Associazione "NOI MIGRANTI" Veneto Orientale onlus
COMUNICATO STAMPA
Veneto Orientale: Disagi, ritardi e indifferenza burocratica verso i profughi di Ucraina.
Per trasporti gratuiti la Città Metropolitana funziona a metà.
Permessi di soggiorno temporaneo a rilento e ticket sanitari pagati nonostante l’esenzione.
Da alcune settimane i profughi di Ucraina che intendono utilizzare i mezzi pubblici possono beneficiare della iniziativa della Città Metropolitana che mette loro a disposizione, in forma gratuita, i titoli di viaggio. Un vero sollievo per chi è fuggito senza un soldo in tasca mentre deve usare i mezzi pubblici per tutti gli adempimenti e le altre necessità della vita (sanità, scuola, permessi, lavoro, ecc.).
Ma la disposizione di Palazzo Cà Corner soffre di una incredibile limitazione organizzativa: la tessera di viaggio può essere ritirata solo nelle Agenzie di Venezia Unica, Agenzie che però non sono presenti nell’area del Veneto Orientale. Per le centinaia di profughi, per il 95% donne e minori, ospitati a Bibione, Caorle, Portogruaro e San Donà di Piave, l’Agenzia più vicina è quindi quella di Mestre. Eppure una soluzione ci sarebbe: inviare le tessere al Comune di residenza, evitando così disagi e, paradossalmente, spese di viaggio.
Le cose non vanno bene nemmeno sul fronte del rilascio dei permessi di soggiorno temporaneo. I Commissariati di Polizia di Jesolo e Portogruaro, messi insieme, non riescono a rilasciarne più di una dozzina al giorno e gli appuntamenti sono già arrivati a metà luglio, nonostante l’impegno e la dedizione del personale addetto all’immigrazione, già insufficiente prima della crisi ucraina.
Il grave è che senza il permesso o la ricevuta della domanda il rifugiato non ha diritto a lavorare regolarmente, ad avere la tessera sanitaria e a richiedere i contributi previsti dallo Stato (che, a dire la verità, al momento nessuno ha ancora percepito).
Non mancano problemi anche sul fronte del servizio sanitario. Nonostante il Ministero della Salute abbia previsto la esenzione dai ticket sanitari per queste persone non sono pochi quelli che, ospitati nel territorio della ULSS 4, hanno dovuto pagarseli (nella maggior parte dei casi si tratta di persone con gravi patologie) per i ritardi nella applicazione delle disposizioni. Le sollecitazioni inviate alla Regione Veneto per un rimborso non hanno trovato alcun ascolto. “Abbiamo fatto tutto tempestivamente e nel rispetto della normativa” è stata la risposta arrivata dopo a distanza di 3 settimane.
AMVO Noi Migranti sollecita la Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale ad attivarsi per trovare una positiva e rapida soluzione a questi problemi che gravano non poco sulle spalle di chi ha cercato rifugio nel nostro territorio.
Portogruaro, 13 maggio 2022
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