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06/05/2023 - Succede in Cittą / Eventi

CONCORDIA: INCONTRO PUBBLICO ILLUSTRATIVO SUL "FINE VITA"

Progetto divulgativo della cultura giuridica con tre giovani avvocati...


Concordia Sagittaria:

Un ciclo di 5 Conferenze a tema...


Disposizioni Anticipate di Trattamento

(DAT) e "Fine Vita"

 

 

 

Due giorni prima di questo importante evento che tratta un tema molto delicato come il “Fine Vita” e tutte le implicazioni che questo comporta, sia prima, durante e dopo, aspetti che abbracciano tutta la sfera familiare dell’ammalato, spesso dolorosi e difficili da gestire, non solo da un punto di vista etico e giuridico, ma anche sanitario, ebbene in Regione Veneto è stata approvata una Mozione, la 367 (clicca qui) che aveva come titolo “FINE VITA, LA REGIONE SI IMPEGNI A GARANTIRE CHE OGNI PERSONA SIA LIBERA DI SCEGLIERE SENZA CONDIZIONAMENTI POLITICI”  presentata dall’Opposizione (clicca qui) ma votata a larga maggioranza dal Consiglio intero, due soli i voti contrari, dove si è vista la divisone tra Lega e Fratelli d’Italia, i primi a favore i secondi astenuti, tranne Joe Formaggio che ha votato contro, risaltato anche dalla stampa locale (clicca qui).

Questa premessa per dire quanto sia sentito e attuale questo argomento, dove le divisioni di pensiero, non solo politico, sono molte, e pertanto un plauso va fatto al sindaco di Concordia Sagittaria Claudio Odorico, per avere colto questa opportunità per dare una informazione più che mai utile e necessaria ai suoi concittadini, e nel suo breve intervento di saluti ai presenti, ci ha fatto sapere che nel Registro comunale, presente ormai da 6 anni, sono depositate 20 adesioni riguardanti il testamento biologico, e su questo punto mi piacerebbe sapere la situazione degli altri Comuni del portogruarese, perché non tutti hanno dimostrato le stesse sensibilità e attenzioni su questa tematica che richiederebbe ben altro agire…

Tornando all’incontro, che si è svolto nell’affollata Sala Scriptorium della Biblioteca civica "Antiqui", piacevolmente piena  per questo inizio di un ciclo divulgativo della cultura giuridica su importanti temi di interesse generale e sociale, e il primo incentrato sul "Fine vita" è stato un successo oltre ogni aspettativa, con il consigliere comunale e metropolitano Alberto Canciani a fare da tramite con gli avvocati che hanno curato e fortemente voluto questo progetto, e sto parlando di Giorgio Mazzucato (penalista), Marco Violato (civilista) e Luca Carraro (penalista), tutti del Foro di Padova, ma va detto che Mazzucato è di casa a Concordia, dove tuttora risiedono i suoi genitori, entrambi medici, e di questo ne ha tratto sicuramente vantaggio, visto che il tema sanitario è presente in tutti e 5 gli incontri pubblici (clicca qui), il padre Mario è un oncologo (al CRO di Aviano) e ha relazionato sul tema in oggetto anche con delle slide (clicca qui), la madre invece è medico di base a Lugugnana, pertanto possiamo avere un punto di vista e una panoramica di chi vive il nostro territorio  e sente e vede le esigente delle persone con cui si relazionano…

Si è partiti facendo un po’ di interessante storia con la “Morte Benefica” di G. Del Vecchio, autore del libro edito nel 1928, “più che a scienza alla pietà degli uomini verso i morenti”.

L’autore trae le proprie convinzioni attraverso una lunghissima disquisizione etico-storico-sociale partendo dalla Bibbia e arrivando al Ventennio, passando per Greci, Romani e Medioevo, concludendo che al malato inguaribile e incurabile possa essere riconosciuto il diritto di morire con dignità e senza sofferenze in presenza di tre elementi strutturali cumulativi:

1. L’invito o il consenso del morente;

2. La prova dell’esistenza dell’invito o del consenso del morente;

3.Un referto medico contenente la diagnosi della malattia o le condizioni in cui versa un ferito (Del Vecchio aveva in mente anche i campi di battaglia), non essendo sufficiente l’intimo convincimento dell’inguaribilità da parte del malato/del ferito/del vecchio.

Questo per dire che del “Fine Vita” si parla non solo da oggi, ma se andiamo a ritroso nel tempo, è da rimanere stupiti come fosse ben presente da sempre nella vita dell’uomo, fin dall’antichità, e nella sua introduzione e intervento, Mazzucato lo spiega molto bene (clicca qui), fa specie che la Legge 219 del 22 dicembre 2017 (clicca qui) per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)  sia arrivata così tardi…

Di seguito la parte finale del discorso dell'avvocato Mazzucato:

“Tirando le somme, ad oggi il fine vita in Italia è regolato in modo complesso e con differenze di trattamento:

- è possibile decidere quali cure accettare e quali rifiutare, autorizzando anche in anticipo i sanitari ad interrompere i trattamenti terapeutici queste sono le DAT);

- non è consentito l’omicidio del consenziente inteso come somministrazione di un’iniezione letale da parte del sanitario su richiesta del paziente (questa è l’EUTANASIA ATTIVA);

- non è consentito il suicidio assistito inteso come collaborazione del sanitario che fornisce al malato, che lo assume autonomamente, un mix di sostanze letali (il gesto decisivo è quello del malato); qui rientrerebbe il caso: Dj Fabio – Marco Cappato.

Anche qualora il fato frapponga fra noi e l’autodeterminazione medici e sanitari obiettori di coscienza, a prescindere dalla diversa concezione di trattamento terapeutico per cui il medico propende - ci sono medici che non considerano l’idratazione e il nutrimento trattamenti sanitari bensì presidi sempre dovuti al malato e, invece, medici che considerano cure ordinarie anche l’idratazione ed il trattamento e, dunque, suscettibili di interruzione – dobbiamo sapere che tutti gli ospedali, in ogni caso, devono garantire al malato la piena applicazione della sua richiesta.

Ecco, il consiglio, prima di depositare una propria DAT, è quello di parlare/confrontarsi con il proprio Medico Curante per la valutazione dei profili tecnici della materia e per evitare l’utilizzo di una terminologia troppo generico che, poi all’atto pratico, generi incomprensioni e confusioni magari non emendabili.

Pensiamo, ad esempio, al generico riferimento alla volontà di “evitare accanimenti terapeutici” di cui spesso sentiamo parlare: poiché per me una cosa può essere accanimento terapeutico ma per qualcun altro no, è bene informarsi con il proprio medico curante prima di consegnare le proprie DAT, e così aver chiaro che l’ACCANIMENTO TERAPEUTICO viene tecnicamente definito come “atteggiamento di ostinazione nell’impartire trattamenti sanitari che risultano sproporzionati in relazione all’obbiettivo terapeutico e alla condizione specifica del paziente”.

Un argomento, quello odierno, di sicuro interesse in quanto con l’innalzamento della vita media delle persone grazie alla ricerca scientifica e al progresso medico si protrae naturalmente anche la fase della morte, diventata   sempre meno un momento immediato.

In una situazione di questo tipo, allora, è importante per le persone poter decidere come affrontare il processo mortifero, sapendo di poter contare su leggi e regolamenti emanati per aiutarle ed assisterle nella libera e consapevole scelta e decisione.

 Poter distinguere ciò che può essere fatto da ciò che non può essere fatto è importante per non essere costretti ad affidare scelte così drammatiche e difficili all’improvvisazione del momento.

La conoscenza ci serve, infatti, per essere liberi di scegliere fino alla fine cosa fare della nostra vita, per non essere discriminati dalla mancanza di informazioni o a causa di indisponibilità economiche e per poter pretendere l’applicazione delle proprie volontà terapeutiche.

 

(Sotto anche il video integrale della serata e una intervista)

 

P.S.

Alcuni passaggi chiave sul “Fine Vita” che ha avuto grande visibilità mediatica nazionale nel 2001, anno in cui diventa pubblico il caso di Piergiorgio Welby, affetto sin da giovane età da distrofia muscolare e cioè da una patologia neurodegenerativa tale da precluderne del tutto i movimenti ma non da oscurarne la lucidità, la coscienza e la possibilità di comunicare con il mondo esterno.

Tutti gli appelli e i tentativi giudiziari per ottenere l’autorizzazione ad interrompere il trattamento cui era sottoposto per rimanere in vita non portarono mai a nulla, nonostante il peggioramento irreversibile delle sue condizioni di salute. In questa situazione, ad assumersi l’incarico e la responsabilità di interrompere la respirazione artificiale fu un medico anestesista…

Nel 2007 sarà il caso di Eluana Englaro, in stato vegetativo e priva di coscienza da 17 anni in seguito ad un sinistro stradale, ad occupare l’attenzione dei media.

In questo caso la Corte di Cassazione autorizzò l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione forzate [cfr. Cass. Civ. Sez. I, Sent. N. 21748/2007, per la quale l’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione artificiali di Eluana Englaro poteva essere autorizzata in quanto la paziente: i) versava in stato di irreversibile condizione vegetativa; ii) aveva in vita manifestato un’implicita volontà di non sottostare sine die a trattamenti palliativi], ma Eluana Englaro riuscirà a morire soltanto 2 anni dopo quella sentenza, dopo dibattiti politici e plurimi tentativi…

Nel 2017 abbiamo il caso del Sig. Fabiano Antoniani, noto come DJ Fabo, che dall'anno 2014 era rimasto cieco e tetraplegico con dolori intollerabili e spasmi muscolari.

Non potendo porre fine alle proprie sofferenze in Italia, il Sig. Antoniani decide di trasferirsi in Svizzera dove riesce ad ottenere il c.d. suicidio assistito, accompagnato dall’amico Marco Cappato, che verrà poi processato ma assolto dall’accusa di istigazione e aiuto al suicidio, dopo che la Corte Costituzionale sospese la decisione sul caso, chiedendo al Parlamento di colmare il vuoto normativo… e il caso del Sig. Antoniani impresse una forte spinta politica al dibattito che poi portò alle Legge 219.

 

Chiudo con una citazione che mi è molto piaciuta:

Il fine ultimo del procedimento giudiziario è:

-         togliere ogni paura a chi è nel giusto;

-         togliere ogni speranza di farla franca a chi è nel torto;

-         impedire ogni abuso all’autorità.  

 

 

G.B.

 


 

CONCORDIA: TRE AVVOCATI E UN MEDICO ONCOLOGO PER IL "FINE VITA"...

Concordia Sagittaria, giovedì 4 maggio 2023, piena la Sala Scriptorium della Biblioteca civica "Antiqui" per questo inizio di un ciclo divulgativo giuridico su importanti temi di interesse generale e sociale, e il primo incentrato sul "Fine Vita" è stato un successo oltre ogni aspettativa... presente anche il sindaco Claudio Odorico che ha portato i saluti dell'Amministrazione comunale, con lui anche il consigliere comunale e metropolitano Alberto Canciani... i tre legali sono Giorgio Mazzucato, a cui è seguito l'intervento dell'oncologo dott. Mario Mazzucato, poi a ruota gli avvocati Marco Violato e Luca Carraro, tutti del Foro di Padova...

Da dire che il Fine Vita o Testamento biologico (una ventina i concordiesi iscritti nell'apposito registro comunale presente da circa 6 anni), regolamentati dalla Legge 219 del 22 dicembre 2017 per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), nulla hanno a che vedere con l'Eutanasia, che in Italia è vietata...


CONCORDIA: INTERVISTA SUL "FINE VITA" ALL' AVV. GIORGIO MAZZUCATO...

Concordia Sagittaria, giovedì 4 maggio 2023, a margine dell'incontro pubblico sul "Fine Vita", il primo dei cinque previsti su varie tematiche, ecco una breve intervista all'avvocato Giorgio Mazzucato su questo progetto divulgativo sociale e giuridico...



 
LOCANDINA_5_INCONTRI_PUBBLICI_CULTURA_GIURIDICA_A_CONCORDIA_.pdf

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INCONTRO_FINE_VITA_INTERVENTO_AVVOCATO_GIORGIO_MAZZUCATO_.pdf

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TESTO_LEGGE_219_DEL_22_DICEMBRE_2017_DAT_FINE_VITA_.pdf

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CONSIGLIO_REGIONALE_VENETO_MOZIONE_367_FINE_VITA_.pdf

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CONSIGLIERI_REGIONALI_FIRMATARI_MOZIONE_367_FINE_VITA_.pdf

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