MALTEMPO NEL PORTOGRUARESE
REPORT DEL CONSORZIO DI BONIFICA
DEL VENETO ORIENTALE
L'ondata di maltempo che si è abbattuta sul comprensorio ha causato problemi di allagamento, in particolare con un violentissimo acquazzone che fra le 16 e le 17 (di giovedì 16 maggio) ha scaricato circa 50 mm di pioggia nella zona di confine fra Veneto e Friuli nella fascia a partire da Est di Annone Veneto, parte di Pramaggiore, Cinto Caomaggiore, Portogruaro e Pradipozzo, Gruaro, Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro e, a nord del confine, Sesto al Reghena, Cordovado e San Vito al Tagliamento.
L'intensità del temporale è testimoniata dal fatto che le lame d'acqua che intorno alle 18 ricoprivano strade e campi delle aree critiche con un'altezza fino a 50 cm, alle 21 erano già rientrate. La situazione necessita di costante attenzione e di monitoraggio delle quote idrometriche della rete di bonifica.
Fortunatamente la notte nel nostro comprensorio è trascorsa tranquillamente, con "soli" 10-15 mm caduti fino alla mezzanotte, dopo i 60 mm registrati al pluviometro delle Mure fra le 16 e le 17. Complessivamente sul comprensorio di bonifica Veneto Orientale sono caduti nelle 24 ore tra i 115 e i 140 mm di pioggia, che tradotti in metri cubi d'acqua fanno almeno 130 milioni (o, se preferite, 130 miliardi di litri).
I fiumi sono in morbida (che potremmo definire una piena moderata) e il colmo per il Tagliamento è previsto passare sul nostro territorio intorno a mezzogiorno mentre Lemene, Loncon Malgher sono attualmente in piena e in via di abbassamento.
Salvo imprevisti la situazione migliorerà progressivamente fino a sera.
Si stanno già iniziando le prime verifiche dei danni alle opere di bonifica e al territorio in generale, che si stima essere ingenti.
Praticamente ogni pompa a disposizione del Consorzio è in moto per riportare le quote della rete di bonifica entro i livelli di guardia. In tal senso qualche difficoltà si riscontra nello Jesolano a causa della quota del Sile ancora molto elevata.
Ancora problematica la situazione dei bacini a scolo naturale al confine con il Friuli, anche qui a causa dei livelli dei fiumi che rendono difficoltoso il deflusso.
Le portate di monte hanno anche creato problemi con sovralzi del Piavon nell’opitergino e più a valle del Brian, ancora a quote molto elevate.
Praticamente ogni pompa a disposizione del Consorzio è in moto per riportare le quote della rete di bonifica entro i livelli di guardia. In tal senso qualche difficoltà si riscontra nello Jesolano a causa della quota del Sile ancora molto elevata.
Ancora problematica la situazione dei bacini a scolo naturale al confine con il Friuli, anche qui a causa dei livelli dei fiumi che rendono difficoltoso il deflusso.
Le portate di monte hanno anche creato problemi con sovralzi del Piavon nell’opitergino e più a valle del Brian, ancora a quote molto elevate.
(Fonte: Consorzio di Bonifica Veneto Orientale - clicca qui)
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