12 Ottobre 2013
APPALTI TRUCCATI, IMPIEGATA NEI GUAI
Summaga. Chiesto il Rinvio a giudizio
La Procura della Repubblica di Gorizia ha chiuso l’inchiesta “Coffee break” sugli appalti truccati e ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere a fini di turbativa d’asta quattro imprenditori friulani e un’impiegata di una ditta del Portogruarese.
Altri quattro imprenditori hanno chiesto e ottenuto di accedere al patteggiamento e toccherà al gip ora fissare la camera di consiglio per decidere. Patteggiamento che è condizionato al risarcimento dei danni da parte degli imputati.
È caduta invece l’ipotesi di truffa allo Stato e ad altri enti pubblici.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata chiesta per Alberto D’Agosto di Campoformido, responsabile commerciale della “Nuova Geo. Mac” di Cividale del Friuli, il gradese Bruno Brunetti direttore tecnico della “Flli Gaiardo costruzioni” di Fauglis di Gonars, Franco Spessot di Aviano legale rappresentante della.. “Pessot costruzioni” di Fontanafredda, Elena Brun dipendente della “Demo” di Summaga di Portogruaro e il trevigiano Paolo Fornasier amministratore di fatto della “Co. Ge. Fur” di Susegana (Treviso).
Hanno invece chiesto il patteggiamento Andrea Fantin di Pordenone dipendente della “Pessot costruzioni”, Giovanni Demo di Portogruaro, amministratore unico della “F.lliDemo Costruzioni” di Summaga, Cristian Scarsini di Illegio, rappresentante legale della “Spiga srl” di Tolmezzo e Giampiero Perissutti pure di Tolmezzo, rappresentante legale della ”Ls Nord” di Tolmezzo.
La maxi-inchiesta era stata avviata nel luglio 2010.
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno esaminato circa 180 gare d’appalto per opere pubbliche per un importo totale di oltre 90milioni di euro, risultate “manipolate” dal sodalizio di imprenditori a partire dall’anno 2010.
(Fonte: Nuova Venezia)
Appalti truccati, chiesti 5 rinvii a giudizio
La procura di Gorizia chiude l’inchiesta avviata dalle Fiamme gialle. Quattro imprenditori hanno deciso di patteggiare
di Franco Femia
GORIZIA. La procura della Repubblica di Gorizia ha chiuso l’inchiesta “Coffee break” sugli appalti truccati e ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere a fini di turbativa d’asta quattro imprenditori friulani e un’impiegata di una ditta veneta. Altri quattro imprenditori hanno chiesto e ottenuto di accedere al patteggiamento e toccherà al gip ora fissare la camera di consiglio per decidere. Patteggiamento che è condizionato al risarcimento dei danni da parte degli imputati. È caduta invece l’ipotesi di truffa allo Stato e ad altri enti pubblici
La richiesta di rinvio a giudizio formata dai pm Michele Martorelli e Luigi Leghissa, che hanno coordinato le indagini, è stata chiesta per Alberto D’Agosto di Campoformido, responsabile commerciale della “Nuova Geo. Mac” di Cividale del Friuli, il gradese Bruno Brunetti direttore tecnico della “Flli Gaiardo costruzioni” di Fauglis di Gonars, Franco Spessot di Aviano legale rappresentante della “Pessot costruzioni” di Fontanafredda, Elena Brun dipendente della “Demo” di Summaga di Portogruaro e il trevigiano Paolo Fornasier amministratore di fatto della “Co. Ge. Fur” di Susegana (Treviso).
Hanno invece chiesto il patteggiamento Andrea Fantin di Pordenone dipendente della “Pessot costruzioni”, Giovanni Demo di Portogruaro, amministratore unico della “F.lli Demo Costruzioni” di Summaga, Cristian Scarsini di Illegio, rappresentante legale della “Spiga srl” di Tolmezzo e Giampiero Perissutti pure di Tolmezzo, rappresentante legale della ”Ls Nord” di Tolmezzo.
La procura goriziana trasmetterà poi gli atti per competenza territoriale alle Procure di Udine, Pordenonone e Treviso per quei reati che sono stati commessi in quel territorio. In particolare riguardano un centinaio tra dipendenti delle ditte e di enti pubblici, residenti in quelle province, denunciati a vario titolo ma con responsabilità minori rispetto agli imprenditori che nel giugno scorso erano finiti agli arresti domiciliari.
La maxi-inchiesta era stata avviata nel luglio 2010. Gli uomini della Guardia di finanza hanno esaminato circa 180 gare d’appalto per opere pubbliche per un importo totale di oltre 90milioni di euro, risultate “manipolate” dal sodalizio di imprenditori a partire dall’anno 2010. Nel mirino sono finite specificatamente 30 gare per un importo totale pari ad oltre 16 milioni.
A conclusione della prima tranche di indagini nel dicembre 2012 erano stati deferiti alla Procura della Repubblica complessivamente 132 persone, di cui 9 ai sensi dell’articolo 416 C.p. “associazione per delinquere”. Questi, al fine di aggiudicarsi gare d’appalto pubbliche in varie parti del territorio nazionale, si accordavano fra loro secondo un complesso e collaudato meccanismo, fatto anche di reciproci scambi di favori.
La procura di Gorizia chiude l’inchiesta avviata dalle Fiamme gialle. Quattro imprenditori hanno deciso di patteggiare
«Nel sistema introdotto da questa organizzazione criminale, la libera concorrenza non esisteva perché tutte queste imprese erano colluse - aveva detto il procuratore capo Caterina Ajello -. Appena veniva indetta una gara si registrava un numero vertiginoso di contatti telefonici (più di 7.800 conversazioni) che servivano a elaborare le strategie».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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