ALL'ORDINE DEL GIORNO... TITO !
Portare da parte della Maggioranza (Lega e FDI) in Consiglio comunale (*) a Portogruaro delle Proposte di Ordine del Giorno (clicca 1 e 2) per togliere l’onorificenza a Tito, accusato di crimini contro l’umanità per avere condannato a morte nella ex Jugoslavia migliaia di italiani giuliano-dalmati facendoli gettare nelle Foibe, quando già qualcosa di analogo è al vaglio del Parlamento (modificare la legge n.178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze), mi sembra tutta una strumentalizzazione politica, come affermato anche dall’ANPI di San Donà di Piave (clicca qui), dove pure il PD ha votato con la LEGA e Fratelli d’Italia (clicca qui), sollevando le ire di Rifondazione Comunista (clicca qui) venendo criticato e attaccato pesantemente (clicca qui).
Facendo tesoro del polverone politico sandonatese, nella Città del Lemene il Partito Democratico locale ha scelto una via diversa, “più tranquilla”, presentando a sua volta un Ordine del Giorno che fa presente come “ancora oggi nel nostro Paese si assiste al proliferare di esposizioni di simboli che richiamano a fascismo, nazismo e odio razziale” e che “vanno evitati discorsi che incitano alla polemica tra partiti, schieramenti e movimenti”, chiedendo la modifica della Legge sopra citata, che dire, in questo momento storico e con i problemi nazionali causati da una pandemia mondiale da coronavirs Covid-19, che oltre alle migliaia di persone morte ha messo in ginocchio la nostra economia e tessuto sociale, di cui non si vede una uscita/ripresa in tempi rapidi, credo sarebbe stato meglio che i Consiglieri comunali avessero guardato ad altro, concentrando tutti i loro sforzi a come affrontare questa di situazione, non Tito, non politica dall'amaro sapore strumentale, di cui evito di addentrarmi per quieto vivere. Questo il mio pensiero da cittadino, ma non credo di essere il solo.
G.B.
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
Al Sig. Sindaco
Al Presidente del Consiglio
Ai Consiglieri Comunali
O.D.G. : Ritiro onorificenza conferita dalla Repubblica Italiana al Generale Tito
Con decreto del 2 ottobre 1969 l'allora Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, ha conferito a Broz Tito Josip l'onorificenza di Cavalier di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, come Presidente della Repubblica Federativa della Jugoslavia. E' il titolo onorifico più alto che un presidente della Repubblica possa conferire.
Ormai storicamente è da tutti riconosciuto e risaputo che il generale Tito tra il 1943 e il 1947 nella ex Jugoslavia, ha condannato a morte migliaia di italiani giuliano-dalmati facendoli gettare nelle Foibe, e cacciò dal suo paese più di trecentomila persone, con l'accusa di essere Italiani e di conseguenza fascisti.
Gente che aveva sempre lavorato, che si era costruita una vita, una famiglia, integrandosi con la gente jugoslava. I crimini commessi da Tito sono stati per la maggior parte del tempo, tenuti nascosti o negati da tutti coloro che si professavano comunisti e/o partigiani.
La negazione della storia è un crimine: che la guerra abbia reso tutti nemici è risaputo, e che porti con sé morti violente di gente innocente, è purtroppo una conseguenza e il risultato di menti malate.
Ma non può e non si deve cancellare ciò che il Generale Tito abbia fatto ai nostri cittadini italiani, che da un giorno all'altro hanno dovuto lasciare tutto ciò che avevano costruito perché ritenuti scomodi all'interno di un territorio comunista. Non si può e non si deve mentire alle giovani generazioni tenendo nascosti crimini commessi dopo la guerra. Si, dopo la guerra. Ancora oggi nelle scuole non si parla molto delle foibe, si tende a minimizzare l'evento, la morte terribile che hanno dovuto subire persone innocenti, prelevate dalle loro abitazioni, trascinate nei boschi del Carso, legate tra loro con il filo di ferro e gettate nelle fosse per decine di metri, vive.
Colui che ha dato l'ordine di fare ciò non può che essere chiamato assassino, e come tale non può essere considerato un eroe.
Per questo motivo chiediamo a gran voce e a nome di tutti gli italiani infoibati che ancora oggi non hanno trovato né una tomba né tantomeno giustizia, che tale onorificenza venga tolta alla persona del Generale Tito. Solo così potremmo dare un segno tangibile che rimanga nella storia, a ricordo di ciò che mai più si può cancellare né tantomeno rinnegare.
Portogruaro, 21.03.2021
Consiglieri Gruppo Lega Salvini - Liga Veneta
Mario Pizzolitto - Dalla Bona Paolo
Barbisan Leonardo - Zanutto Alessandra
Consigliere Gruppo Forza Portogruaro
Riccardo Rodriguez
Gastone Mascarin di Fratelli d'Italia
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
Oggetto: RICHIESTA REVOCA ONORIFICENZA A JOSIP BROZ TITO.
PREMESSO CHE:
- la risoluzione del Parlamento Europeo 2019/2819 "ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell'umanità, e rammenta l'orrendo crimine dell'Olocausto perpetrato dal regime nazista; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l'umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari";
- la legge 30 marzo 2004, n. 92 ha istituito il Giorno del Ricordo, affinché sia conosciuta la tragedia della persecuzione e dell'esodo di oltre trecentomila italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia;
- il Giorno del Ricordo invita a riflettere sulle complesse vicende storiche consumatesi nel territorio del confine orientale, teatro delle efferatezze subite dagli italiani, vittime di negazione di diritti e di ogni forma di violenza, fino all'assassinio di massa, organizzato dalle milizie del maresciallo Tito. Stragi ripetute che, per loro disegno, modalità di esecuzione e dimensioni sono considerate complessivamente come caso di pulizia etnica;
- la feroce persecuzione non risparmiò gli inermi - donne, bambini, vecchi, sacerdoti - colpevoli di essere italiani;
CONSIDERATO CHE:
- la drammatica pagina di storia della frontiera orientale, fra le più eloquenti e laceranti della seconda guerra mondiale e del dopoguerra, ha patito ingiustamente, rispetto all'opinione pubblica nazionale ed alla stessa storiografia, un lungo silenzio, anche per ragioni di opportunità politica e di strategie internazionali legate alla guerra fredda tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica;
- oggi è fatto storico incontestato che la persecuzione e gli eccidi di cui fu vittima la comunità italiana del confine orientale siano totalmente da ascriversi alla responsabilità del maresciallo Tito, delle sue milizie e del regime comunista titino;
- tuttavia oggi Broz Josip Tito risulta ufficialmente decorato come Cavaliere di Gran croce al merito della Repubblica italiana, titolare altresì del Gran cordone, il più alto riconoscimento conferibile;
- all'alta onorificenza concessa a Tito nel 1969 dal Capo di Stato Saragat, per sigillare accordi commerciali assunti con la Jugoslavia, altre nel tempo si aggiunsero ad insignire i suoi uomini più fidati come Mija Ribicic, Cavaliere di Gran Croce, già alto ufficiale della polizia segreta contro gli italiani, e Franjo Rustja, primo assistente al comando del IX Corpus, che deportò e fece sparire tanti italiani;
- allo stato attuale della normativa nazionale le onorificenze possono essere revocate ai soli soggetti in vita, irragionevolezza per la quale deceduti giudicati criminali dalla storia risultano tuttora iscritti all'albo ufficiale;
- tuttora esistono strade e monumenti di città italiane intitolati a Tito, come ad altri personaggi cui la storia ha riconosciuto responsabilità criminali verso il genere umano, poiché la norma nazionale non dispone l'espresso divieto di intestare toponomastica e monumenti a coloro che si sono macchiati di gravi crimini giudizialmente accertati o storicamente riconosciuti;
TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO,
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO:
CHIEDE al Governo Italiano di modificare la legge n.178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze, per permettere la cancellazione dei titoli di merito della Repubblica italiana anche a persone già decedute che in passato si sono macchiati di gravi crimini contro l'umanità, in particolare a Josip Broz Tito per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia;
DISPONE l’invio di questo ordine del giorno al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché possano adottare ogni possibile in iziativa di competenza, finalizzata alla revoca della più alta onorificenza della Repubblica italiana concessa al Maresciallo Tito, anche post mortem, in ragione del fatto che l'insignito si è macchiato di crimini crudeli contro l'umanità universalmente riconosciuti, anche nella prospettiva di sanare, seppur in parte, la ferita del confine orientale, rendendo il giusto tributo alle migliaia di vittime e di porre rimedio a questa inaccettabile «distorsione» ;
AUSPICA che siano promosse iniziative e commemorazioni volte a celebrare il «Giorno del Ricordo» come previsto dalla legge n. 92 del 2004, all'articolo 1, comma 2, per favorire la consapevolezza e l'approfondimento storico nella prospettiva di diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado, favorendo altresì la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti volti a conservare la memoria del martirio delle foibe;
APPROVA il ricorso, sia pur nel rispetto dell'autonomia scolastica, a testimonianze rese dai protagonisti di quelle vicende o dagli appartenenti ad associazioni di esuli istriano-giuliano-dalmati, al fine di trasmettere al meglio e conservare la memoria della storia e della tragedia dei confini orientali.
Portogruaro, 25.03.2021
Il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia
Gastone Mascarin
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