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28/12/2015 - Ambiente

L' AMBIENTE A PORTOGRUARO: QUALE LA QUALITA' DELL'ARIA ?

Problema polveri sottili PM10 e PM2,5 quali misurazioni ARPAV e dove...

28 Dicembre 2015


 

PM 10 e PM2,5

Come siamo messi a Portogruaro

e nel suo mandamento ?

 

Domanda legittima la mia, perchè in questi giorni si fa un gran parlare di inquinamento e smog a livello nazionale, di polveri sottili e di traffico urbano da regolamentare, ma ci siamo chiesti quali sono i nostri dati locali ?

Io ci ho provato e il risultato è stato deludente, poca facilità di accesso e dati on line del Comune di Portogruaro e non propriamente aggiornati, ho chiesto lumi al Consigliere comunale Claudio Fagotto (M5S), il quale mi ha risposto che loro giusto stamattina hanno messo in programma un aggiornamento della situazione, ben sapendo di alcune criticità che purtroppo non sono state più seguite come si doveva, e mi farà sapere quanto prima... (Monitoraggi PM10 e PM2,5 in corso... clicca qui)

Intanto vi ho riportato qui sotto alcune informazioni e dati utili da sapere, prima cosa è cambiato il Direttore dell'ARPAV del Veneto ed è subentrato un Commissario, poi ci sono le previsioni di oggi e domani per quanto riguarda il PM 10, con proiezione fino al 31 dicembre (clicca qui) , e che danno aria generalmente scadente... ma che bello !

Sono anche riuscito a trovare due schermate sul PM 2,5 relativi alle ultime 48 ore e 10 giorni, ma erano vuoti, senza dati o grafici sulla qualità dell'aria di Portogruaro (clicca qui)... stavolta dico, ma che brutto !

Fa specie che ieri, domenica 27 dicembre, tutti i parametri inquinanti fossero nella norma (clicca qui), forse perchè minore era la circolazione delle auto?

Interessante vedere allora anche quali sono gli indici della qualità dell'aria che si devono tenere in considerazione per fare le nostre valutazione e richieste programmatiche... (clicca qui)

Altri dettagli li fornirò domani, ma vi invito a leggere nel frattempo quello che ho scaricato dal Sito dell'ARPAV sulle Polveri atmosferiche, su cosa sono e per saperne di più... (clicca qui)

 

G.B.

 


QUALITA’ DELL’ARIA IN VENETO 

Previsioni ARPAV per il PM 10

Lunedi 28 dicembre - La deposizione umida, dovuta a nebbie intense, rimuove parte degli inquinanti atmosferici negli stati di atmosfera prossimi al suolo. La qualità dell'aria è tra accettabile e scadente.

Martedi 29 dicembre - Persistono condizioni di stabilità atmosferica che favoriscono il ristagno e l'accumulo delle polveri sottili nell'atmosfera. La qualità dell'aria sarà accettabile in val Belluna e zone rurali, generalmente scadente nelle zone urbane.

Tendenza per i due giorni successivi 30 e 31 dicembre - L'aumento della ventilazione nella giornata di giovedì porterà ad un parziale ricambio della massa d'aria. Sulle zone orientali la qualità dell'aria diverrà accettabile, sulle restanti zone resterà tra accettabile e scadente. (clicca qui)

 

 

(Fonte: ARPAV Veneto)


 

Cambia la Direzione di ARPAV

24/12/2015

Da oggi ARPAV è gestita dal dott.Alessandro Benassi, direttore del Dipartimento Ambiente della Regione del Veneto, in qualità di Commissario Straordinario, ai sensi della legge regionale n.16 del 18 settembre 2015. Il dott.Benassi subentra al direttore generale dott.Carlo Emanuele Pepe il cui mandato è scaduto il 23 dicembre.

 

(Fonte: ARPAV del Veneto)

 


 

Le centraline mobili

In giro per il Veneto a monitorare cosa respiriamo

 

ARPAV effettua il controllo della qualità dell’aria nel territorio regionale attraverso la rete di centraline fisse integrata dalle rilevazioni effettuate da mezzi mobili che vengono spostati periodicamente per realizzare campagne di monitoraggio della qualità dell’aria in aree del territorio non completamente coperte dalle centraline fisse.

Queste campagne hanno l’obiettivo di soddisfare le richieste di controllo della qualità dell’aria proposte dagli Enti Locali, monitorare le aree in cui sono in corso lavori per la costruzione di Grandi Opere, realizzare specifici progetti di ricerca o indagini mirate ad evidenziare locali situazioni di inquinamento.

Le campagne realizzate dalle centraline mobili durano mediamente 8 - 10 settimane. Per garantire una rappresentatività in termini di condizioni meteo-climatiche, le campagne vengono suddivise in due periodi: uno in primavera-estate, l’altro in autunno-inverno.

A conclusione di ogni campagna di monitoraggio i tecnici ARPAV predispongono una relazione che descrive i dati rilevati e le conclusioni sulla situazione della qualità dell'aria nella zona oggetto di monitoraggio. Non appena disponibili, le relazioni vengono pubblicate sul portale ARPAV nella sezione dedicata del Dipartimento Provinciale di competenza.

Le campagne attualmente in corso...

(Tra cui Annone Veneto, clicca qui)

 

(Fonte: ARPAV del Veneto)

 


 

A proposito di polveri atmosferiche

 

Cosa sono le polveri atmosferiche?

Con il termine di polveri atmosferiche si intende una miscela di particelle solide e liquide, sospese in aria, che varia per caratteristiche dimensionali, composizione e provenienza.

Parte delle particelle che costituiscono le polveri atmosferiche sono emesse come tali da diverse sorgenti naturali ed antropiche (cd. "particelle primarie");

parte invece derivano da una serie di reazioni chimiche e fisiche che avvengono nell’atmosfera (cd. "particelle secondarie").

A seconda del processo di formazione, le particelle che compongono le polveri atmosferiche possono variare sia in termini dimensionali sia di composizione chimica.

I legislatori hanno scelto di distinguere le diverse classi di polveri a seconda della dimensione del diametro delle particelle (misurato in micrometri o µm) e di quantificarne la presenza in aria in termini di concentrazione (espressa in µg/m3, ovvero microgrammi di particelle in sospensione per metro cubo di aria ambiente).

La legislazione italiana in materia di inquinamento atmosferico (D.Lgs. 155/2010) regolamenta la presenza in aria delle polveri PM10, aventi diametro inferiore a 10 µm e delle polveri più sottili denominate PM2,5, aventi diametro inferiore a 2,5 µm.

Le polveri PM10 sono comunque costituite per circa il 60%- 70% dalla frazione più sottile PM2,5.

Tanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre quindi effetti dannosi sulla salute umana. Per questo motivo le polveri PM10 e PM2,5 presentano un rilevante interesse sanitario.

Studi epidemiologici, condotti in diverse città americane ed europee nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato che esiste una notevole correlazione fra la presenza di polveri fini ed il numero di patologie dell'apparato respiratorio, di malattie cardiovascolari e di episodi di mortalità riscontrati in una determinata area geografica.

Le polveri PM10 sono denominate anche polveri inalabili, in quanto sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe).

Le polveri PM2,5 sono invece denominate polveri respirabili in quanto sono in grado di penetrare anche nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio (dalla trachea sino agli alveoli polmonari).

Le sorgenti di emissione delle polveri

Le polveri PM10 e PM2,5 sono prodotte da un’ampia varietà di sorgenti sia naturali che antropiche. Una volta emesse, le polveri PM10 possono rimanere in sospensione nell’aria per circa 12 ore, mentre le particelle aventi diametro pari a 1 µm rimangono in circolazione anche circa un mese. Mentre le particelle più grossolane derivano principalmente dal suolo e da altri materiali, le particelle più fini sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di combustibili fossili utilizzati nei trasporti, nell’industria e per la produzione di energia.

Le sorgenti naturali più rilevanti sono:

  • aerosol marino (sali, …)
  • suolo risollevato e trasportato dal vento
  • aerosol biogenico (spore, pollini, frammenti vegetali, …)
  • emissioni vulcaniche
  • polveri derivanti da incendi boschivi

 

Le sorgenti antropiche più rilevanti sono:

 

  • emissioni prodotte dal traffico veicolare
  • emissioni prodotte da altri macchinari e veicoli (attrezzature agricole, navi…)
  • processi di combustione di carbone ed oli (centrali termoelettriche), legno, rifiuti,…
  • processi industriali (cementifici, fonderie, miniere, …)
  • combustione di residui agricoli
  • riscaldamenti civili (impianti alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone o legname)

 

Effetti sulla salute umana e sull’ambiente

Le polveri PM10 e PM2.5 possono costituire un serio pericolo per la salute umana. Le particelle che si depositano nel tratto respiratorio superiore o extratoracico (cavità nasali, faringe e laringe) possono causare effetti irritativi quali secchezza ed infiammazione di naso e gola. Le particelle che si depositano nel tratto tracheobronchiale (trachea, bronchi e bronchioli più grandi) possono invece provocare costrizioni bronchiali, aggravare malattie respiratorie croniche (asma, bronchite, enfisema) ed eventualmente indurre neoplasie.

Le polveri PM10 e PM2.5 sono costituite da una miscela di sostanze che includono:

  • elementi quali il carbonio, il piombo, il nichel, cadmio e l’arsenico;
  • composti come i nitrati, i solfati o composti organici;
  • miscele complesse come particelle di suolo o gli scarichi dei veicoli diesel

 

Un altro impatto prodotto dalle polveri aerodisperse sull’ambiente atmosferico è la riduzione della visibilità.
Accumulandosi nell’atmosfera, infatti, le particelle assorbono e deviano la luce. Tale fenomeno può risultare particolarmente pericoloso in vicinanza di aeroporti o di grandi arterie di traffico quali le autostrade.

Quando preoccuparsi per le polveri?

La normativa italiana (D.Lgs. 155/2010) ha fissato i seguenti valori limite per le polveri PM10 e per le polveri PM2.5:

PM10

Valore limite annuale= 40 µg/m3

Valore limite giornaliero = 50 µg/m3(da non superare più di 35 volte l’anno)

PM2.5 Valore limite (dal 2015) e obiettivo (dal 2010) per la protezione della salute umana = 25 µg/m3

 

 

Come limitare i livelli di concentrazione delle polveri PM10 e PM2.5 ?

Diverse sono le soluzioni che si possono adottare. Alcune, elencate di seguito, presentano caratteristiche di innovazione tecnologica, altre di "educazione" ad un uso alternativo del mezzo di trasporto privato o alla riduzione dei consumi energetici.

  • Incentivazione di forme alternative di mobilità urbana, come il trasporto pubblico, il car-pooling (condivisione del mezzo privato da parte di più passeggeri) e l’uso della bicicletta.
  • Riduzione delle emissioni per km di strada percorso, attraverso l’impiego di veicoli e di carburanti più puliti (veicoli a metano, a GPL).
  • Utilizzo di mezzi di trasporto elettrici e di autoveicoli più piccoli e leggeri, in modo da ridurre il consumo di carburante e dunque le emissioni di natura inquinante.
  • Contenimento delle polveri risollevate dalla carreggiata attraverso un frequente lavaggio delle strade, specie durante i periodi nei quali le concentrazioni in aria sono più elevate e le precipitazioni piovose scarse.
  • Controllo periodico delle emissioni dallo scarico dell’automobile per monossido di carbonio, ossidi di azoto ed idrocarburi.
  • Controllo della pulizia delle canne fumarie delle stufe ed esecuzione della manutenzione degli impianti termici.
  • Incentivazione alla rottamazione delle stufe obsolete caratterizzate da un elevato fattore di emissione di PM10.
  • Applicazione del Codice Buone Pratiche Agricole in ambito agricolo.
  • Divieto di combustione all’aperto di biomasse e/o rifiuti.
  • Riduzione dei consumi energetici.
  • Incentivazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e degli impianti di riscaldamento e condizionamento.
  • Incentivazione all’utilizzo delle energie rinnovabili.

 

La misura delle polveri PM10 in Veneto

Nella Rete Regionale di monitoraggio della qualità dell’aria sono presenti diversi siti in cui si effettua quotidianamente il monitoraggio delle polveri PM10 e PM2.5 mediante il metodo di riferimento gravimetrico, come previsto dal D.Lgs. 155/2010. Oltre al metodo gravimetrico possono essere utilizzati i metodi automatici dotati di certificazione di equivalenza, come specificato nel D.Lgs. 155/2010.

Nella mappe seguenti sono riportati i punti di campionamento del PM10 e del PM2.5 con distinzione di quelli che impiegano il metodo automatico da quelli che utilizzano il metodo gravimetrico. (clicca qui)

 

(Fonte: ARPAV del Veneto)

 



 
ARPAV_A_PROPOSITO_DI_POLVERI_ATMOSFERICHE_COSA_SONO_.pdf

ARPAV_A_PROPOSITO_DI_POLVERI_ATMOSFERICHE_COSA_SONO_.pdf (1666 KB)

ARPAV_CENTRALINE_MOBILI_IN_VENETO_E_ANALISI_IN_CORSO_.pdf

ARPAV_CENTRALINE_MOBILI_IN_VENETO_E_ANALISI_IN_CORSO_.pdf (689 KB)

ARPAV_INDICE_DATI_QUALITA_ARIA_IQA_E_APPROFONDIMENTO_.pdf

ARPAV_INDICE_DATI_QUALITA_ARIA_IQA_E_APPROFONDIMENTO_.pdf (1483 KB)

ARPAV_DATI_PM10_PM2_5_GRAFICO_PM_10_DEL_27_12_2015_.pdf

ARPAV_DATI_PM10_PM2_5_GRAFICO_PM_10_DEL_27_12_2015_.pdf (1269 KB)

PORTOGRUARO_DATI_ARPAV_PM10_E_PM_2_5_NON_RILEVATI_.pdf

PORTOGRUARO_DATI_ARPAV_PM10_E_PM_2_5_NON_RILEVATI_.pdf (551 KB)

PREVISIONE_PM_10_IN_VENETO_PER_28_E_29_DICEMBRE_2015_.pdf

PREVISIONE_PM_10_IN_VENETO_PER_28_E_29_DICEMBRE_2015_.pdf (342 KB)


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