi di imprenditori locali;

- tra il 2011 e il 2017, il Veneto ha subito una riduzione dei trasferimenti statali pari a 520 milioni di euro, ai quali si deve aggiungere una “stretta” agli obiettivi del patto di stabilità di circa 450 milioni di euro, cifre che comportano una drastica riduzione di investimenti sul territorio.

- complessivamente, nel periodo considerato, la Regione del Veneto ha contribuito a risanare i conti pubblici nazionali con 970 milioni di euro.

VALUTATO CHE

- il Veneto, pur risultando storicamente un ente virtuoso nella gestione delle risorse pubbliche, è geograficamente limitrofo a ben due Regioni a statuto speciale, pertanto risulta penalizzato e poco competitivo rispetto alle vicine realtà economiche, le quali godono, invece, di ampia autonomia fiscale e tributaria;

- il “Rapporto sulla Sussidiarietà 2014/15” della Fondazione per la Sussidiarietà dimostra che un aumento delle competenze agli enti locali (Regioni, Province e Comuni) stimola la crescita del PIL procapite. Di conseguenza un maggior controllo delle risorse locali a livello locale porterebbe ad un rilancio dell’economia veneta;

- In seguito alla riforma del 2001 del titolo V, l’art. 116 Cost. prevede ora la possibilità di attribuire alle Regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.

RITENUTO CHE

- Per la prima volta dal 22 ottobre 1866 la popolazione del Veneto è chiamata a esprimersi sulla propria autonomia;

- appare necessario dare promozione al referendum sull’autonomia del Veneto, anche in considerazione della marcata disaffezione del cittadino verso le istituzioni democratiche, testimoniato dalla sempre più bassa affluenza alle urne;

- la forte partecipazione e l’ampio consenso dei Veneti è il presupposto necessario per consentire alle istituzioni regionali di sedersi al tavolo delle trattative con lo Stato forte del sostegno di milioni di cittadini. Infatti, solo un ampio mandato popolare può legittimare la Regione a richiedere ulteriori forme e condizioni di autonomia, come previsto dal titolo V della Costituzione;

 

il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta

- a promuovere su tutto il territorio comunale una corretta comunicazione ed informazione verso la cittadinanza in ordine al quesito referendario e le modalità di voto;

- a pubblicizzare le iniziative promosse dalla Regione Veneto e dai comitati sul tema referendario.

 

Portogruaro, 31/08/2017

  

Capogruppo Lega Nord- Liga Veneta

Zanutto Alessandra

Consiglieri Comunali

Furlanis Marisa

Barbisan Leonardo

 


CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO DEL 03.10.2017

Continuazione del Consiglio Comunale del 26.09.2017

9. Lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della copertura della piscina comunale di via Resistenza. riconoscimento della legittimità della spesa. cup: c34h17000600004

10. Riconoscimento Debito Fuori Bilancio

11. Affidamento dei servizi cimiteriali nella forma in house providing a società partecipata.

12. Proposta di Mozione riguardante la realtà ospedaliera del Veneto Orientale

13. Proposta di Mozione su “Referendum per l’Autonomia del Veneto del 22 Ottobre 2017” (da 2:43:30 a 3:44:40)

14. Proposta di Ordine del Giorno del Consiglio Comunale finalizzata alla condivisione da parte del Comune dell’azione di Coldiretti per un commercio libero e giusto e per un’Europa libera dal CETA

15. Domande di attualità, Interrogazioni e Interpellanze



 
PORTOGRUARO_MOZIONE_CONSILIARE_LEGA_NORD_SU_REFERENDUM_.pdf

PORTOGRUARO_MOZIONE_CONSILIARE_LEGA_NORD_SU_REFERENDUM_.pdf (619 KB)

REFERENDUM_TERENZI_CRITICO_E_SOLO_PROPAGANDA_ONEROSA_.pdf

REFERENDUM_TERENZI_CRITICO_E_SOLO_PROPAGANDA_ONEROSA_.pdf (118 KB)

PORTOGRUARO_MOZIONE_REFERENDUM_PASSA_GRAZIE_OPPOSIZIONE_.pdf

PORTOGRUARO_MOZIONE_REFERENDUM_PASSA_GRAZIE_OPPOSIZIONE_.pdf (136 KB)

REFERENDUM_IL_VOTO_DEI_SINDACI_LA_SENATORE_NON_SI_ESPONE_.pdf

REFERENDUM_IL_VOTO_DEI_SINDACI_LA_SENATORE_NON_SI_ESPONE_.pdf (198 KB)

REFERENDUM_PER_AUTONOMIA_VENETO_ISTRUZIONI_PER_USO_.pdf

REFERENDUM_PER_AUTONOMIA_VENETO_ISTRUZIONI_PER_USO_.pdf (808 KB)

REFERENDUM_AUTONOMIA_VENETO_UNA_QUESTIONE_DI_QUORUM_.pdf

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