PREMESSA - Lorenzo Bussi espone le sue opere / vignette nell’Atelier dell’artista pittore /scultore Domenico Castaldi (*), che nel suo studio lavorativo di Via Garibaldi 47 ha anche uno spazio espositivo, e che merita lui stesso un approfondimento per conoscere i suoi lavori. (clicca 1 e 2)
Qui di seguito trovate quanto ho tratto dalla visita che ho fatto la settimana scorsa (clicca qui) e che terminerà domani, sabato 19 ottobre 2024, assolutamente da non mancare.
La chiusura (*) alle 17,30 sarà in musica, con l’esibizione al pianoforte del maestro Roberto Rossetti.
G.B.
FAI ARTE - Atelier Castaldi,
Via Garibaldi 47 - Portogruaro
MOSTRA “Panni stesi” di Lorenzo Bussi,
dal 05 al 19 ottobre 2024
Orari: 10.30/12.00 - 16.00/ 18.00
domenica e lunedì chiuso
Breve autobiografia tratta dal suo Libretto illustrativo (clicca qui):
LORENZO BUSSI, nato a Venezia il 09/01/1956. La passione per il disegno è nata quando ancora sedevo sulle ginocchia di mio padre.
Per più di quarant'anni ho insegnato nella scuola primaria, dieci dei quali trascorsi nella scuola reggimentale della caserma "Capitò" di Portogruaro. Per Il Movimento di Cooperazione Educativa ho disegnato parte delle carte del gioco didattico Il Mantello di Arlecchino. Nel 2012 ho pubblicato. per la casa editrice El Squero. il flip-book "Attenzione a Venezia basta un battito d’ali", giocattolo ottico sul centenario del campanile di San Marco. Ho illustrato il libro per bambini "Mio padre è .. . l'orco'' di Giacomo Vito edito nel 2022 da Vita Activa Nova. Su "Buongiorno Scuola! Cento anni con Bruno Ciari", Aterios Editore, luglio 2024, ho realizzato una biografia per immagini del pedagogista di Certaldo.
Quotidianamente sforno vignette, ispirate all'attualità politica e alla cronaca, che pubblico sul mio profilo facebook (clicca qui).
lorbus@alice.lt
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LORENZO BUSSI
L’introduzione/presentazione del prof. Alessio Alessandrini.
Quegli anni tra gli '80 e i '90 del secolo scorso sono stati particolarmente vivaci per l'informazione a Portogruaro: c'erano due radio libere, in concorrenza una con l'altra: LT2 ed R1.
Quest'ultima, diretta da Lucio Leonardelli, pubblicava al sabato anche un foglio (poco più di un A4 - clicca qui) con la sintesi di quanto fosse successo durante la settimana.
Era una cronaca talora venata da qualche accento satirico. C'ero anch'io.
Un giorno ci arrivò in redazione una busta spedita per posta con dentro una vignetta.
Erano le due gru del pozzetto, disegnate con tratto veloce ma sicuro, che ironizzavano sui ritardi accumulati nei lavori per la piscina comunale.
La inserimmo sul numero 31, del primo agosto 1992, e la definimmo nella didascalia: "contributo di un nostro lettore che volentieri pubblichiamo".
Sulla busta non c'era mittente. Si trattava di una lettera anonima. La cosa si ripeté ogni settimana successiva e le due gru stavano molto sul pezzo commentando di volta in volta vicende che accadevano in città, e sempre con piglio pungente e birichino. (clicca qui)
Ben presto divenne una rubrica fissa: avevamo trovato il nostro Forattini, quand'anche non sapessimo chi fosse. Ce lo immaginavamo comunque questo Pasquino che giocava a fare la Primula Rossa e che, ogni lunedì. Imbucava con aria furtiva la busta con la nuova vignetta in una delle cassette postali sparse per la città, magari non sempre nella stessa per non rischiare di farsi scoprire.
Il gioco andò avanti per mesi ma alla fine il vignettista anonimo, per un puro caso si tradì e dovette gettare la maschera.
Era Lorenzo Bussi, un barbuto maestro elementare mestrino, che solo da qualche anno era venuto ad abitare a Portogruaro. E si sa: qualche volta il foresto sa vedere meglio nelle pieghe di una società nuova per lui, scoprendo e segnalando risvolti inediti che a noi indigeni passano inosservati.
Con tanto di firma allora ha continuato a dispensare i suoi lavori di matita ai vari periodici che si sono pubblicati in loco, tra cui il glorioso Erreuno Portogruaro di Riccardo Traverso (clicca qui), finché, una dopo l'altra, queste testate sono tutte scomparse.
Ma la creatività di Lorenzo non si è spenta con loro e ha trovato sulle pagine digitali dei social la sua nuova collocazione.
lo l'ho riscoperto imbattendomi nella geniale caricatura, ma meglio sarebbe dire affettuoso ritratto, delle nostre glorie patrie: da Luigi Russolo a Camillo Delminio.
E l'antica frequenza settimanale è diventata quasi quotidiana imponendosi come un diario alternativo della nostra quotidianità. In tanti gli abbiamo detto: ma perché non le raccogli in un libro?
Intanto ci godiamo questa mostra che come panni a stendere ci presenta la sua più recente produzione, volatile come dev'essere una vignetta, perché legata all'attualità. in un tempo "liquido" come diceva un filosofo, in cui la memoria sta presto a svanire e tutto è concentrato sull'attenzione al giorno che viviamo.
Protagonista è il 2024, con le vicende a livello internazionale, sulle quali c'è poco da ridere, e che dunque Bussi affronta con mano leggera e pietosa; ma anche con le vicende più piccole della cronaca e della politica locale, di cui ben riconoscibili sono i personaggi senza che li nominiamo, stavolta sì raccontati e descritti con graffiante ironia.
Non sempre il messaggio è immediato, e l'autore gioca spesso con la polisemia di molte parole italiane per costringere il pubblico ad un piccolo slalom interpretativo tra i testi e le immagini.
E' una mostra che ci fa capire il privilegio che abbiamo nel poter godere finalmente di un bravo vignettista, che di giorno in giorno, sulle ali dell'umorismo, soffia via la polvere che si deposita sulle cose, e ci consente di vederle con un altro sguardo, meno consueto e convenzionale.
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