Noi Migranti Venezia Orientale
Comunicato stampa
10 febbraio 2023 - Giorno del Ricordo
INCONTRO CON GIORGIO GORLATO
In occasione del Giorno del Ricordo le associazioni Anteas Incontro di San Donà di Piave, Università della Terza Età del Portogruarese, AMVO Noi Migranti OdV, Accoglienza APS, Centro Documentazione Aldo Mori, hanno organizzato un incontro con Giorgio Gorlato, esule d'Istria.
Di seguito la biografia della famiglia Gorlato e la locandina (clicca qui)
La famiglia Gorlato, a partire dall’antenato Andreuccio Giovanni proveniente da Chioggia, viveva a Dignano d’Istria dal 1458, quando ancora quella terra apparteneva alla Serenissima Repubblica di Venezia. Giovanni Gorlato (padre di Giorgio), nato nel 1900, figlio di contadini, per interessamento del parroco che ne aveva ravvisato le capacità intellettuali, era stato fatto studiare prima al liceo di Pola e poi all’Università di Bologna.
Nel 1917, con la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Impero Austro Ungarico, la famiglia Gorlato viene trasferita forzatamente nel campo profughi di Wagna in Austria, dove furono collocati circa 20.000 italiani del Litorale Austriaco e quasi duemila sloveni di Gorizia. In precedenza il campo aveva ospitato 10.000 profughi polacchi.
Alla fine della guerra i Gorlato rientrano e Giovanni diventa notaio. Dopo alcuni anni passati tra San Daniele, Pontebba e Pirano, finalmente nel 1937 apre lo studio nella natia Dignano e si sposa con Jolanda Brisinello e hanno due figli: Giorgio (il nostro testimone) e Daria..
Dopo l’8 settembre del 1943 si adopera per nascondere alcuni partigiani proteggendoli dai rastrellamenti nazifascisti. Spaventato dalle prime violenze anti-italiane e dal clima intimidatorio che si cominciava a respirare in Istria, ritiene prudente mandare la moglie e i figli ad Artegna in una casa della suocera.
Nella notte tra il 4 e 5 maggio del 1945 un gruppo di partigiani di Tito fa irruzione nella sua casa, dove era rimasto con la sorella Maria. Venne preso con la forza e portato via. Non se ne seppe più nulla. La sorella cercò di protestare ma venne colpita col calcio del fucile e perse i sensi.
Dopo la guerra Giorgio ha una vita molto intensa. Diventa un importante arbitro di basket e come tale arbitrerà anche Michael Jordan. Ora vive con la moglie a Udine e mantiene vivo il ricordo degli esuli italiani di Istria e Dalmazia quale socio della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Udine.
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