15 Marzo 2014
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IL COMMISSARIO PREFETTIZIO L'ANTENNA E L'ARPAV
Paese che vai "soluzione" che trovi !
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Cinto Caomaggiore è uno dei 6 Comuni del portogruarese che tra poco andranno al voto amministrativo per rinnovare Giunta e Sindaco, l’unico però ad essere commissariato a seguito della caduta del Sindaco, in questo caso Renato Querini, ormai da fine giugno 2013 dopo un periodo abbastanza "tribolato", abbandonato anche da due suoi Assessori, Michele Pigafetta (indipendente ex Pdl) e Kety Sut (Lega Nord).
Natalino Manno è il Commissario prefettizio che è stato chiamato a traghettare il Comune fino alle nuove elezioni, analoga cosa che nel 2010 aveva fatto anche a San Michele al Tagliamento, in quel caso a cadere era stato Giorgio Vizzon, dove il colpo fatale fu l'arresto di un suo Assessore per aver preso una tangente, venendo colto sul fatto.
In comune San Michele e Cinto hanno anche delle problematiche legate all'installazione in centro abitato di un traliccio per telefonia mobile, causa di paure e preoccupazioni per la salute di chi vi abita vicino, sono nati così dei Comitati di cittadini che ne hanno richiesto lo spostamento al Commissario Manno.
Quel che voglio sottolineare sono le due diverse procedure adottate, grandi polemiche a San Michele, dove il Commissario prefettizio è stato duramente contestato, e dopo aver fatto delle disattese promesse sullo spostamento dell'Antenna, nulla è cambiato, e attualmente si attente una risposta del TAR, a cui i cittadini hanno fatto ricorso tramite avvocato.
Io ho seguito quella vicenda, e trovate qui sotto due video che ben rappresentano quella situazione, ancora non risolta, con un traliccio enorme davanti all'uscio di una abitazione e a due passi da una Casa di Riposo per Anziani, in archivio se volete trovate due Articoli ( A1 - A2).
Quello che mi sorprende del Commissario Manno, è che allora i rapporti con i Cittadini furono alquanto "spigolosi", diciamo pure di poca intesa e per niente armoniosi, forse solo questione di feeling, comunque in quell'occasione Manno fece fare i dovuti controlli dall'ARPAV, e tutto risultò in regola, entro i parametri stabiliti dalla Legge, e benchè le proteste e insistenze del Comitato dei cittadini per la rimozione dell'antenna andarono avanti, non ci furono altri interventi.
Dico questo perchè a Cinto Caomaggiore il Commissario Manno, come potete constatare dagli Articoli che vi ho messo in questa pagina, ha tenuto un comportamento totalmente diverso, non solo nella cordiale disponibilità con i cittadini residenti nei pressi dell'Antenna "incriminata", ma richiedendo addirittura un secondo controllo da parte dell' ARPAV, a spese però dei contribuenti cintesi, e questo lo trovo alquanto discutibile...
Quando si installano questo tipo di Antenne ci sono già dei controlli obbligatori di Legge, senza i quali la concessione non viene data, poi quando su richiesta dei cittadini il Comune decide di far intervenire l'ARPAV per ulteriori controlli, questi sono quasi sempre di routine, fatti più che altro per tranquillizzare i richiedenti, pertanto chiedere un secondo intervento dell'ARPAV (che sarebbe un terzo controllo), e per giunta a pagamento, a mio avviso sono solo soldi buttati...
Le giustificazioni che il Commissario Manno ha dato per queste spese, che nemmeno si sanno a quanto ammontano, è che di fonte alla salute delle persone non c'è denaro che tenga !
Mamma mia, che risposta, allora perchè non sono state spostate a spese del Comune, avendo così la certezza matematica che non ci saranno radiazioni o campi magnetici nocivi per le persone, specialmente per i soggetti più deboli e sensibili, e perchè a San Michele, con una collocazione dell'antenna che io definisco più critica di Cinto, non è stato fatto il secondo controllo?
Per concludere, si potrebbe dire due pesi e due misure, non mi sono addentrato sui regolamenti e limiti d'intervento che hanno i Comuni per queste sempre più numerose Antenne per la telefonia mobile, il cui iter di queste due situazioni sono accennati negli articoli di archivio che vi ho indicato, mi soffermo solo a chiedere, in questo momento di grande crisi economica, era davvero il caso di "buttare via" soldi, sapendo bene che le misurazioni ARPAV sarebbero state nella norma ?
Come mai i futuri candidati Consiglieri di Cinto Caomaggiore che in questi mesi si sono dati continuamente battaglia a suon di accuse, sempre le stesse, nei TG locali, non sono intervenuti a dire o suggerire cosa fare o cosa avrebbero fatto loro ?
Credo abbiano perso un'occasione, o forse l'abbiamo avuta noi per capire cosa aspettarci da loro, futuri amministratori! A buon intenditore...
G.B.
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Cinto Caomaggiore
Monitoraggio antenna completato
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di Gian Piero del Gallo
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Dopo un mese si è conclusa la campagna di ininterrotto monitoraggio effettuato dall’Arpav per quantificare il volume minimo e massimo del campo elettrico emesso dall’antenna per la telefonia di via Roma
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Secondo l’Arpav che ha anticipato ai cittadini interessati il risultato della verifica, non sarebbe emerso alcun sforamento della norma che nel 2012 ha fissato in6V/m il valore nell'arco delle 24 ore. Però, seppur inferiore alla norma, il campo elettrico è costante e se per qualcuno il disturbo, essendo soggettivo, è irrilevante per altri può invece essere nocivo.
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Il Commissario prefettizio Natalino Manno, ha preso atto della verifica fatta, ma proprio perché il campo elettrico è costante e grava sui cittadini ha deciso di scrivere ai gestori dell'antenna.
«Sono convinto che la costante presenza di un campo elettromagnetico anche basso », dice Manno, «può recare disturbo a persone più sensibili di altre, per questo ho chiesto che l'antenna venga trasferita negli appositi spazi predisposti dal Comune con il Piano antenne.
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(Fonte: Nuova Venezia - 15 Marzo 2014)
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Ordinati nuovi test sull’antenna
L’Arpav certifica emissioni entro i limiti
ma il Commissario vuole altri esami
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di Gian Piero del Gallo
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CINTO. I dubbi del commissario prefettizio sui dati delle emissioni dell'antenna per cellulari forniti dall'Arpav. «Credo certamente nella verifica effettuata dall'Arpav», sentenzia Domenico Natalino Manno, «però, visto che peraltro la stessa Arpav mi ha offerto questa possibilità, preferisco approfondire i controlli per dare ai cittadini una maggiore tranquillità».
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In questi giorni l'Arpav, incaricata a fine novembre dal commissario Natalino Manno di effettuare i rilevamenti sulla qualità dell'aria e sulle emissioni dell'antenna per cellulari di via Risorgimento, ha inviato la sua risposta che almeno sulla carta sembra essere tranquillizzante.
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«Mi hanno dichiarato che è tutto nella norma», ha detto Manno, «le emissioni rientrano all'interno dei valori stabiliti per legge. Però se non mi ritenessi soddisfatto e volessi effettuare una più approfondita analisi, l'Arpav metterebbe a disposizione uomini ed attrezzature, i cui costi però saranno a carico dell'Amministrazione Comunale».
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Tanto è bastato al Commissario, della serie ci credo ma non mi fido, per fargli prendere una immediata decisione: «Si farà un controllo più approfondito perché non c'è denaro che paghi la salute ed ho già provveduto a mettere in bilancio l'importo richiesto dall'Arpav», ha detto il Commissario Natalino Manno, «in quanto sono consapevole della preoccupazione degli abitanti per i possibili rischi per la salute, quindi ordinerò questa prima azione di tutela del loro benessere ed entro gennaio del prossimo anno avremo una ulteriore garanzia scritta».
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La presa di posizione del commissario Natalino Manno, ha raccolto il consenso di numerosi residenti nella zona che vedono finalmente la possibilità di una risposta alle tante domande che si sono posti in questi anni. Anzi uno di loro va oltre: «Visto che l'antenna è stata messa a ridosso di edifici con una certa densità abitativa, si potrebbe installare una piccola centralina collocata sul tetto del condominio, in modo di avere un monitoraggio costante dei valori di emissione dell'antenna che potrebbero anche essere diversi nel corso della giornata, magari proprio nel momento del controllo».
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Particolarmente soddisfatti della decisione del Commissario anche i due coniugi che hanno la camera da letto a poche decine di metri in linea d'aria dall'antenna e che lamentano da tempo un ronzio continuo che arriva al loro orecchio, un disturbo che prosegue per tutta la notte.
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(Fonte: Nuova Venezia - 13 Dicembre 2013)
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Antenna di Cinto, interviene l’Arpav
Malattie e problemi di salute
per chi abita vicino all’impianto.
I residenti scrivono al Prefetto
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di Gian Piero del Gallo
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CINTO. La storia scorre i tempi cambiano ma i problemi di salute sono rimasti. Anche l'antenna. La gente ha paura e punta ancora il dito contro il ripetitore per la telefonia mobile, causa secondo loro, di emettere onde invisibili e dannose.
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Ma che sia proprio tutta colpa dell'antenna e delle sue emissioni? Due coniugi che hanno la loro camera da letto a poche decine di metri dall'impianto, hanno affermato all'epoca e riconfermato ieri, che soprattutto di notte, alle loro orecchie giunge un ronzio fastidioso, strano e continuo, che ne disturba il quieto vivere, nonché il riposo e crea tensioni ed irritabilità. La signora è una delle persone colpite da seri problemi di salute così come lo sono altre che abitano nel condominio sul quale incombe l'antenna o che abitano nelle case vicine che ricadono all'interno del campo prodotto dall'antenna. Le doglianze dei residenti che abitano vicino all’impianto, installato una decina di anni fa, sono arrivate al commissario prefettizio Natalino Manno che dopo aver analizzato la situazione ha deciso di intervenire.
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«Ho ricevuto alcune segnalazioni in merito e mi corre l'obbligo quindi di verificare la reale consistenza dei timori della gente. Voglio solo vederci chiaro e per questo ho richiesto all'Arpav di effettuare una serie di rilevamenti sulla qualità dell'aria e sulle emissioni per poter fornire ai cittadini una risposta tecnica e professionalmente precisa, sulla situazione. Ho parlato personalmente con il dottor Sepolcri dell'Arpav», conclude Manno, «Mi ha garantito che entro breve tempo effettuerà il controllo richiesto».
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Polemiche per anni, raccolta di firme da parte dei cittadini residenti nelle immediate vicinanze per ostacolarne la realizzazione, azioni legali del Comune che fu costretto ad arrendersi al gestore dell’impianto che rifiutò un sito alternativo offerto dall'aministrazione comunale, preferendo un terreno privato che si incunea tra le case ed un condominio. Con la legge nazionale Gasparri il gestore impose l'antenna per i cellulari.
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«Come Comune allora non avevamo concesso nemmeno l'autorizzazione a costruire», spiega ancora oggi l'ex sindaco Luigi Bagnariol, «ma il gestore fece ricorso direttamente a Roma e nonostante avessimo predisposto il piano antenne, proprio per evitare che sorgessero ovunque, le indicazioni votate in Consiglio non vennero tenute in alcuna considerazione e l'antenna venne autorizzata».
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Le polemiche proseguirono così come i problemi dei cittadini tanto che qualcuno di loro tentò di intraprendere le vie legali, ma le spese da sostenere erano troppe. Inoltre le verifiche dell'Arpav avevano rilevato allora che le emissioni rientravano nei parametri.
Ma nel corso degli anni però i problemi di salute di quanti risiedono nella zona sulla quale insiste l'antenna, non si sono arrestati, anzi sono aumentati i casi di leucemie, tumori e problemi alla tiroide; l'ultimo è ancora in terapia chemio all'ospedale di Padova. L’antenna non c’entra nulla? Lo stabilirà l'Arpav.
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(Fonte: Nuova Venezia - 16 Novembre 2013)
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