28 Luglio 2015 (A fondo pagina i due Pdf della stampa locale su questa conclusione...)
ANNONE VENETO
EMERGENZA PROFUGHI
Ieri sera trovata l'intesa
con l'Amministrazione comunale
Tolto il Presidio!
Ci sono volute due ore di confronto, ma poi tutto è andato come doveva andare, ci sono stati i chiarimenti dell'Amministrazione comunale, con il sindaco Ada Toffolon che ha dato tutte le spiegazioni del caso e informazioni in suo possesso...
Tutto questo in una Riunione voluta dai cittadini che erano in Presidio permanente sotto il Condominio ormai diventato famoso non solo ad Annone Veneto, richiesta fatta il Lunedì mattina e subito accordata per la sera stessa alle ore 21 nel Bar condominiale suo malgrado coinvolto...
Dunque tutto bene quel che finisce bene, o quasi, perchè il problema Profughi rimane nella sua drammaticità, ma quantomeno è stato risolto localmente con l'accettazione di un numero esiguo di migranti, che verranno alloggiati in una posizione decentrata e concordata...
Con l'Amministrazione comunale a rispondere ai cittadini c'era anche Nicoletta Bondi, capogruppo di Minoranza e tra il pubblico l'ex Candidato sindaco e Consigliere comunale Elio Verona, che ha seguito in prima persona tutta la vicenda, proponendo poi insieme al suo Gruppo una soluzione alternativa a Spadacenta... (ma qualcuno ha storto il naso)
Dunque per risolvere una questione che stava diventando scottante, e si rischiava una "Quinto di Treviso bis", c'è voluta la collaborazione di tutti, cittadini e forze politiche comprese...
Io sono andato Domenica sera ad Annone, per vedere com'era la situazione e capire lo status delle cose, ho così avuto modo di parlare con chi stava facendo presidio, mi è parsa tutta gente tranquilla, ma determinata, non ne sapevano molto sui dettagli dei costi sui Profughi riguardanti Comune, Regione, Stato e lo hanno ammesso tranquillamente, come pure i rapporti con l'Europa, ma avevano chiaro un concetto, prima gli italiani e dopo gli stranieri, ed è un punto di vista comprensibile in questo momento di Crisi perdurante...
Ho scattato qualche foto e ho avuto la fortuna di trovare Denis Cuzzolin, noto attivista politico di centrodestra, ex segretario del senatore Paolo Scarpa, con cui mantiene ottimi rapporti collaborativi, anche politici, che essendo di Annone mi ha spiegato "dal vivo" quello che stava succedendo da loro, poi si è aggiunto anche Elio Verona, così la panoramica è stata completa...
Ci sono poi tornato il Lunedì mattina per scattare delle foto con una luce migliore, e ho trovato il resto del Presidio, quelli più "tosti" e informati, tra cui Alessandro Catto, che è stato pure intervistato da Rai 3 Veneto, così ho avuto modo di avere uno scambio di opinioni a 360 gradi, e di confrontarci su questa delicatissima tematica che è l'Emergenza Profughi, e dove nelle discussioni la parola razzismo è sempre in bilico...
Mi sono beccato del "sinistroso" da Tino Bozza, ma detto senza cattiveria, ho cercato di spiegargli che non era proprio così, ma lui non ha dubbi, perchè quello che scrivo, ha detto, è di sinistra ! Non ho voluto insistere, io rispetto il pensiero di tutti, ognuno è libero di pensarla come vuole...
Parlando con Alessandro Catto gli ho chiesto come mai loro che si sono definiti un presidio pacifico, avesse postato su Facebook delle frasi che di pacifico avevano poco, ma lui non si ricordava bene, e personalmente credo siano state una boutade, diciamo una ingenua goliardata, che però in questo contesto ha il suo peso, siamo rimasti d'accordo che andrà a rileggersi il post e poi chiarirà cosa volva dire...
Concludo e riassumo, dopo due ore di confronto tra Cittadini e Comune, ieri sera si è trovato un accordo per una accoglienza "intelligente" dei Profughi, in linea con la realtà di Annone, un paesino di 4.000 anime circa, il Presidio è stato tolto, e alcuni di loro sono andati a dare "man forte" ai colleghi di Eraclea, non verrei mai che sia in atto una "Psicosi del Profugo", visto anche le incontrollabili e infondate notizie fatte girare su Facebook e Tv locali, e non tutte in buona fede...
G.B.
Il Parroco di Annone Veneto
«State fuori dalla chiesa se non siete accoglienti»
“Prima le nostre famiglie”: continua senza interruzioni il presidio fuori dal condominio annonese, designato dalla prefettura di Venezia a ospitare una ventina di richiedenti asilo provenienti da Eraclea. Per il momento non si sa ancora quando e se avverrà il trasferimento: temendo che vengano portati di nascosto, il presidio va avanti ininterrottamente giorno e notte.
Ieri mattina sono ricomparsi striscioni di protesta ben visibili dalla strada regionale Postumia che esemplificano le ragioni della protesta. Il presidio conta attualmente su numerose decine di cittadini annonesi, sostenuti anche da persone dei Comuni limitrofi di Motta di Livenza e Portogruaro e anche da Casapound Veneto.
Sull’argomento è intervenuto anche il parroco don Giovanni Odorico che ieri, durante l’omelia partendo dal ritornello del salmo ha esortato i parrocchiani ad aprire le proprie mani e il proprio cuore con esplicito richiamo alla protesta in corso in piazza contro l’arrivo dei migranti.
Don Giovanni ha poi citato le recenti parole del parroco di Vallenoncello don Giacomo Tolot: «I cattolici che vanno a messa ma non sono accoglienti è meglio che restino fuori dalla chiesa».
Sul presidio annonese è intervenuto anche il prefetto Domenico Cuttaia. «Ho detto al sindaco di Annone di dire alle persone che la notte stanno stazionando là fuori che mi dispiace che perdano il sonno e che possono andare tranquilli a casa», ha affermato il prefetto, il quale rispondendo alle paure della gente in presidio ha aggiunto che: «Sistemare 10-15 persone in un condominio dove ci sono anche altri appartamenti non pone alcun problema di sicurezza perché i migranti sono controllati sanitariamente e sono controllati dalle forze di polizia».
Le parole del Prefetto evidentemente non sono bastate a rassicurare le persone che rimangono tuttora in presidio. Claudia Stefani
(Fonte: La Nuova Venezia - 27.07.2015)
Striscioni ad Annone Veneto
rimossi dalla Polizia locale
Prosegue ininterrottamente da giovedì scorso
il Presidio davanti al condominio «Sarà una protesta pacifica»
Sono 14 gli appartamenti messi a disposizione
di Claudia Stefani
Continua ininterrottamente da giovedì sera il presidio al condominio che ospiterà, secondo quanto annunciato dal prefetto, una ventina dei richiedenti asilo attualmente nel centro approntato ad Eraclea.
A piccoli gruppi, cittadini annonesi ma anche provenienti dai Comuni limitrofi, si danno il cambio, pronti ad allertare tutti gli altri nel caso in cui un qualsiasi movimento faccia presagire l’arrivo dei migranti, per i quali peraltro al momento non si sa ancora niente relativamente al trasferimento.
Ieri mattina, sono comparsi alcuni striscioni, velocemente rimossi dalla polizia locale, in cui si leggeva: «Ingiustizia:Legge=Resistenza:Dovere» e ancora «Cittadinanza calpestata, Integrazione fallita».
Le immagini di quanto accaduto a Quinto di Treviso sono ancora davanti agli occhi di tutti, con i residenti che si sono ribellati bruciando materassi e mobili che erano stati collocati ad arredo negli alloggi riservati ai migranti. Nel presidio di Annone non si vuole un’altra Quinto, ma neanche subire supinamente una decisione calata dall’alto.
«Che è precisamente quello che ha deciso di fare il nostro sindaco», spiegano polemicamente le persone in presidio, «ma noi non lo accettiamo.
Ci aspettavamo un atteggiamento di collaborazione da parte dell’Amministrazione che però non c’è. Noi quindi andiamo avanti da soli. La nostra è una protesta pacifica e pacificamente bloccheremo l’ingresso alla palazzina. Continueremo il presidio ad oltranza per essere pronti in caso di arrivo. Se pensano che ci stuferemo si sbagliano di grosso. Ci turniamo a piccoli gruppi perché lavoriamo, abbiamo una famiglia e una vita da mandare avanti, ma non molliamo, caldo o pioggia che ci sia. Non possiamo continuare a subire zitti».
Continua un rappresentante del presidio: «In questo condominio c’è un bar e ci sono tre famiglie. Di queste una ha dei bambini, un’altra è composta da due sposini freschi attualmente in viaggio di nozze. Cosa troveranno questi due ragazzi al loro ritorno? Tanti sacrifici per tutti per pagare un mutuo per una casa e poi danno alloggi nuovi ai profughi».
Il condominio appartiene a dei privati e si trova in pieno centro al paese. La crisi di questi anni ha reso difficoltosa la vendita, tanto che 14 appartamenti sono ancora vuoti. Alloggi ora messi a disposizione della prefettura per ospitare i migranti e che dovrebbero essere gestiti dalla cooperativa Solaris con la vigilanza costante del Comune di Annone.
(Fonte: La Nuova Venezia - 26.07.2015)
Presidio ad Annone Veneto
per fermare i Profughi
Il sindaco Ada Toffolon
cerca di calmare gli animi
per evitare una nuova Quinto
L’edificio lungo la Postumia
è stato messo a disposizione da un privato
di Claudia Stefani
L’annunciato arrivo di una ventina di Profughi ad Annone sta creando un grande allarme in parte della popolazione che si è mobilitata da giovedì, costituendo un presidio permanente nella palazzina dove dovrebbero essere ospitati i richiedenti asilo.
Una situazione che ricorda potenzialmente i disordini dei giorni scorsi con la rivolta di Quinto di Treviso. Più calma è invece la situazione a Cona, dove ieri c’è stata la visita del prefetto Domenico Cuttaia all’ex base militare di Conetta dove erano in corso i lavori per allestire i locali che ospiteranno una cinquantina di profughi in arrivo da Eraclea.
Non c’è invece ancora una data per quelli destinati ad Annone. In costante contatto con la prefettura, nel tardo pomeriggio di ieri il sindaco Ada Toffolon ha spiegato: «Ho parlato con il prefetto che mi ha detto che per il momento i migranti non arriveranno».
La questione in paese brucia più del sole: tutta l’amministrazione è contraria come gran parte della popolazione, anche se vi è un’altra parte che accetta la situazione con rassegnata solidarietà.
Gli annonesi, insieme a cittadini provenienti da Comuni limitrofi, in particolare da Motta di Livenza e da Portogruaro, stanno presidiando l’area del condominio che dovrebbe ospitare i richiedenti asilo. Si tratta del palazzo di colore rosso ben visibile dalla strada regionale Postumia, posto proprio in corrispondenza della fermata degli autobus.
Il condominio è stato messo a disposizione dai privati proprietari in quanto conta ben 14 appartamenti vuoti. Solo tre quelli affittati/venduti, oltre al bar al piano terra. Nella serata di giovedì una cinquantina di persone ha affollato piazza Vittorio Veneto per sapere qualcosa dall’amministrazione comunale.
Il Sindaco ha quindi ricevuto due delegazioni di cittadini per spiegare quanto sta accadendo.
«Sono principalmente vicina e solidale con i residenti del condominio e i gestori del bar», ha affermato il sindaco Toffolon, «il nostro impegno sarà quello di vigilare, premesso che rimaniamo contrari all’arrivo dei profughi e che stiamo solo subendo questa situazione, nei limiti della legalità e della convenzione stipulata dalla prefettura sull’operato della cooperativa che gestirà le esigenze di queste persone».
Anche ad Annone, come a Portogruaro e a Eraclea, dovrebbe essere la cooperativa Solaris a gestire il tutto.
A ogni modo al momento non si sa quando arriveranno, l’unica certezza è che il trasferimento non è imminente.
Nonostante ciò continua il presidio permanente della gente.
L’intenzione è quella di un presidio pacifico ma con la ferma intenzione di non permettere l’ingresso al condominio dei migranti.
La minoranza “Uniti per il Paese” con l’ex sindaco Elio Verona ha proposto anche un consiglio comunale permanente all’esterno dell’edificio per bloccare l’arrivo dei profughi.
Il sindaco Toffolon sta valutando la convocazione di un Consiglio comunale sull’argomento, da tenersi in Municipio, per spiegare quello che sta accadendo. «Lo sforzo», dichiara, «è quello di spiegare con chiarezza la situazione in modo da non lasciare spazio a informazioni parallele prive di fondamento». Cosa che nell’era dei social network, pur doverosa, è molto difficile da fare.
(Fonte: La Nuova Venezia - 25.07.2015)
ANNONE VENETO 20 NUOVI ARRIVI
I Migranti saranno ospitati in un condominio
nonostanmte il dissenso del Sindaco
San Donà "prende" la Caserma
di Maurizio Marcono, Fabrizio Cibin
Annone Veneto, nel Portogruarese, sta per accogliere una ventina di profughi. Mentre San Donà di Piave si "cautela" acquisendo la proprietà di una caserma, anche per evitare l’arrivo dei migranti.
Sono venti i profughi richiedenti asilo che giungeranno oggi ad Annone. Saranno alloggiati in via Postumia nel condominio sopra la birreria "Monkey Bar", subito dopo la stazione di servizio, in pieno centro quindi. Attualmente nel condominio, di recente costruzione e di proprietà di un forestiero, è abitato da due sole famiglie dai cognomi tipicamente veneti e del luogo. Come per il residence di Eraclea Mare, anche ad Annone Vento si creerà quindi una situazione di promiscuità.
In tutto gli appartamenti liberi, messi a disposizione del privato, sono 14. Di proprietà del Comune, sempre nello stesso condominio, ci sono altri due appartamenti, attualmente non occupati, avuti in cambio degli oneri di urbanizzazione non pagati.
«A seguito della disponibilità di un privato - spiega in una nota il sindaco Ada Toffolon - che ha messo a disposizione diversi appartamenti, i richiedenti asilo saranno alloggiati e gestiti dalla cooperativa che ha partecipato alla gara per l'affidamento dei servizi. La mia posizione in merito, dopo aver ascoltato quanto riferito dal prefetto e dal viceprefetto, è di contrarietà. In primo luogo perché se è vero che vi è una disponibilità da parte di un privato di un certo numero di alloggi, si ventila l'ipotesi di un numero assolutamente sproporzionato rispetto alle quote previste per ogni Comune (un richiedente asilo ogni mille abitanti, ndr)».
A preoccupare è soprattutto la posizione centrale del condominio.
«Il condominio - spiega il sindaco - si trova in posizione centrale e densamente abitata, il che costituisce un rischio per la convivenza con i residenti. La posizione dell'Amministrazione non è pregiudizialmente contraria a una forma di sostegno al problema che ci sta assillando da mesi. Ma, come sindaci, ci spaventa la gestione nel tempo di questa emergenza».
Intanto a San Donà di Piave il Comune si prende la "Tombolan Fava", ma ancora non sa cosa farsene. Con la delibera approvata mercoledì sera in consiglio comunale, l’ex caserma della località Fiorentina passa ufficialmente alla città, con la formula "a titolo non oneroso", quindi senza spendere un centesimo. Un'area la cui destinazione prossima dovrà essere ancora decisa (e anche su questo, ovvero sulla mancanza di un progetto e di un piano di interventi, si sono spese le preoccupazioni e le critiche dei gruppi d'opposizione), ma che ha già due certezze: una porzione sarà destinata, con due fabbricati, alla nuova caserma dei Vigili del fuoco e alla nuova sede dell'Agenzia delle Entrate. L’altra certezza è che la non sarà più possibile tenere in considerazione la caserma per l'eventuale invio di profughi. L'iter era stato formalmente avviato il 28 novembre del 2013 quando l'amministrazione comunale, a seguito del Decreto del fare del Governo Renzi che introduceva procedure semplificate per il trasferimento di immobili demaniali agli enti locali, aveva inoltrato una richiesta di attribuzione della caserma. La Direzione centrale Gestione patrimonio immobiliare dello Stato, con nota del 2014, rispose in modo positivo, fatto salvo per due immobili da destinare, per l'appunto, a vigili del fuoco e Agenzia delle Entrate. «L'acquisizione giunge a seguito di richieste e interesse da parte di soggetti del territorio - spiega il sindaco Andrea Cereser - Inoltre si toglie alla disponibilità di altri enti una parte importante del nostro territorio comunale, sul quale potremo esercitare una governance diretta».
Come detto, molte le perplessità espresse dall'opposizione. «Capannoni da rifare ed eternit da smaltire: a chi andranno in carico questi interventi?», si chiede Alberto Gobbo di Forza Italia. «Non c'è un progetto di massima - gli fa eco Albino Zangrando, della civica Con Francesca Zaccariotto - e preferirei rinunciare a questa sfida». Per Angelo Parrotta, del Movimento 5 Stelle, «non sono stati valutati i benefici economico-finanziari, non è stato fatto neppure un progetto di massima».
(Fonte: Gazzettino di Venezia - 24.07.2015)
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