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02/04/2023 - Primo piano e Cronaca

MANCANO LAVORATORI STAGIONALI: LE 5 MOSSE DI "NOI MIGRANTI" !

Veneto lavoro: L'analisi e dati della Fondazione THINK TANK Nord Est...

 

NOTA - Sul tema lavoro e mancanza lavoratori stagionali, i due interventi di "Noi Migranti" (clicca qui) e Fondazione Think Tank Nord Est (clicca qui)

 


 

 

Noi Migranti Venezia Orientale

 

CINQUE MOSSE (semplici)

per liberare il Lavoro dei richiedenti asilo

e rispondere alla Emergenza lavoratori stagionali.

 

 

30 marzo 2023

Nel mentre arrivano migliaia di giovani menti e braccia in cerca di sicurezza e di lavoro, gli imprenditori sono in allarme per la mancanza del personale necessario per affrontare, da subito, la stagione turistica e quella agricola e, più in generale, le necessità occupazionali di settori strategici anche per i progetti PNRR. Così è anche per le famiglie con persone da assistere.

Per dare alcune prime risposte concrete a questa richiesta di personale il governo potrebbe intervenire, anche PER DECRETO, per rimuovere gli impedimenti che l’attuale normativa di legge frappone all'occupazione - regolare - dei richiedenti protezione.

1)    In primo luogo dovrebbe – finalmente- potenziare gli Uffici Stranieri delle Questure e quindi più rapide le convocazioni per la presentazione della domanda di protezione.

2)    Cancellare la norma che permette ai richiedenti protezione di lavorare solo dopo 2 mesi dalla presentazione della stessa domanda. È già così per i profughi di Ucraina che possono infatti lavorare fin dal primo giorno della presentazione della domanda di permesso di soggiorno.

3)    Risolvere l’annosa controversia tra Ministero dell’Interno/Polizia di Stato e Ministero dell’Economia/Agenzia delle Entrate su chi deve rilasciare il codice fiscale senza il quale non si accede al lavoro regolare.

4)    Cancellare la norma che prevede la cessazione dell’ospitalità nelle strutture pubbliche nel caso che l’ospite, lavorando, acquisisca un reddito superiore al minimo essenziale (circa 6.000 euro).  Con questa somma nessuno può rendersi autonomo. Nulla vieta invece che, in caso di occupazione, l’ospite non sia più beneficiario del pocket money giornaliero (2,5 euro) e sia chiamato a concorrere alle spese di alloggio. Va evidenziato che questa spada di Damocle pende anche sulla testa dei profughi di Ucraina, a cui, come si dice prima, è stato pur concesso di lavorare da subito.

5)    Potenziare (e non cancellare!) i corsi di italiano e organizzare, d’intesa con le associazioni imprenditoriali, corsi intensivi di preparazione ad alcuni lavori.

Provvedimenti semplici quindi, in grado di “liberare” in poche settimane migliaia di persone pronte a lavorare proprio nei settori che più necessitano di personale.

 

                                                                      AMVO Noi Migrati OdV

 


 

 

EMERGENZA LAVORO NEL TURISMO:

SULLA COSTA VENETA

 

ATTESE OLTRE 30.000 ASSUNZIONI STAGIONALI

ED UN AUMENTO DEI LAVORATORI STRANIERI.


Secondo la Fondazione THINK TANK Nord Est

serve un’azione di sistema, con investimenti

in formazione, incontro domanda-offerta di lavoro,

Accoglienza e Integrazione degli Stranieri.


Secondo le previsioni, nel 2023 potrebbe registrarsi il record del movimento turistico in Veneto ed anche le spiagge potrebbero raggiungere un nuovo massimo.

La crescita del turismo si accompagna però ad una sempre maggiore richiesta di lavoratori. Infatti, secondo l’ultima analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, nel 2023 si potrebbe registrare anche il record di assunzioni stagionali da parte delle imprese turistiche del litorale veneto. Tuttavia, proprio il reclutamento del personale rappresenta la principale difficoltà del sistema di offerta turistica.

Prima della pandemia le spiagge venete avevano intensificato l’impiego di manodopera stagionale, in virtù dell’aumento dei flussi turistici, ma anche in funzione di una maggiore attenzione al cliente, quale conseguenza di una cresciuta qualità dell’offerta. Infatti, il rapporto tra presenze turistiche e giornate di lavoro stagionale è tendenzialmente sceso, comportando un maggior impiego di forza lavoro.

A conferma di ciò, nel 2019, a fronte di poco più di 25 milioni di presenze in tutta la costa veneta, le assunzioni stagionali nei servizi turistici hanno appena superato quota 27.000; mentre nel corso del 2022, con un movimento turistico di poco inferiore ai 25 milioni, ci sono stati quasi 30.000 contratti stagionali. Più in generale, le assunzioni si erano attestate tra 19.000 e 21.000 nel periodo 2008-2016, per poi salire oltre quota 25.000 nel 2017 e continuare l’ascesa nel biennio successivo.

Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, la loro presenza sul litorale è significativa già da tempo. Si tratta di una componente fondamentale per la sostenibilità dei servizi turistici ed in forte crescita nel 2022, dopo il calo tra 2020 e 2021 dovuto alla pandemia.

Nel 2022 le assunzioni di lavoratori stagionali stranieri sulle spiagge venete hanno infatti raggiunto un nuovo massimo: sono state circa 8.400, un migliaio in più rispetto al 2019, rappresentando oltre il 28% di tutti i contratti stagionali. La loro quota è più elevata nell’Alto Adriatico sopra Venezia, dove sono quasi il 30%.

Secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, le previsioni di crescita del movimento turistico per l’estate 2023 fanno prevedere una maggiore domanda di lavoratori stagionali, con le assunzioni che potrebbero superare quota 30.000, spingendosi fino ad un livello record di 32.000, di cui circa 9.000 riferite agli stranieri.

“Per risolvere le difficoltà di reclutamento del personale necessario alle imprese turistiche si deve agire a livello di costa veneta - dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - con importanti investimenti sulla formazione, sull’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché sull’accoglienza e l’integrazione degli stranieri, per favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro. Al Governo chiediamo maggiori quote per gli stagionali del turismo nel prossimo decreto flussi, ma anche detassazione e contributi a chi rinnova il contratto - propone Ferrarelli - mentre Regione e Comuni potrebbero promuovere progetti di sistema sulla formazione e l’accoglienza: si tratta di investire per sostenere lo sviluppo del settore turistico di una delle più frequentate destinazioni d’Europa.”

 



 
CS_NOI_MIGRANTI_CON_5_MOSSE_PER_LIBERARE_FORZA_LAVORO_.pdf

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CS_THINK_TANK_SU_EMERGENZA_LAVORATORI_STAGIONALI_.pdf

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G_BUROCRAZIA_OSTACOLA_LE_ASSUNZIONI_DI_STRANIERI_.pdf

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