CITTA' DI PORTOGRUARO
"CASO SCAVO"
IL GRANDE RIFIUTO...
L'avvocato di fiducia
dell'ex Assessore convoca
per dei colloqui difensivi
diverse persone, tra cui:
il sindaco Luigi Toffolo,
il vicesindaco Lipani,
il presidente Rambuschi,
il comandante P.L. Poles,
che non essendo obbligati
declinano la richiesta.
Credo siamo ormai prossimi alle fasi finali dell’avvilente caso Scavo, sulla stampa definito “pennagate” in quanto a seguito della “sparizione” di una penna d’oro (montblanc) di proprietà del vicesindaco Michele Lipani, è seguito il siluramento dell’ormai ex assessore, in quanto è risultata essere in suo possesso durante un evento pubblico, e le conclusioni di questa infelice circostanza non sono state a suo favore.
Il sindaco Toffolo gli ha revocato le deleghe, dapprima con un decreto senza motivazioni sanzionatorie e di rilievo, poi annullato in autotutela perché Scavo è ricorso al TAR Veneto ritenendolo infondato, e con un secondo decreto, questa volta motivato con la mancanza di fiducia che “è maturata nel corso del tempo, a causa di condotte tenute dallo stesso Assessore, anche durante le sedute della Giunta Comunale, non in linea con l’indirizzo politico dell’Amministrazione” e “sentiti anche i capigruppo consiliari di maggioranza, veniva posto a conoscenza anche di circostanze e comportamenti tali da minare i rapporti all’interno della maggioranza consiliare, rendendo inevitabile la revoca anche per ragioni di opportunità politiche”, il sindaco Toffolo ha confermato il “licenziamento” di Scavo, che in tutta risposta ha contestato pure questo atto.
Tra due giorni, mercoledì 16 aprile 2025, ci sarà l’udienza davanti il TAR per quanto riguarda il giudizio amministrativo sull’applicabilità del corretto iter da parte del Comune di Portogruaro su questa revoca, ma in parallelo corre una possibile denuncia per diffamazione, al momento contro ignoti, in quanto Scavo è stato additato sulla stampa come colui che avrebbe rubato la penna e per questo cacciato dalla Giunta, ma nessuno fino adesso ha voluto chiarire l’episodio incriminato, anche se Toffolo in Consiglio comunale ha parlato di comportamenti gravi e dove non arriva la legge, invece può l’Etica e la Morale, citando la locuzione latina “un fumus commissi delicti”, che in gergo legale sta a indicare “l’eventuale esistenza degli estremi di una possibile commissione di un reato".
E’ chiaro che per Scavo difendere il suo onore, la sua reputazione e la sua onestà, mai prima d’ora messe in dubbio da nessuno, è diventata ora questione di primaria importanza, per questo motivo si è rivolto ad un avvocato di sua fiducia del Foro di Padova per essere tutelato in tutte le sedi opportune, pronto a sporgere denuncia contro chi lo ha ingiustamente accusato di ladrocinio ed esposto alla gogna pubblica e mediatica provocando in lui un grande stato di frustrazione e sgomento assai doloroso anche per i suoi familiari.
Fin da subito il suo avvocato ha studiato il caso, in primis sentendo la verità di Scavo su come “l’equivoco di cancelleria” si è svolto, poi analizzando il video del “Controllo di Vicinato” del 20 febbraio scorso a Lugugnana (clicca qui), dove si vedono dei strani passaggi di mano della “penna incriminata” come riportati anche nella stampa locale (clicca 1 e 2), infine, dopo avere sentito anche quanto detto nel Consiglio comunale del 17 marzo 2025 su questa revoca delle deleghe di Scavo e le motivazioni del sindaco, più gli interventi dei consiglieri comunali, il legale difensore ha spedito a varie persone dell’amministrazione comunale di Portogruaro una richiesta di incontro per un colloquio difensivo sommario per il suo assistito.
("L'attività investigativa prevista dall'articolo 327 bis, con esclusione degli atti che richiedono l'autorizzazione o l'intervento dell'autorità giudiziaria, può essere svolta anche dal difensore che ha ricevuto apposito mandato per l'eventualità che si instauri un procedimento penale.")
E adesso veniamo al GRANDE RIFIUTO, perché l’avvocato di Scavo, tramite pec spedita al Comune, ha convocato diverse persone, tra cui: il sindaco Luigi Toffolo, il vicesindaco Michele Lipani, il presidente del consiglio Pietro Rambuschi, l’assessore Robert Cirfera, i consiglieri comunali Gabriele Verri, Guido Giuseppin, Leonardo Barbisan e Matteo Vivan, oltre al comandante della polizia locale Thomas Poles, ma tutti hanno declinato l’invito perché come specificato dall’avvocato stesso nella sua missiva, non c’era nessun obbligo giuridico ad aderirvi.
Beh, come cittadino resto meravigliato davanti a questi multipli rifiuti istituzionali a collaborare per fare chiarezza su un caso che ha messo la Città di Portogruaro alla berlina, per dirla con le parole della Minoranza consiliare, c’è una Mozione specifica (clicca qui) già depositata che si andrà a discutere nel prossimo Consiglio comunale (non ancora convocato), di cosa hanno paura a dire quanto sanno della vicenda della PENNA SPARITA di Lipani, non mi sembra sia una bella cosa questa mancanza di collaborazione per rendere giustizia a tutta la vicenda e recuperare un po’ di quel rispetto e credibilità che agli occhi di chi ci vede dall’esterno è probabilmente sceso sotto i livelli minimi accettabili.
L’avvocato di Scavo ha pure chiesto al Comune la lettera spedita tramite pec al sindaco da parte di alcuni esponenti della maggioranza, di cui si è parlato anche nelle stampa locale (clicca qui), la Segretaria comunale Cristiana Rigo ha risposto di no, non c’è nessun obbligo a farlo, a meno che non ci sia un procedimento penale in corso, ma l’avvocato difensore dell’ex assessore non è dello stesso parere, staremo a vedere, ma intanto il documento richiesto resta sottochiave in Comune.
Chiudo informandovi che l’avvocato di Scavo ha spedito delle richieste di colloquio difensivo anche ad alcuni esponenti della Minoranza, tra cui Antonio Bertoncello e Irina Drigo, che hanno accettato di incontrare il difensore dell’ex assessore, meno male che almeno qualcuno ha un senso civico più aperto e collaborativo, si dice sempre che bisogna dare il buon esempio, allora speriamo che altri lo facciano proprio e dicano quello che sanno, né più né meno. E’ chiedere troppo? Credo di no.
AGGIORNAMENTO DEL 17.04.2025
Il TAR del Veneto prende tempo, decisione sul caso dell'ex assessore Scavo rimandata ad altra data non meglio specificata... (clicca qui)
G.B.
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