NOTA - Ieri a Cinto Caomaggiore, come preannunciato dalla stampa locale (clicca qui), ci sono state le Dimissioni di alcuni Volontari della Protezione Civile cintese, i quali hanno reso al sindaco Gianluca Falcomer tutto il materiale che avevano ricevuto in dotazione (clicca 1 e 2), e l’ormai ex Coordinatore Andrea Corrà ha letto pubblicamente un durissimo discorso che si era preparato (clicca 1 e 2) per meglio spiegare le motivazioni del loro gesto e delle minacce che avrebbe ricevuto dopo un suo post di critica pubblicato su facebook per non avere visto Cinto nella lista dei Comuni che vaccinavano i nati nel 1941. Una situazione che avrebbe potuto risolversi con un chiarimento tra le parti, ha invece preso una brutta piega che rischia di avere strascichi spiacevoli, non solo politici, che il sindaco Falcomer vuole assolutamente evitare, come dichiarato nell’intervista (clicca qui) che mi ha gentilmente concesso per dare anche la sua versione dei fatti, e a tal proposito uscirà con un Comunicato stampa per fare un po’ di chiarezza per cercare di chiudere in maniera indolore questa vicenda, che non fa del bene a nessuno, specialmente in questo delicato momento di Emergenza sanitaria che ha portato con sé anche enormi problemi di carattere economico, con cui anche Cinto deve fare i conti e Falcomer sta affrontando cercando di “sfruttare” pure il suo attuale duplice ruolo, essendo ora anche Presidente della Conferenza dei Sindaci…
G.B.
ANDREA CORRA’: LE MIE DIMISSIONI
DA COORDINATORE PROTEZIONE CIVILE
Cinto Caomaggiore , domenica 7 marzo 2021
Signor sindaco, eccomi, sono qui per rassegnare le mie dimissioni, come da lei richiestomi nell’incontro con la segretaria e il vicesindaco lo scorso 24 febbraio.
Io, dopo aver appreso dal giornale che il nostro Comune non rientrava nel calendario vaccinale classe 1941, ho scritto un post preoccupato su Facebook. In questo momento storico dove la pandemia è una minaccia per tutti, scoprire dalla stampa che il nostro Comune non era nel piano vaccinale mi ha preoccupato, e, indignato dal fatto che il mio Comune potesse non sembrare pronto a fronteggiare questa situazione, ho cercato di trovare una risposta dai miei contatti di Facebook.
Come Lei ben sa, soprattutto nei comuni più piccoli, la protezione civile spesso è il primo canale di riferimento per la cittadinanza su qualsiasi tematica di emergenza e non avere una risposta alle molteplici domande poste dai miei concittadini era frustrante.
Lei ha fatto pressioni su di me affinchè rimuovessi quel post, senza preoccuparsi però di dare una risposta a me ed alla cittadinanza tutta, preoccupandosi più del ritorno mediatico che della sostanza.
Perché non ha replicato a quel post dando quell’informazione piuttosto che convocarmi d’innanzi il segretario comunale ed il vicesindaco accusandomi falsamente di procurato allarme e pretendendo le mie dimissioni da coordinatore?
Pretendere le mie dimissioni per una preoccupazione manifestata utilizzando il mio account social personale, screditarmi agli occhi degli altri volontari…. È un modo di fare oscurantista!
La decisione di dare le dimissioni è stata dettata anche dal costante malessere e frustrazione che dal 25 febbraio mi accompagna in ogni momento della giornata.
Quel post ha vanificato, agli occhi dell’amministrazione comunale e del sindaco, i sacrifici che ho fatto, insieme al gruppo, in tutti questi anni.
Mi auguro solo che i cittadini di Cinto Caomaggiore non vedano questo mio gesto come un’ammissione di colpa!
Perché questa mia decisione è tutto fuorché un’ammissione di colpa: infatti, nel chiedere informazioni sul motivo per cui il mio paese non era inserito in quel calendario, non ho leso alcun diritto altrui. Ho riportato semplicemente quanto scritto in quel giornale, magari con l’ingenuità di chi non è nato nel mondo dei social e soprattutto senza la consapevolezza di poter provocare un danno così irreparabile.
Sono iscritto al Gruppo Protezione Civile di Cinto dal 21.5.1997, sono uno dei soci fondatori. Sono stato nominato Coordinatore del Gruppo ininterrottamente dal 1997 al 2011 e dal 2018 ad oggi. In tutti questi anni non ci sono stati attriti o problemi con le amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese, siamo sempre stati presenti nel bisogno, vicini ai cittadini, pronti ad intervenire insieme.
NOI SIAMO VOLONTARI E DA 25 ANNI METTIAMO IL NOSTRO TEMPO ED ENERGIA A DISPOSIZIONE DEI BISOGNI DELLA CITTADINANZA E COLLETTIVITA’ IN GENERALE, TOGLIENDOLO ALLE NOSTRE FAMIGLIE E INTERVENENDO OVE SI PRESENTA LA NECESSITA’. DI GIORNO, DI NOTTE, IN SITUAZIONI SPESSO MOLTO DIFFICILI E INCRESCIOSE, DA SOLI O A SUPPORTO DI FORZE DELL’ORDINE O SANITARIE. PER 25 ANNI TUTTO E’ FILATO LISCIO, ORA NON CI SONO PIU’ LE CONDIZIONI PER CONTINUARE.
A NOI NON INTERESSA L’APPARENZA E NON PERDIAMO TEMPO A PARLARE MA INTERVENIAMO CON IL FARE PER RISOLVERE NECESSITA’. NON CI PREOCCUPIAMO DELL’APPARENZA MA DELLA SOSTANZA: MI PARE CHE LEI ABBIA UNA VISIONE DIVERSA DEL GRUPPO DI PROTEZIONE CIVILE.
NOI SIAMO ABIUTATI A SPALARE IL FANGO COME CALAMITA’ NATURALE.
ORA NON CI STIAMO AD ESSERE VITTIME DELLA SUA MACCHINA DEL FANGO AZIONATA PER SPOSTARE L’ATTENZIONE DA UN PROBLEMA CONCRETO E PRIVO DI RISPOSTE.
DOPO 25 ANNI DI FATICHE, DI SOLDI SPESI PER NECESSITA’ DEL GRUPPO, DI ENERGIE PROFUSE, DOVER ANCHE ACCOLLARMI COSTI E PREOCCUPAZIONI PER TUTELARE LA MIA PERSONA MI PARE TROPPO E MI PORTA AD UNA SCELTA DOLOROSA MA INEVITABILE:
RASSEGNO LE MIE DIMISSIONI DAL GRUPPO DI PROTEZIONE CIVILE DI CINTO, DOPO AVER RINGRAZIATO I VOLONTARI CHE CON ME HANNO CONDIVISO QUESTA ESPERIENZA.
A COSTRUIRE CI VOGLIONO ANNI, A DISTRUGGERE….
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